LA TERMOGRAFIA
Questo metodo utilizza il principio fisico secondo cui tutti i corpi con una temperatura al di sopra dello zero assoluto (cioè superiore a -273,15 °C) emettono calore attraverso radiazione che, per temperature intorno ai 20°C, è di tipo infrarosso. Anche oggetti che hanno una temperatura molto bassa, come i cubetti di ghiaccio, emettono queste radiazioni. Più è alta la temperatura dell’oggetto, maggiore è l’irraggiamento. La radiazione infrarossa non è percepibile dall'occhio umano. Rilevare i raggi infrarossi permette di visualizzare ciò che il nostro occhio non è in grado di vedere. I raggi infrarossi sono facilmente registrabili da telecamere ad infrarossi, chiamate termografi o più comunemente termocamere o sistemi termografici, ormai di uso comune: maggiore è la radiazione infrarossa emessa da un oggetto più esso è caldo. In altre parole: un'immagine ad infrarossi dà una rappresentazione dello stato termico (cioè di temperatura) dell'oggetto fotografato. In parole semplici, mentre il termine fotografia significa testualmente “scrittura o disegno con la luce”, la termografia significa “disegno con il calore” : e grazie al calore emesso sotto forma di radiazione infrarossa è possibile ottenere il disegno della temperatura. Di conseguenza, il rilevamento della emissione infrarossa costituisce la base di lavoro per fotografare le zone calde e le zone fredde di un oggetto e ciò può venire applicato nei più diversi settori di impiego: dalla diagnostica clinica all’Igiene ambientale, alla valutazione preventiva e predittiva industriale, l’indagine termografica trova centinaia di esempi applicativi. (Testo ripreso ed adattato dal sito http://www.geocities.com/CapeCanaveral/Lab/2155/ del Prof. Giuseppe Bovo) Vuoi vedere alcune applicazioni della termografia? Clicca qua sotto!
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