AMANTEANI NEL MONDOC’era una volta … |
Il “DIURNO” |
Il “lavaggio dei peccati” (vedi “C’era una volta… Il mare”) per quelli della mia generazione era cosa sconosciuta ed inutile. Non che ci sentissimo “immacolati”, tutt’altro! Era che ormai nelle nostre case c’era l’acqua corrente, quasi tutti avevamo la vasca da bagno e chi non la possedeva poteva fare le dovute abluzioni presso il “Diurno” di Mastro Ettore Carino, un locale, per quei tempi, modernissimo ed attrezzatissimo, ben tenuto e pulito. Modico nelle tariffe (ci si poteva anche abbonare), era una vera comodità ed un luogo d’incontro che si affollava soprattutto il sabato sera e la domenica mattina quando frotte di utenti (soprattutto giovani) facevano la fila ostentando l’asciugamano arrotolato sulla spalla o – addirittura - lo status symbol del momento: un accappatoio! |
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Il mio amico Pasquale era uno dei clienti più assidui. Ogni domenica mattina, quando puntualmente alle 8 e 45 bussava alla porta di casa mia con un mazzetto di fiori campestri da offrire a mia madre, il suo arrivo era sempre annunciato da un effluvio di colonie e di sali, di cui pochi minuti prima aveva fatto abbondantemente uso nel “Diurno”. Un effluvio che lo avrebbe accompagnato sull’altare della chiesa dei Cappuccini, mentre insieme servivamo la messa, e che avrebbe lasciato la sua scia fra i banchi dei fedeli durante la raccolta delle oblazioni…
Il “Diurno” era ubicato quasi al termine del Corso Vittorio Emanuele e fu inaugurato alla fine degli anni ’50. Purtroppo, a poco a poco, perse d’interesse per la capillare diffusione, in tutte le case, di vasche, docce e scaldabagni. Mastro Ettore continuò a fare il barbiere fino a quando cedette la sua attività. Adesso il locale, che è il “salone” più antico di Amantea, si chiama “Studio 29”, è stato rinnovato ed è gestito in forma estrosa e creativa. |