In mezzo alla millenaria piana degli ulivi di Ostuni,
protetta da severe leggi fin dai tempi di Federico II di Svevia, troviamo
una delle più antiche masserie , detta BRANCATI
la cui origine risale al XI-XII secolo, il sottostante frantoio
ipogeo è di epoca antecedente.
La nobile famiglia Brancati giunse in Ostuni nel XV sec. e fu
iscritta al patriziato cittadino e al Sedile dei Nobili, fino alla sua
scomparsa avvenuta agli inizi del Settecento. I Brancati contribuirono alla
crescita della masseria, edificando sopra e intorno al frantoio ipogeo,
alcuni locali destinati ad abitazioni, scuderia e
fienile. Provvidero in seguito a fortificare il sito con una torre,
attualmente inglobata nel complesso residenziale ampliato tra il XVIII ed il
XIX secolo. Di lato al fabbrico principale si trova la
settecentesca cappella fatta erigere dalla famiglia Piscopo
nel 1768, al cui interno si trova perfettamente conservato l'altare in
pietra gentile in stile rococò.
La facciata della masseria registra al piano terra tre portali con
modanature settecentesche, mentre il piano superiore è stato
completato alla fine dell' Ottocento dal proprietario Domenico
Rodio in stile neoclassico.
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Camino medioevale del frantoio ipogeo.
Piccolo museo civiltà contadina: carretto trasporto merci.
Piccolo museo civiltà contadina: collezione di botti per l'olio.
IL SIG. CORRADO RODIO, EREDE E CUSTODE DI QUESTO
PATRIMONIO UNICO, SARA' LIETO DI GUIDARVI NELLA VISITA, ILLUSTRANDOVI CON
DOVIZIA DI PARTICOLARI LA STORIA DELLA MASSERIA BRANCATI , IL
FRANTOIO IPOGEO, IL PICCOLO MUSEO, LA CHIESETTA, GLI ANTICHI AMBIENTI
LAVORATIVI, IL FRUTTETO E GLI ULIVETI.
UNA STORIA, AFFASCINANTE PER GRANDI E PICCINI CHE INTRECCIA
ANEDDOTI CON LA VITA SOCIALE DEI SECOLI PASSATI .
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La famiglia Rodio è succeduta agli inizi del XIX secolo alla famiglia
Piscopo nel possesso della masseria Brancati ed ha provveduto sul finire
dell' Ottocento a realizzare di fronte al prospetto principale della
masseria un
nuovo frantoio, con macine
ancora in perfetto stato di conservazione, adibito attualmente a piccolo
museo della civiltà contadina. Al centro di questa pagina immagini del
museo, che raccoglie anche attrezzi agricoli , vari oggetti in ceramica per
la conservazione del vino e dell'olio, e testimonianze dell'ambiente
domestico e casalingo come piatti in ceramica di Grottaglie e tegami.
La masseria Brancati con il suo frutteto e l'orto risulta recitantata da
un alto muro di origine medievale a difesa dalle incursioni di invasori e
briganti.
Oltre il muro un immenso uliveto millenario dai tronchi di
dimensioni sorprendenti. Poco distante un piccolo boschetto,
appositamente realizzato dagli antichi proprietari come una particolare
"riserva di caccia". Il bosco, attirava gli uccelli, in particolare i
tordi che con una particolare tecnica venivano catturati "al laccio".
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