Patologie sessuali/andrologiche |
Parafimosi | Fimosi | La Peyronie | Impotenza | Ipospadia | Priaprismo | Masse scrotali | Idrocele | Varicocele | Spermatocele |
Condizione
patologica che insorge quando la cute intorno al pene (prepuzio), retratto oltre
la corona del glande, non ritorna nella posizione normale, provocando
costrizione della punta del pene (glande), dolore, edema e possibili danni
vascolari. Qualora non si riesca a riposizionare correttamente il prepuzio con
le mani, richiede l’incisione dorsale immediata o la circoncisione.
Condizione
patologica che insorge non si riusca
a scoprire la punta del pene (glande) per fenomeni spesso fibrosclerotici
della cute del pene (prepuzio) o per masse riguardanti la punta del pene
(glande). Occorre spesso l’incisione dorsale immediata o la circoncisione.
MORBO
DI “LA
PEYRONIE” O
INDURATIO PENIS PLASTICA
Patologia
progressiva/evolutiva caratterizzata dalla formazione all’interno del pene di
una cicatrice fibro-calcifica (placca) che può causare la deviazione del pene
durante l’erezione e/o intenso dolore durante la penetrazione.
L’impotenza (anche se il termine piu’ esatto sarebbe disfunzione erettile) è l’incapacità persistente di ottenere o di mantenere un’erezione del pene idonea alla penetrazione durante il coito.È un problema piu’ diffuso di quello che si crede, negli Stati Uniti, per esempio, ne sono affetti circa 20 milioni di uomini. Se ne descrivono soprattutto due tipi: psicogena e organica.Fra gli uomini al di sotto dei 35 anni la causa psicogena è piu’ comune, negli ultracinquantenni , al contrario, è la causa organica a prevalere (per es. progressiva chiusura delle arterie del pene da placche di aterosclerosi spesso in paziente fumatore).
Vediamo
ora con piu’ attenzione quali sono le cause organiche:
infiammatoria (per es. nella prostatite)
meccanica (per es. nel Morbo di Peyronie)
post-chirurgica (per es. dopo asportazione radicale della prostata
per tumore) occlusiva vascolare (placche di aterosclerosi nelle arterie del
pene) traumatica (per es. in certi tipi di frattura pelvica) patologie croniche (per es. nell’insufficienza renale cronica)
sostanze chimiche (per es. in certi farmaci antiipertensivi, o per
l’ipertrofia prostatica benigna) endocrina (per es. nel diabete mellito).
Infine.
ecco dieci elementi che intervengono nella valutazione diagnostica di un
paziente affetto da disfunzione erettile:
1. Raccolta clinica sessuale
2.
Raccolta clinica medica
3.
Valutazione psicologica
4.
Esame fisico del paziente
5.
Esami del sangue (con particolare attenzione a certi valori ormonali)
6.
Test per la rigidità peniena notturna (NPT): ci permette di distinguere
la causa psicogena (erezioni presenti di notte), da quella organica (erezioni
non presenti neanche di notte).
7.
Ecografia
con Doppler: per valutare lo stato delle arterie del pene e il grado di
flusso sanguigno nel loro interno meglio se dopo un’iniezione nel pene (con un
piccolissimo ago) di un farmaco che induce una erezione (fase dinamica).
Alcune
note di terapia:
1.
Terapia sessuale: diffusa per le impotenze di causa psicogena
2.
Terapia medica orale con Sildenafil
3.
Iniezione intrapeniena di farmaci vasodilatanti (prostaglandina E1)
4.
Impianto chirurgico di protesi peniene.
Si definisce sterilità l’incapacità di una coppia di concepire dopo un anno di rapporti sessuali non protetti. Circa il 50% dei casi è dovuto a problemi nell’uomo e circa il 50% nella donna. La piu’ frequente causa identificabile di sterilità è il varicocele (vedi icona).Tale condizione, pur essendo presente in circa il 15% della popolazione totale, si manifesta in circa il 40% degli uomini affetti da sterilità. Si ritiene che il varicocele impedisca un efficace deflusso sanguigno dallo scroto al cuore, con conseguente sofferenza della formazione degli spermatozoi nel testicolo. In particolare nel varococele un tipico esame del liquido seminale potrebbe essere caratterizzato da: basso numero di spermatozoi ( < 20 milioni spermatozoi/ml), bassa motilità di questi (< 50% di spermatozoi dotati di motilità) e da una bassa morfologia spermatica (< 15% di forme normali secondo i criteri rigidi di Kruger). Altre cause di sterilità possono essere la carenza di certi ormoni, un blocco della fuoriuscita di sperma dal tratto genitale (per es. per l’assenza dei canali deputati alla eiaculazione, eiaculazione retrograda nei diabetici o in pz. con lesioni del midollo spinale), infezioni delle vie genito-urinarie protratte, o sistemiche come la tbc, malattie sistemiche come la leucemia e i linfomi. La diagnosi viene posta, in prima battuta con una attenta anamnesi, esami ematochimici generali e ormonali, esame urine e urocoltura, spermiogramma e spermiocoltura (per eventuali infezioni del liquido spermatico), Ecografia transrettale, e testicolare, ed Ecocolor doppler dei vasi genitali. Ulteriori e piu’ sofisticati esami diagnostici sul liquido seminale rappresentano un ancor piu’ specialistico gradino diagnostico a discrezione dell’andrologo curante.
