Associazione ALTA VORACITA' - Contro questo Terzo Valico

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- Da IL SECOLO XIX di Genova del 17 ottobre 2001 - [ Testo originale: formato PDF - 84kb ] - - IL SECOLO XIX -

Pag. 12 - L'INCHIESTA

Nei prossimi anni il sistema dei trasporti ferroviari liguri dovrà mutare radicalmente.
A cominciare dalle stazioni/4
Genova sul binario del futuro
Non c'è solo il Terzo valico per uscire dalla crisi
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Opinioni a confronto
- Si Vis Pacem, Para Bellum -
Dall 'inizio del prossimo anno, con un finanziamento di 44 miliardi,le stazioni di Genova Brignole e Genova Principe saranno trasformate sull 'esempio di Roma Termini e diventeranno anche due centri commerciali

Genova. Le stazioni ferroviarie rispecchiano,purtroppo,la Genova che ci vogliamo lasciare alle spalle:quella che ricorda i lunghi anni della crisi e del declino.
E se è vero che gli occhi sono lo specchio dell 'anima è anche ero che le stazioni ferroviarie delle città sono la cartina di tornasole dell 'economia e dell 'importanza che la città stessa rappresenta nelle stanze del potere romano.
Le stazioni di Genova Brignole,di Genova Principe,di Sampierdarena,di Pegli o di Nervi rappresentano il modo in cui la Superba è stata tenuta in considerazione.
Tenuta,si diceva, perchè dal prossimo gennaio qualcosa dovrebbe cominciare a cambiare.
Basta un 'occhiata per capire che sino a ieri le Ferrovie hanno considerato Genova proprio poco.Ma cambia.
Sì,perchè dall 'inizio del prossimo anno le due stazioni principali genovesi avranno a disposizione 44 miliardi che le trasformeranno sull 'esempio di Roma Termini in due grandi centri commerciali.
Non si pretende di certo dall 'oggi al domani che due stazioni, Principe e Brignole,diventino come quella nuovissima di Sanremo;non si pretende certo che i binari con un colpo di bacchetta magica vengano fatti sparire per restituire alla città quel front line che,anche con la sopraelevata,è stato di fatto can- cellato nella maniera peggiore, ma di certo una maggiore attenzione,rispetto a prima,sì.E meglio tardi che mai.
E i treni come funzionano? Basta salire su un locale per capire la ragione per cui i pendo- lari preferiscono utilizzare l 'auto,sottoporsi a code estenuanti e a spese maggiori,pur di non viaggiare su treni che non hanno poi collegamenti con i bus cittadini,che di pregi questi ultimi ne hanno proprio pochi e tra quelli non i è di certo la puntualità e l 'assiduità delle corse.
Insomma il nodo ferroviario di Genova se proprio non fa rimpiangere quello autostradale di certo non è da meno.Treni da pendolari,orari che non danno la possibilità di fidarsi del treno e del collegamento con i bus,stazioni mal servite dai mezzi pubblici che spesso con le loro linee passano lontano.
Di certo c 'è molto da fare.Di certo c 'è molto da investire.Per rendere più efficienti quelle ferrovie che,per i cittadini che si spostano in città,dovrebbero rappresentare una metropolitana all 'aperto.E c 'è da fare per riacquistare la fiducia della gente.
Per questo gli investimenti strutturali e tecnologici in atto e quelli programmati sul nodo di Genova (ma anche a Milano e Torino si sta lavorando per creare linee preferenziali e ridurre il peso su Genova)sono destinati a ridisegnare l 'attuale assetto della rete in modo da creare "bretelle "su cui far scorrere all 'esterno il traffico merci e liberare così,a vantaggio del traffico a lunga e media percorrenza,ma soprattutto di quello regionale,preziose disponibilità di binari.
E'un tentativo di estremo interesse per ridare fiato ad un sistema di spostamenti cittadini che non funzionano nel migliore dei modi e non vengono quindi utilizzati al massimo.Questi interventi,inoltre,attraverso la specializzazione delle linee punta- no al decongestionamento delle tratte che,nei momenti di punta,mostrano indici di traffico vicini a livelli di saturazione e rischiano di limitare fortemente lo sviluppo dell 'offerta di trasporto in termini sia di quantità che di prestazioni. Il 22 ottobre 1999 è stato firmato dalle Ferrovie dello Stato, dalla Regione Liguria e dal Comune di Genova il protocollo d 'intesa che definisce priorità e indirizzi di progettazione del riassetto complessivo del nodo metropolitano genovese.Il finanziamento disponibile dedi- cato alla progettazione è di 15 miliardi.Gli studi di fattibilità sono stati pressochè conclusi e di alcuni interventi è stata avviata la progettazione prelimi- nare.
Tre i progetti:il completamento fra Voltri e Sampierdare- na di quattro binari realizzando la congiunzione tra la Bretella di Voltri già in esercizio e gli impianti esistenti in prossimità di Sampierdarena;la specializzazione della parte sud della linea dei Giovi al traffico locale ed eliminazione delle interferenze fra le linee a Sampierdarena;il completamento del servizio metropolitano fra Principe e la stazione di Terralba e il quadruplicamento della tratta Brignole-Nervi creando un doppio binario in galleria da Terral- ba a Nervi.
Realizzare i tre progetti,che dal 2004 al 2008 dovrebbero cambiare l 'assetto ferroviario di questa città stretta nella morsa dei treni,richiede una spesa di 1.040 miliardi.Il Contratto di Programma prevede per il nodo di Genova circa 700 miliardi,di cui 108 iscritti nella Finanziaria 2001.
Per il metrò geno ese sono stati stanziati 1.800 miliardi e tra un anno-un anno e mezzo ripartono tutti i cantieri dopo la rottura della "punta "della trivella che ha richiesto un anno e mezzo di tempo per la riparazione.La tratta parte dalla Cer- tosa,arriva a Di Negro,e alla Foce avrà il suo punto d 'arrivo. La tratta successiva,se si farà, dovrebbe riguardare la linea Foce-Marassi.

