IL BATISCAFO

Esplorare il fondo oceanico è molto difficile a causa delle altissime pressioni che sono presenti. Infatti, come voi ben sapete, la pressione idrostatica aumenta di circa un'atmosfera ogni 10 metri: di conseguenza, su un fondale a 1.000 m di profondità sono presenti circa 100 atmosfere mentre nei fondali abissali oltre i 10.000 metri vi sono più di 1.000 atmosfere! Più che sufficienti per far implodere qualsiasi mezzo navale, compresi i sottomarini nucleari che non sono in grado di scendere sotto i 700 m.

Per risolvere il problema dell'esplorazione sottomarina, nella metà del 1900 un grande esploratore marino svizzero, August Piccard(1884-1962), progettò un mezzo specificatamente adatto ad affrontare le grandissime pressioni marine: il batiscafo.

Il batiscafo "Trieste" prima dell'immersione

Esso è battello sommergibile progettato per osservazioni e ricerche oceanografiche a grande profondità, la cui caratteristica principale è l'unione di due elementi: uno scafo comprendente l'apparato motore, gli organi di governo e compartimenti stagni pieni di gas o di liquido a densità inferiore a quella dell'acqua (per es., benzina), e una cabina sferica per l'equipaggio (1-2 persone), dove sono montati i comandi e gli strumenti d'osservazione.

Perché le pareti dello scafo sopportino l'enorme pressione delle grandi profondità, man mano che scende si fa entrare acqua dal fondo, equilibrando così la pressione interna con quella esterna e intanto appesantendo il batiscafo e favorendone la discesa. La risalita si ottiene invece sganciando, la zavorra (blocchi e graniglia di ferro). La cabina sferica, che ha un diametro di ca 2 metri e spesse pareti d'acciaio, è dotata di oblò per l'osservazione diretta dell'ambiente sottomarino e di un sistema d'illuminazione esterna.

Ideato negli anni '30 da Piccard, il primo batiscafo (Trieste) fu terminato nel 1948 e si immerse fino a 1380 m. Nel 1960, un nuovo modello, il Trieste II, stabilì il record di profondità raggiungendo 11 022 m nell'abisso di Vitjaz nella Fossa delle Marianne (nel Pacifico occidentale), con a bordo il figlio di Piccard, Jacques, e lo statunitense D. Walsh.

Per la prima volta fu osservato direttamente il fondale di una fossa oceanica: piccoli pesci, alghe e gamberetti sottomarini che abitavano sul fondale furono accuratamente descritti dagli esploratori.

 

Vuoi conoscere il resoconto della discesa del "Trieste" nella Fossa delle Marianne? Clicca qua!

 

(Testo ripreso ed elaborato dal sito "Sapere.it")

 


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