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Thomas Edison collegò una piccola tromba al suo primo fonografo nel 1877, per accoppiare le vibrazioni del diaframma al carico dell’aria, nell’ambiente d’ascolto.
Per più di vent’anni i fonografi continuarono ad utilizzare trombe esterne, per lo più a sviluppo conico, con asse diritto o ricurvo, a seconda della loro lunghezza e
dell’estetica generale del dispositivo.
Un esame tecnico di questi profili, alla luce delle moderne teorie, rivela una quasi assoluta ignoranza dei principi di funzionamento della tromba, intesa come trasformatore acustico. Ciò appare oggi ben stano se si pensa che Lord Rayleigh pubblicò il suo libro << Theory of sound >> nel lontano 1878 ed in alcuni capitoli si descriveva la trasmissione di onde acustiche in condotti a sezione variabile.
E’ soltanto dopo il 1920 che una nutrita schiera di studiosi ( Webster, Hanna, Slepian, Wilson, Webb ) elaborò una serie di teorie su vari tipi di trombe e sviluppi.
All’inizio si pensò che l’onda sonora si mantenesse sempre piana e progressiva dalla bocca di accesso a quella di uscita, mentre gli studi successivi e più approfonditi ( Crandall, Voigt ) presero in considerazione la possibilità che un progressivo incurvamento del fronte potesse trasformare in sferica l’iniziale onda piana.
Fin dai quei tempi lo sviluppo esponenziale raccoglieva i maggiori consensi anche perché sembrava suggerito da Rayleigh stesso.
Durante gli anni venti, trenta e quaranta vennero realizzati diversi tipi di trombe, a sezione non più soltanto circolare ma anche quadrata e rettangolare, e dall’andamento un tempo esclusivamente diritto o lievemente ricurvo si passò a modelli ripiegati.
Soprattutto l’invenzione dell’altoparlante dinamico liberò i progettisti dal vincolo di collegare la tromba al braccio di lettura del giradischi.
Praticamente al termine di questo glorioso periodo si ebbe una delle massime espressioni del trasduttore a tromba, con la geniale invenzione di Mr. Klipsch, che sfruttò le pareti della sala di ascolto come elementi terminali di una tromba per note basse a doppia biforcazione.
La Klipschorn, dotata di risposta estesa fino a 40 Hz, rimase nella storia dell’elettroacustica, ed è ancor oggi venduta nei negozi hi-
L’invenzione del principio reflex determinò in pratica quasi la fine della tromba, almeno nell’impiego sulle basse frequenze mentre ancor oggi si utilizzano tali congegni nella gamma della voce (PA), nelle medie e alte frequenze.
E’ però abbastanza plausibile che l’impiego di più aggiornate teorie e l’aiuto del computer possa ridare interesse al trasduttore a tromba, quasi insostituibile quando si debbano coprire vaste aree di ascolto senza dover rinunciare alla dinamica musicale.