AMANTEANI NEL MONDOSito Ufficiale della A.A.M.(Associazione Amanteani nel Mondo) | ||
È mezzogiorno. Il campanile di San Bernardino ritorna all'antico: le campane oscillano con il loro rintoccare gioioso fuori delle finestre, verso l'immenso. Non manca il venticello d'aprile. Quante mani si sono alzate dal sagrato con ramoscelli tesi verso l'azzurro. Non solo ulivo e alloro, ma anche palme intrecciate con mano esperta, come una volta e come allora c'era anche l'uovo di cioccolato tra le braccia di un bambino che geloso lo stringeva al petto, non senza la voglia di romperlo. Scendendo per la scalinata porgo un saluto a Pino Del Pizzo e ad Elio Magnone. “Agli amanteani nel mondo l'augurio di Buona Pasqua voglio farlo io. Ne ho voglia, non so perché!” - ho detto a Pino. Ancora non ho visto vestiti di principe di Galles o di pièd de poule, ma volti un po' tesi, sofferenti per ciò che intorno sta succedendo. Io non voglio soffermarmi sui luoghi tristi, ho tanta voglia di offrire gerle piene di glicini e giare di sorrisi, il tutto confezione famiglia. Ho dipinto le uova sode, come ho sempre fatto non potendo comperare quelle di cioccolato, alcune sono piccoli capolavori, ma sono uova d'amore come quelle che trovavo nei nidi nascosti delle galline dell'orto di mia nonna. Ho camminato lungo le strade vecchie e nuove, cercando angoli, anfratti. Ho raccolto le viole ciocche nate su alcuni muri lì a Catocastro e lungo le siepi dell'iris selvatico le prime lucertole di scaldavano al sole d'aprile. Sui cigli delle strade e negli orti enormi piante di margherite bianche civettavano senza vergogna. Le ho salutate per voi. Sono passato davanti alla Chiesa Matrice e da lì sono andato verso il Carmine fino alla “Croce”, dove alcune donne stavano già pulendo per preparare il Sepolcro; e poi giù, giù fino alla “Mmaculatella” ed alla Calavecchia il quartiere a cui hanno cambiato i connotati. Ho messo in una nicchia un ramoscello d'ulivo. Da qui mi sono avviato verso i Cappuccini, Santa Maria, “u vicu i l'erba”, via Margherita, tutti luoghi noti e cari a chi è nato ad Amantea. È stata quasi una questua porta a porta ed a tutti ho lasciato un saluto, una foglia d'ulivo, un attimo di silenzio, per ricordare coloro che conoscevo o che non conoscevo, per offrire un augurio, un momento di pace. Infine sono sceso a mare, lì di fronte alla nostra pietra d'Isca ho sparso sulle acque ceneri di rami benedetti benaguranti, sigillati dal ricordo di chi lontano, non riesce più a bagnarsi i piedi di salsedine. È questo l'augurio che voglio farvi quest'anno, cari amici amanteani sparsi in tutte le latitudini. Il mio cuore è con ognuno di voi, con le vostre famiglie, con le vostre lacrime di tristezza, ma anche con i vostri sorrisi di speranza. È una Pasqua di Resurrezione, di quelle particolari, di quelle che si sentono anche sulla pelle, ed a voi che vivete lontani dalla nostra città vi giunga con immenso affetto il più bello ed il più grande Buona Pasqua conditi con gli odori delle nostre ginestre, dei nostri mandorli fioriti, dei nostri glicini e dai canti nostalgici che a sera raccontano ancora davanti alle porte socchiuse le “romanze” della nostra vita. Totò Sciandra | ||
…e si associano a Totò tutti i componenti della Redazione di Amantea e il webmaster da Roma perchè questa sia per tutti una Pasqua serena |
Nell'occasione, vi suggeriamo di visitare (o rivisitare) le pagine di questo sito dedicate al periodo pasquale:
I sentieri della memoria: la settimana di Pasqua Il Venerdì Santo ad Amantea
Venerdì Santo: Una processione particolare Rizetti 'i Pasca