SANREMO Alta velocità:
è la parola d’ordine del governo.
Che, partendo dai treni, vuole estendere il concetto della massima accelerazione possibile alle grandi opere che il Ponente e l’intera Liguria aspettano da decenni.
Una spinta forte, decisa, per colmare il gap della mobilità col resto dell’Italia e dell’Europa. «Puntiamo a ridurre di 2-3 anni la durata dei lavori di prosecuzione del raddoppio della linea ferroviaria, ora stimati in 10 anni.
Come? Attraverso la nuova legge Obiettivo e rilanciando la formula del "General contractor", che assicura tempi e costi certi», ha annunciato ieri il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pietro Lunardi, inaugurando la nuova stazione di Sanremo (dopo la visita a quella di Taggia) assieme al collega Claudio Scajola (Interno), al presidente delle Ferrovie, Giancarlo Cimoli, e al presidente della Regione, Sandro Biasotti.
«Chi l’ha detto che siano necessari almeno 10 anni per prolungare il nuovo tracciato fino a Finale Ligure?
E’ solo questione di capacità.
Possono bastare 5-6 anni per completare il raddoppio della ferrovia», ha aggiunto Scajola, confermando l’arrivo di una pioggia di miliardi per le infrastrutture liguri (11.600).
Per la tratta S. Lorenzo-Andora sono già pronti 780 miliardi (attivazione prevista per il 2007, salvo gli anticipi promessi).
Ne servono altri mille, o poco più, per portare il doppio binario a Finale (nel 2010).
Il governo conta di reperirli con le prossime Finanziarie.
Spariranno diverse stazioni e 23 passaggi a livello.
Avranno scali Imperia, Diano Marina, Andora, Alassio, Albenga, Borghetto e Pietra Ligure.
In tutto 50 km di cui 36,6 in galleria.
«Entro l’anno, forse già a ottobre, la Conferenza dei servizi completerà l’iter del primo tronco - ha annunciato Cimoli -.
Poi si passerà alla progettazione definitiva ed esecutiva.
L’apertura del cantiere è prevista per il 2003.
La nuova linea consente ai treni di viaggiare a velocità doppia rispetto al vecchio tracciato (fino a 200 km orari).
Ciò deve avvenire al più presto lungo tutta la Genova-Ventimiglia: l’alta velocità è fondamentale, assieme all’alta qualità.
Le Ferrovie sono pronte a investire 10-12 mila miliardi su tutta la rete.
Entro 30 mesi ridisegneremo 13 grandi stazioni, tra cui Genova Brignole e Genova Principe, poi ci occuperemo di quelle medie».
In Liguria le altri grandi opere ferroviarie in agenda sono il terzo valico dei Giovi ad alta velocità («probabilmente restituiremo l’intervento a chi l’ha progettato per ridurre di 2-3 anni i tempi d’esecuzione», ha spiegato Lunardi) e il completamento della Pontremolese.
Sempre con la legge Obiettivo e il ricorso al sistema «General contractor», caro anche all’on. Giorgio Bornacin, vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera.
Per la viabilità si punta alla prosecuzione dell’Aurelia bis (70 miliardi per il nuovo svincolo del Borgo) e all’ammodernamento della statale 28.
«La crisi della mobilità è profonda - ha ammesso Lunardi -. E incide sull’economia.
Anche l’Autostrada dei Fiori dev’essere migliorata, perché concepita più di 30 anni fa.
Ormai bisogna ragionare in termini di opere transeuropee, non più regionali».
Ora parte la nuova sfida: acquisizione e riuso delle aree ferroviarie dismesse.
«Bisogna fare presto, perché andranno facilmente in degrado», ha sottolineato Scajola.
Regione e Comune di Sanremo costituiranno una spa assieme a un istituto bancario per trattarne l’acquisto con Metropolis.
«Agiremo in nome e per conto di tutti i Comuni interessati», assicura Biasotti.
E il sindaco Bottini culla l’idea di una pista pedonale e ciclabile provvisoria al posto dei binari.