AMANTEANI NEL MONDOC’era una volta … |
Comunità Sport & Arte |
Sul finire degli anni settanta, con sede in Via Dante (Calavecchia), su iniziativa di Pino Del Pizzo, Fortunato Marinari, Vittorio Giallanza, Lina Amato, Maria Cavallo, Wanda Jorno, Ada Gallo e Antonio Le Rose, nasce ad Amantea la C.S.A. (Comunità Sport & Arte). |
1979 - Allestimento di “pastori” a grandezza d’uomo per il Presepe della 1980 - Formazione degli allievi della C.S.A. partecipante alla Finale 1982 - Campionati Italiani ACLI di Corsa Campestre organizzati dalla 1983 - Teatro Rendano di Cosenza: una scena interpretata dagli attori 1984 - I Ruzzantini Pavani allietano la finale del Premio Nazionale di |
Fin dall'inizio, lo scopo principale dell’Associazione è stato quello di proporre e stimolare la più vasta gamma possibile di alternative nell’occupazione del tempo libero. Il fiorire di iniziative nei settori più vari si dimostra immediatamente vincente e fortemente aggregante. Dal settore sportivo vengono rapidamente i primi lusinghieri successi nel campo dell’atletica leggera (tanto che – in breve tempo - la Società riesce a cogliere importantissime affermazioni in campo nazionale, oltre che a livello provinciale e regionale). Nel settore artistico, la C.S.A. dà vita ad una filodrammatica, composta da attori giovanissimi, che propone numerosi spettacoli, non solo nel locale auditorium delle scuole medie, ma anche in altri comuni, fino ad arrivare a calcare le scene dell’importante e prestigioso palcoscenico del Teatro Rendano di Cosenza. Tra le altre cose, è all’interno della C.S.A. che nasce il gruppo delle “Majorettes”, che si esibiranno in artistiche coreografie e sfilate in molte città dell’Italia Meridionale. La loro bravura le porterà fino ad essere chiamate dalla Presidenza Nazionale delle ACLI per aprire la manifestazione dei Lavoratori Cattolici d’Europa in Via della Conciliazione a Roma, alla presenza di Sua Santità Giovanni Paolo II°. Ben presto la Sede Sociale di Via Dante si trasforma in un cenacolo di artisti e la Calavecchia diventa un’estemporanea pinacoteca dove, durante l’estate, espongono decine di pittori e scultori. Nello stesso tempo, alcuni volenterosi collaboratori preparano e gestiscono con entusiasmo ed una notevole dose di abnegazione: il Premio Nazionale di Poesia “Città di Amantea”, rassegne di fotografie d’epoca, sagre, giochi popolari, escursioni guidate ed una miriade di altre iniziative a carattere turistico-promozionale. Inoltre, vede la luce anche un giornalino ciclostilato in proprio: “A Taverna” che, però, per mancanza di fondi adeguati (e di un direttore responsabile che dia la firma a titolo gratuito) viene pubblicato solo due volte con il numero “0”… Nonostante gli ottimi risultati raggiunti, l’impegno profuso ed il consenso ottenuto, le precarie condizioni economiche frenano qualsiasi ulteriore sviluppo delle iniziative e le conseguenti mancate realizzazioni, a poco a poco, fanno scemare l’entusiasmo. Il protrarsi di questo stato di cose porta, poi, ad un inevitabile scioglimento della C.S.A. allorché viene a mancare anche il supporto appassionato ed instancabile del compianto “Natuzzo” Marinari. |