Celebrazioni a Besana in Brianza



Targa ricordo sulla casa di Don Gnocchi


I numerosi alpini intervenuti alla sfilata


I gagliardetti dei gruppi presenti


Alpini all'ammassamento


Il sindaco di Besana in Brianza


Sfilata davanti alla casa


Il monumento ai caduti di Besana in Brianza


I gruppi schierati davanti alla chiesa


Alpini in sfilata


Il consigliere nazionale Lavezzari

DON CARLO GNOCCHI
cenni storici

 Nasce a S.Colombano al Lambro il 25 ottobre 1902 e muore a Milano il 28 febbraio 1956.
 A cinquant'anni dalla sua morte vogliamo ricordare "una delle figure cristiane piu' eroiche del dopoguerra" e rinverdire l'attualità del suo operato.

 Sono almeno due i motivi che rendono attuale don Gnocchi: innanzitutto la triste e dolorosa presenza, anche oggi in tutto il mondo, di bambini mutilati dalle mine antiuomo, compagni nel dolore, di quei piccoli di cui si occupò, subito dopo la liberazione.

 In secondo luogo, il valore di ricostruzione sociale che ha caratterizzato tutto il suo cammino di uomo e che risulta valido come esempio in ogni epoca.

 Di don Carlo Gnocchi non possiamo però dimenticare il suo essere Alpino volontario nelle Campagne di Albania prima e di Russia poi, arruolato nella Divisione Tridentina.

 La guerra fu per don gnocchi, come per ogni altro uomo richiamato alle armi, un'esperienza plasmante.

 Durante la catastrofica ritirata dal Don, gennaio - febbraio 1943, i pensieri di don Carlo erano tutti per i suoi compagni ai quali, dando l'ultimo conforto prima della morte, promette che, una volta tornato in Italia, avrebbe fatto di tutto per aiutare le loro famiglie.

 Cosi' torna dalla Russia e si prodiga deciso a tenere fede alla promessa fatta ai compagni alpini, animato da uno slancio amplificato e moltiplicato dalla drammatica esperienza della guerra che lo porterà alla realizzazione della Pro Juventute.

 Amis, te raccomandi la mia baracca...

 Oggi la Fondazione Pro Juventute, che porta il nome del suo fondatore, conta venti centri di riabilitazione e recupero in nove Regioni ed assiste 3500 persone al giorno.
 Nel 1968 il Vescovo Carlo Maria Martini chiese che si cominciasse il processo di beatificazione.



Un reduce dalla Russia


Giancarlo Crespi


Adelio Ravasi


Gianni Prosperini


Giancarlo e Antonello Crespi


Alfio pagano


Monsignor Mazzarri


Antonello Motta


Il capogruppo di Cornate d'Adda