AMANTEANI NEL MONDOTradizioni e folklore |
Il Venerdì Santo ad Amantea |
Nota storicaLa presenza francescana ad Amantea risale alla prima metà del XIII secolo. E’, infatti, del 1216, la fondazione in località Castello del Cenobio di San Francesco d’Assisi ad opera del Beato Pietro Catin, compagno e discepolo del Santo. E’ notorio come, presso i francescani, fosse vivo il culto per le sacre rappresentazioni e dei laudari umbri e abruzzesi, che si innestavano nei grandi fermenti religiosi del cattolicesimo medioevale dell’Italia centrale, per cui, pur mancando la fonte documentale, si è indotti a datare intorno a tale periodo l’origine dei Misteri del Venerdì Santo nella cittadina tirrenica. Questi furono in appresso mantenuti vivi e gestiti dalle confraternite, costituite in origine nel meridione per iniziativa del ceto nobile e, quindi, fenomeno di élite, caritatevoli associazioni laiche, popolari e di massa, poi, operanti ad Amantea sin dal XIV secolo, il cui compito preminente era quello di svolgere opera di mutuo soccorso e di dare, nel vissuto, esempio di vita cristiana. La Confraternita della Madonna del Rosario, nata per distacco dalla Congregazione della Beata Vergine, sul finire del Cinquecento, ad opera dei marinai della galea Luna de Napoles che avevano preso parte alla memorabile battaglia di Lepanto (1571), ancora oggi e, con molta probabilità, sin dalla sua fondazione si occupa di curare le funzioni della Settimana Santa ed, in particolare, della processione delle varette. Considerato che a tutt’oggi questa ritualità conserva ancora la sua valenza realistica, è facile coglierne il forte legame con la spettacolarità del pensiero religioso medioevale che, con le sue contraddizioni, andava maturando il grande scisma. Ordine processionale
PercorsoVia Indipendenza Via Dogana Via Regina Margherita Piazza Commercio Corso Vittorio Emanuele II Piazza Cappuccini Via Nazionale Corso Umberto I CuriositàI santarielli, ad esclusione della Veronica, acquistata in tempi più recenti per completare le stazioni, furono realizzati agli inizi del novecento dalla ditta G. Malecore di Lecce, per interessamento dei fratelli Vincenzo e Giuseppe Suriano, mentre il Crocefisso è opera di artigiani altoatesini di Ortisei. La Madonna Addolorata fu donata da Francesco Carratelli, del patriziato di Amantea. Vale ricordare come nei cuori degli amanteoti sia ancora vivo l’affetto per il settecentesco crocefisso ligneo, di bottega meridionale, trafugato da ignoti nella notte fra il 21 ed il 22 ottobre del 1978. L’anno successivo al furto sacrilego, suscitando non poca commozione nella popolazione, fu portata in processione la sola Croce. Eccezionalmente, alcune varette che accompagnano la processione del Venerdì Santo, unitamente ad altre statue di Santi, a motivo di ringraziamento per lo scampato pericolo, furono portate in processione all’indomani dell’evento sismico dell’8 settembre 1905 che sconvolse la Calabria. Canti liturgici
“Varette”
VocabolarioVaretta, s.f. Barella: Piedistallo su cui poggiano le statue dei santi, esposte o in processione. (Luigi Accattatis, Vocabolario del dialetto calabrese, Cosenza, 1895, parte prima, pag. 801, ad vocem). Testo di Antonio Furgiuele
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