E adesso parliamo del Terzo Valico. _Lantorta_
Il mitico Terzo Valico per cui sono stati già eseguiti fori pilota, sono stati studiati progetti ad Alta velocità di cui sino ad ora non si è fatto nulla.
Il Terzo Valico è, per lo sviluppo di Genova, la "madre di tutte le opere ".
Senza di esso le altre opere non servono a molto.
E', insomma, come pretendere di costruire un palazzo partendo dal secondo piano.
E'essenziale.
Il progetto preliminare ha individuato, quale soluzione preferibile per la nuova linea di attraversamento dell'Appennino il corridoio Genova-Novi Ligure lungo il tracciato Polcevera-Scrivia, da innestare nel nodo ferroviario della Superba in modo da ottenere la massima funzionalità dell'opera per consentire adeguate prestazioni di capacità di trasporto.
La Regione Liguria e l 'assessore ai Trasporti Vittorio Adolfo hanno studiato con attenzione quest'opera, come d'altra parte tutte quelle che riguardano la Liguria, proprio per il ruolo essenziale di rilancio produttivo del sistema portuale.
In data 27 dicembre 2000 è stata aperta dal Ministero dei Trasporti la Conferenza dei servizi istruttoria.
Nei mesi scorsi si è conclusa la serie di riunioni tecniche e di sopralluoghi, avviati e coordinati dalla Regione, per effettuare il confronto con gli Enti locali e ricercare risposte alle integrazioni e agli approfondimenti richiesti dal Ministero dell'Ambiente nell'ambito del procedimento di Valutazione di impatto ambientale in corso sul progetto.
La Regione ha sviluppato, inoltre, attività di coordinamento con il Piemonte che, a sua volta, ha condotto il confronto tra le parti sul suo territorio.
A questo si è affiancata una adeguata risposta da parte delle Ferrovie dello Stato Spa e Italferr che stanno predisponendo le soluzioni tecniche per dare risposta alle richieste provenienti dalla aree interessate agli interventi.
E infine qualche cifra: per il tratto ligure sono stati stanziati 4 mila miliardi, e per quello piemontese 2.200 miliardi.
Con la "legge obiettivo " per arrivare all'approvazione dell'opera saranno necessari 16 mesi e da 7 anni necessari oggi per le 36 autorizzazioni si passerebbe ad un anno e mezzo.
La linea del Terzo Valico da Borzoli a Novi Ligure si sviluppa per una lunghezza di 39 chilometri e 695 metri, di cui 850 metri in galleria a doppio binario, 33 chilometri e 935 metri in galleria bitubo e 4 chilometri e 910 metri allo scoperto.
E infine la pianura e la lunga corsa verso le zone di destinazione delle merci.
E per Genova la via tanto sognata per dare ossigeno ai trasporti e speranze al porto per il quale tutti, dagli operatori ai politici, italiani o stranieri che siano, prevedono un grande futuro quale porta sud dell 'Europa.


Carlo Bancalari

(4.Continua. Le puntate precedenti sono state pubblicate l '8,l '11 e il 14 ottobre)

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