La Società Torre di Guardia e il denaro

«Per compiere la loro opera di predicazione mondiale ci vogliono ingenti somme di denaro, ma esso proviene da contribuzioni volontarie non sollecitate. La letteratura viene stampata e distribuita a un costo minimo. Gli studi biblici settimanali sono tenuti nelle case gratuitamente. Alle adunanze di congregazione l’ingresso è libero, non si fanno collette, non si chiede denaro, nessuno è stipendiato» - Svegliatevi!, 22/3/1988, p. 8.



La Sede Centrale della Watch Tower a Brooklyn, N.Y.

La Watch Tower Society, nelle sue tipografie sparse in tutto il mondo, stampa mensilmente circa 85.000.000 di riviste (nell'anno 2001) e moltissima altra letteratura. Quanto denaro viene ricavato da tutta questa enorme produzione?
Supponendo che annualmente si "vendano" 1000.000.000 di riviste per una contribuzione di 25 c. di euro, si ottiene un ricavo di 250.000.000 (duecento cinquanta milioni); supponendo anche che il costo di produzione di ogni rivista sia di 5 c. – secondo i tipografi a queste tirature i costi si abbattono enormemente e 5 c. è una cifra esagerata –, rimangono comunque 200.000.000 di euro. Bisogna aggiungere inoltre che le riviste ed i libri che i TdG "distribuiscono" vengono pagati in anticipo dai "proclamatori": i Testimoni contribuiscono (in base al prezzo suggerito dalla Congregazione Centrale) quando ritirano nella congregazione la letteratura che poi distribuiscono nell'opera di casa in casa, chiedendo una contribuzione volontaria "per l'opera". Alcuni Testimoni possono dare di meno, altri di più (anche 50 c. per ogni singola rivista), ma la stragrande maggioranza avverte il dovere morale di pagare personalmente in anticipo libri, riviste, opuscoli e volantini. I TdG spesso non ricevono nessuna contribuzione dalle persone che contattano, ma capita di frequente che alcuni offrano dei soldi "per l'opera" e anche tutto questo denaro va a finire nelle casse della Società, senza che il TdG, che ha pagato in anticipo la "merce", recuperi una lira dei soldi che ha sborsato. 
Anche se si dimezzassero tali cifre – considerando che la Watch Tower sembra regali almeno una parte della propria letteratura ai TdG che vivono in Paesi economicamente depressi  e considerando che non tutta la letteratura viene "acquistata" dai Testimoni – si ha pur sempre un introito di molti milioni di euro,  e questo solo grazie alle "contribuzioni volontarie" interne, escludendo quindi le eventuali "donazioni per l'opera" fatte dalle persone in generale.

Per quanto riguarda i libri, oggi in qualsiasi supermercato si trovano libri a 3, 4 euro, in tirature molto inferiori e dove la mano d'opera viene pagata ad alti costi, le tasse vengono pagate, i diritti d'autore vengono corrisposti e naturalmente ci deve guadagnare sia il supermercato, sia la casa editrice, ecc. Facendo i conti anche dei libri stampati dalla Società, che hanno anch'essi tirature altissime, si arriva a cifre esorbitanti, e tutto questo al netto dalle tasse. (A questo proposito, è opportuno osservare che nel mese di giugno 2000, in Francia, la Società Torre di Guardia è stata condannata da una Corte di Appello a pagare 300 milioni di franchi di multa per tasse inevase. Questa condanna è stata poi confermata dalla Corte di Appello di Versailles nel marzo 2002).

Come vengono utilizzati tutti questi soldi? Soprattutto il denaro viene usato per incrementare l’opera di stampa e diffusione delle pubblicazioni della Società. I TdG non si impegnano socialmente nel promuovere opere di assistenza nei confronti delle persone bisognose, come fanno molte chiese e religioni. Solo una parte dei ricavi vengono utilizzati per inviare aiuti ai "fratelli" che possono trovarsi in difficoltà a causa di calamità naturali o sconvolgimenti politici, ed in genere in questi casi vengono richiesti contributi extra dai proclamatori. Si noti inoltre che tali aiuti vengono rivolti prevalentemente ai Testimoni e alle persone che si associano con loro. Se in certe zone della terra, colpite da calamità e disastri, non ci sono congregazioni di TdG la Società, infatti, non invia alcun aiuto o soccorso.

