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Antica masseria brancati

Si raggiunge con la superstrada  Bari-Brindisi uscita Pilone-Rosa Marina,  si prosegue per cinque chilometri in direzione Ostuni, da cui dista pochi chilometri.  Si devia per 200 metri sul vecchio tracciato della provinciale e ci si immette a destra in un bianco tratturo, che attraversa un fiabesco uliveto. Siete già catapultati in un mondo fantastico e surreale, siete arrivati all'antica masseria Brancati:      BENVENUTI

In mezzo alla millenaria piana degli ulivi di Ostuni,  protetta da severe leggi fin dai tempi di Federico II di Svevia, troviamo una delle più antiche masserie , detta BRANCATI  la cui origine risale al XI-XII secolo,  il sottostante frantoio ipogeo è di epoca antecedente.

La nobile famiglia Brancati giunse in Ostuni nel XV sec.  e fu iscritta al patriziato cittadino e al Sedile dei Nobili, fino alla sua scomparsa avvenuta agli inizi del Settecento. I Brancati contribuirono alla crescita della masseria, edificando  sopra e intorno al frantoio ipogeo,  alcuni locali  destinati ad abitazioni, scuderia e fienile.  Provvidero in seguito  a fortificare il sito con una torre, attualmente inglobata nel complesso residenziale ampliato tra il XVIII ed il XIX secolo. Di lato al fabbrico principale si trova la settecentesca cappella fatta erigere dalla famiglia Piscopo nel 1768, al cui interno si trova perfettamente conservato l'altare in pietra gentile in stile rococò.

La facciata della masseria  registra al piano terra tre portali con modanature settecentesche, mentre il piano superiore è stato completato alla fine dell' Ottocento dal proprietario Domenico Rodio in stile neoclassico.


Camino medioevale del frantoio ipogeo.


Piccolo museo civiltà contadina: carretto trasporto merci.


Piccolo museo civiltà contadina: collezione di botti per l'olio.

IL SIG. CORRADO RODIO, EREDE E CUSTODE DI QUESTO PATRIMONIO UNICO, SARA' LIETO DI GUIDARVI NELLA VISITA,  ILLUSTRANDOVI CON DOVIZIA DI PARTICOLARI  LA STORIA DELLA MASSERIA BRANCATI ,  IL FRANTOIO IPOGEO, IL PICCOLO MUSEO, LA CHIESETTA, GLI ANTICHI AMBIENTI LAVORATIVI, IL FRUTTETO E GLI ULIVETI.           UNA STORIA,  AFFASCINANTE PER GRANDI E PICCINI  CHE INTRECCIA ANEDDOTI CON LA VITA SOCIALE DEI  SECOLI PASSATI .                                         

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La famiglia Rodio è succeduta agli inizi del XIX secolo alla famiglia Piscopo nel possesso della masseria Brancati ed ha provveduto sul finire dell' Ottocento a realizzare di fronte al prospetto principale della masseria un nuovo frantoio, con macine ancora in perfetto stato di conservazione,  adibito attualmente a piccolo museo della civiltà contadina. Al centro di questa pagina immagini del museo, che raccoglie anche attrezzi agricoli , vari oggetti in ceramica per la conservazione del vino e dell'olio,  e testimonianze dell'ambiente domestico e casalingo come piatti in ceramica di Grottaglie e tegami.

La masseria Brancati con il suo frutteto e l'orto risulta recitantata da un alto muro di origine medievale a difesa dalle incursioni di invasori e briganti.

Oltre il muro un immenso uliveto millenario  dai tronchi di dimensioni sorprendenti.  Poco distante un piccolo boschetto, appositamente realizzato dagli antichi proprietari come una particolare "riserva di caccia".  Il bosco, attirava gli uccelli, in particolare i tordi che con una particolare tecnica venivano catturati  "al laccio". 

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