Duomo di Milano sabato 22 febbraio 2006
Don CARLO GNOCCHI
cinquantesimo anniversario della morte
Celebrazioni in Duomo a Milano
Ricordando il Venerabile Servo di Dio don Carlo Gnocchi nel cinquantesimo anniversario della morte, celebrazione dell'Eucaristia
in onore di Maria, Madre della Chiesa. presieduta da Sua Eminenza Cardinale Dionigi Tettamanzi.
Presenti gli alpini, gli ammalati e i bimbi che, sul sagrato del Duomo, hanno affidato a dei palloncini i loro pensieri
Presenti gli alpini, gli ammalati e i bimbi che, sul sagrato del Duomo, hanno affidato a dei palloncini i loro pensieri
Santo subito o Beato al piu' presto è l'augurio che il cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi
si è auspicato durante la cerimonia di commemorazione, a cinquanta anni dalla sua scomparsa
il 28 febbraio del 1956, di don Carlo Gnocchi, il prete degli orfani di guerra e dei
mutilatini, definendolo con una delle tante definizioni usate per ricordare l'ispiratore
della fondazione che porta il suo nome con 28 sedi in tutta Italia.
Ha detto anche il Cardinale:" E' lecito e bello sperare che presto il Papa ponga il suo sigillo
definitivo affinché, al termine dell'inchiesta canonica, iniziata ormai tempo fa, don Carlo Gnocchi
possa finalmente essere proclamato Beato, ne ha poi ricordato il triplice insegnamento di "operosità
serenità", "non temere le grandi sfide" e "la speranza e l'ottimismo".
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Ne ha ricordato infine un'immagine dell'uomo malato che a chi lo andava a trovare diceva: "Amis,
me recumandi la mia Baracca!…" (amici mi raccomando la mia "Baracca"). Ed ha concluso dicendo:
"Noi tutti qui presenti siamo il segno che lo abbiamo ascoltato".
E' stata una folla composta da assistiti e volontari venuta per la celebrazione in Duomo, la stessa
chiesa dove l'allora arcivescovo e futuro papa Montini aveva celebrato nel 1956 il funerale di don
Carlo.
Aveva chiamato un bambino Montini per salutare don Carlo e le parole di quel bambino furono: "Prima ti dicevo ciao don Carlo. Adesso ti dico ciao, San Carlo" . Domenico Antonino, oggi sessantenne, presente alla cerimonia ha preso parola dicendo: "Grazie perché in tutti questi anni non ci siamo sentiti orfani, grazie per essere sempre rimasto in tutti questi anni vivo in mezzo a noi".
Naturalmente erano presenti numerosi alpini per i quali don Gnocchi fu cappellano nelle campagne di Grecia-Albania e di Russia.
Assenti Formigoni e Alberini, impegnati alla convention azzurra di Berlusconi, a rappresentare le istituzioni politiche era il vicesindaco De Corato.
V'invitiamo a visitare la pagina del nostro sito con i temi del concorso ragazzi delle medie dedicato proprio a don Gnocchi.
Aveva chiamato un bambino Montini per salutare don Carlo e le parole di quel bambino furono: "Prima ti dicevo ciao don Carlo. Adesso ti dico ciao, San Carlo" . Domenico Antonino, oggi sessantenne, presente alla cerimonia ha preso parola dicendo: "Grazie perché in tutti questi anni non ci siamo sentiti orfani, grazie per essere sempre rimasto in tutti questi anni vivo in mezzo a noi".
Naturalmente erano presenti numerosi alpini per i quali don Gnocchi fu cappellano nelle campagne di Grecia-Albania e di Russia.
Assenti Formigoni e Alberini, impegnati alla convention azzurra di Berlusconi, a rappresentare le istituzioni politiche era il vicesindaco De Corato.
V'invitiamo a visitare la pagina del nostro sito con i temi del concorso ragazzi delle medie dedicato proprio a don Gnocchi.