CAPACITA' TERMICA E METEOROLOGIA

Tutta la meteorologia è determinata dagli scambi termici fra masse d'aria e masse d'aria e suolo/acqua:è il calore scambiato che determina l'innalzarsi o l'abbassarsi della temperatura dell'aria la quale a sua volta causa lo spostamento dell'aria medesima. Perciò, per conoscere il tempo che farà è necessario impratichirsi dei concetti di scambio termico e di calore specifico.



BREZZA DI MARE E DI TERRA

La brezza è un vento debole, solitamente con una velocità compresa dai 7 ai 20km/h. Si verifica in presenza di una regione di alta pressione, con assenza di masse d'aria in transito nell'atmosfera.

In particolare ci si riferisce alla brezza come ad un vento periodico, spesso influenzato oltre che dai mutamenti di pressione anche dalle differenze di temperatura (per esempio tra la terra e il mare per le brezze marine, o tra la valle e le montagne per quelle che si sviluppano nelle aree montuose, ecc.).

La brezza marina è un vento diurno che spira nelle zone costiere dal mare verso terra. È causato dal minimo di pressione che si forma sopra la terraferma a causa del diverso calore specifico fra acqua e mare. L'acqua ha un maggiore calore specifico rispetto al terreno, per cui si riscalda e si raffredda più lentamente rispetto al suolo che, invece, tende a cedere il calore all'aria con una maggiore velocità di scambio. Il terreno, quindi, di giorno si scalda, e riscalda l'aria che lo sovrasta e questa tende ad innalzarsi. Questo comporta un abbassamento della pressione al livello della superficie terrestre, di conseguenza l'aria che si trova sopra la superficie del mare, più fresca e in una zona a pressione maggiore si sposta verso la debole depressione generatasi sopra la terraferma inducendo un vento debole.

Durante la notte la situazione è il contrario. Il terreno si raffredda più velocemente del mare e quindi la zona di bassa pressione si sviluppa sopra l'acqua. Questo genera un vento dalla terraferma verso il mare detto brezza di terra.

(Da Wikipedia, l'enciclopedia on-line)

 

IL MONSONE, QUESTO SCONOSCIUTO!

Vi piacerebbe andare alle Maldive? Ma come sarà il tempo?! Ecco qui una breve descrizione degli scambi termici che regolano la meteorologia delle Maldive e di tutta la costa dell'Asia!

Il monsone è un vento ciclico, caldo, tipico dell'Oceano Indiano, che ne influenza profondamente il clima. Nelle aree caratterizzate dalla presenza di questi venti, dal subcontinente indiano fino al sud del Giappone, esistono principalmente due stagioni:

La stagione secca, durante i mesi invernali (Ottobre-Maggio) nell'emisfero boreale, in cui l'enorme differenza termica fra il continente asiatico, più freddo, e l'Oceano Indiano, più caldo, origina il monsone il quale, in questo caso, spira dalle montagne indiane al mare, causando un clima decisamente arido.


La stagione delle piogge, durante l'estate (Maggio-Ottobre) boreale, in cuiil meccanismo è opposto al precedente; stavolta è il continente asiatico ad essere decisamente più caldo dell'oceano indiano e in tal caso il monsone spira dal mare verso l'entroterra portando con sé aria satura di umidità e favorendo lo sviluppo di intense precipitazioni.

Il concetto alla base dei monsoni è lo stesso di quello della brezza: la capacità termica del suolo è molto minore di quella dell'acqua, cosicché durante i periodi freddi invernali il continente si raffredda di più del mare mentre durante l'estate avviene il viceversa. Di conseguenza, l'aria soprav il continente è più fredda di quella marina durante l'inverno e più calda durante l'estate.

Perché il monsone generi due venti distinti è presto detto: come detto sopra. durante il nostro inverno l'aria sull'Asia continentale si raffredda molto e quindi tende a scendere; siccome, una volta raggiunto il suolo essa non può che diffondersi tutt'intorno, la massa d'aria intraprenderà un lungo cammino che la porterà a sfogarsi nel punto di pressione piú bassa: l'Oceano Indiano equatoriale, la cui temperatura rimane costante tutto l'anno, contrariamente al continente asiatico; poiché le Maldive si trovano a sud-ovest dell'India, il vento tenderà a soffiare dalla terra piú vicina e quindi approssimativamente da nord-est.

Durante la nostra estate, l'India del sud si scalda molto piú del mare (temperature fino a 40 gradi) e quindi l'aria sul continente tenderà a salire, risucchiando altra aria tutt'intorno, fra cui quella umida che arriva dall'Oceano Indiano; quindi le Maldive saranno investite da un flusso d'aria che si dirige verso l'India (da sud-ovest verso nord-est). Il vento di sud-ovest, avendo attraversato un tratto d'oceano piú ampio, è piú umido di quello da nord-est e quindi i due venti monsonici determineranno due stagioni distinte: una secca e una umida.

Osserviamo un fenomeno simile a quello monsonico (l'origine è la stessa) nelle riviere marine durante l'estate, quando la brezza di mare (equivalente alla stagione umida) e la tramontana (stagione secca) si alternano ogni giorno. Potremmo definire questo fenomeno un monsone 365 volte piú veloce...

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La stagione secca si estende da dicembre ad aprile, quella umida da maggio a novembre. La prima è migliore dal punto di vista meteorologico (specie durante i mesi di febbraio e marzo) perché è piú probabile che il cielo sia sereno, le precipitazioni scarse e il mare calmo. La stagione umida è invece caratterizzata da sequenze anche lunghe di giornate assolate, intervallate da eventi di cielo coperto, di durata fino a 4-5 giorni, accompagnati spesso da piogge intermittenti e abbondanti; inoltre il vento è piú intenso e quindi anche il mare è piú spesso increspato.

(Dal sito www.mondomaldive.it)