Situazione
patologica congenita in cui lo sbocco dell’uretra si trova sulla superficie
inferiore del pene anziché sull’estremità. Forme piu’ rare prevedono
l’apertura dello sbocco anche a livello scrotale o perineale.
Stato
di erezione peniena prolungato e doloroso, spesso della durata di diverse ore.
Può comparire in pazienti sottoposti a programmi di erezione indotta da
farmaci. E’ indicata una terapia d’urgenza poiché, se protratto nel tempo,
il priaprismo può sfociare in impotenza.
La massa scrotale maligna piu’ comune è senza dubbio il cancro del testicolo, solido alla palpazione e non dolente. La massa scrotale benigna piu’ comune è l’idrocele, a seguire il varicocele e lo spermatocele (vedi icone). Di indubbia utilità diagnostica è l'ecografia scrotale per discernere fra le varie patologie su citate.
TUMORI DEL TESTICOLO
I tumori del testicolo, anche se rari, rappresentano una delle prime cause di mortalità per patologia neoplastica negli uomini in giovane età. I tumori si manifestano sia in forme pure, che in forme miste (con derivazione dalle varie componenti del testicolo). La forma istologicamente pura piu’ frequente è il seminoma; tuttavia i tumori misti si manifestano con frequenza maggiore. L’età e il criptorchidismo (testicolo non presente nello scroto) sono gli unici fattori di rischio noti. Infatti vi sono 3 picchi di incidenza per età: dalla nascita a 10 anni, fra i 20 e i 40 anni, ed oltre i 60 anni. Un rigonfiamento o un nodulo unilaterale indolore, in genere scoperto accidentalmente dal paziente o dal suo partner sessuale è il segno/sintomo piu’ frequente. L’esame palpatorio del testicolo deve essere fatto con attenzione unitamente all’esame dell’addome, del torace, delle regioni cervicali, sovraclaveari e ascellari per eventuali metastasi manifeste. L’Ecografia dello scroto, la TAC ed il dosaggio di particolari marcatori tumorali nel sangue insieme all’esame anatomo-patologico del testicolo incriminato (dopo la sua rimozione chirurgica per via inguinale) completano l’iter diagnostico. A seconda delle dimensioni, dello stadio, del grado e del tipo istologico ci saranno vari percorsi terapeutici.
E’
una raccolta di liquido nello scroto, circoscritta dalle componenti testicolari.
Quando l’idrocele è di grandi dimensioni e/o sintomatico, e la palpazione del
testicolo difficoltosa è indicato l’intervento chirurgico. La diagnosi
corretta si ottiene con la transilluminazione e la ecografia scrotale.
Dilatazione
anomala delle vene al di sopra del testicolo, in genere sul lato sinistro. Circa
il 15% degli uomini è affetto da tale patologia. Viene di frequente scoperta
alla visita di leva. Alla palpazione spesso si presenta con la consistenza
di un “sacco vermiforme”. In qualche caso vi è un fastidio o piu’ spesso
un senso di peso riferito dal paziente all’inguine, soprattutto dopo una
prolungata stazione eretta. Il testicolo omolaterale può essere di dimensioni
ridotte rispetto a quello controlaterale. In alcuni soggetti il varicocele si
associa a sterilità (vedi icona). La diagnosi si pone con il Doppler
testicolare o ancor meglio con l’EcoDoppler a colori. In taluni casi è
d’obbligo l’intervento chirurgico o l’embolizzazione mediante sostanze
sclerosanti che vanno a chiudere le vene incriminate.
Cisti contenente sperma originata, in genere, nella testa dell’epididimo (area pasteroinferiore del testicolo). Rispetto all’idrocele è spesso di dimensioni piu’ piccole, circoscritto e consente la palpazione del testicolo.
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