Quasi tutti i TdG non sono al corrente che la Prima Sezione della Corte di Cassazione, con sentenza n. 1763 del 27 febbraio 1997, ha stabilito che le cessioni a terzi, operate da un'associazione religiosa, di pubblicazioni non destinate alla vendita prevalente agli associati identificano attività commerciale. Tale sentenza riguarda esplicitamente la «Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova», che si era rivolta alla Suprema Corte per vedersi riconosciuta, tra l'altro, la circostanza che la letteratura dei Testimoni non era prodotta per la vendita, al fine di escludere il carattere commerciale della Congregazione stessa. In estrema sintesi, la legge prevede che le pubblicazioni di un'associazione religiosa, se prodotte per la vendita, costituiscono attività commerciale con la sola eccezione: che la loro cessione avvenga prevalentemente nei confronti degli associati. Orbene, la Corte di Cassazione ha confermato che la cessione delle pubblicazioni della Congregazione dei Testimoni di Geova costituisce attività commerciale, dal momento che gli organi competenti hanno accertato che queste pubblicazioni sono state prodotte per la vendita e cedute prevalentemente a soggetti diversi dagli associati (cliccare qui per visualizzare il testo completo della sentenza). I TdG avevano da tempo adottato contromisure, in previsione di quello che sarebbe successo. Il libro Proclamatori, a p. 349, parla del cambiamento che avvenne nel 1990: «Nel 1990, a motivo degli scandali finanziari in cui erano coinvolte alcune organizzazioni religiose della cristianità e della tendenza ad equiparare ogni attività religiosa ad un'impresa commerciale, i testimoni di Geova hanno apportato alcune modifiche alla loro attività per evitare qualsiasi equivoco». Da quell'anno i proclamatori pagano ("contribuiscono")  in anticipo, di tasca propria, le pubblicazioni e poi si limitano a dire al padrone di casa che "l'opera è volontaria, sostenuta da contribuzioni volontarie, se anche lei desidera contribuire saremo ben lieti", ecc., ecc. Il motivo di questo cambiamento è che il governo degli Stati Uniti aveva deciso di far pagare le tasse anche alla Società. Quest'ultima, per evitare di farlo, ha cambiato le carte in tavola non dando così «a Cesare quel che è di Cesare». L'«equivoco» a cui allude il libro Proclamatori era evidentemente la «tassa» da pagare!

Prima di tale cambiamento la Società non approvava il fatto che i TdG regalassero le pubblicazioni alle persone contattate nell'opera di proselitismo. Nel Ministero del Regno (Km) del maggio 1982, pagine 1 e 3, si leggeva a questo proposito:


Dovremmo dare la letteratura gratis?

La Società riceve numerosi rapporti da cui risulta che molta della letteratura distribuita nel campo è data via gratis. Sembra che alcuni proclamatori abbiano l'abitudine di non chiedere la contribuzione per la letteratura distribuita. Anche se è certamente lodevole il desiderio dei proclamatori di dare alle persone le nostre ottime pubblicazioni, dandole sempre gratuitamente possono sorgere problemi. Per esempio, alcuni proclamatori meno abbienti sono rimasti turbati vedendo altri dar via la letteratura gratis, mentre essi non possono permetterselo. Alcuni proclamatori hanno addirittura l'abitudine di dare regolarmente i libri gratis nel servizio di campo. A volte i padroni di casa si meravigliano sentendo chiedere la contribuzione e dicono che il Testimone precedente aveva dato loro la pubblicazione gratis.

È vero che può esserci qualcuno che effettivamente non ha la possibilità di contribuire per la letteratura. Ma nel nostro paese sono pochi. Avete notato che molti che dicono di non poter contribuire spendono poi i soldi per cose inutili? Perciò, è realmente saggio distribuire la letteratura gratis nell'opera di casa in casa? Aiuterà i padroni di casa ad apprezzare le nostre pubblicazioni? Se effettivamente incontriamo qualcuno che dice di non poter contribuire per la letteratura, potremmo offrirgli un opuscolo, una rivista arretrata o un volantino, purché prometta di leggerlo. Oppure potremmo dire che ripasseremo in un altro momento, in cui forse sarà in condizione di contribuire per la letteratura che offriamo. 

Ai padroni di casa che dicono di non avere soldi per contribuire per le pubblicazioni si potrebbe dare una copia del volantino. ...

Di tanto in tanto alcuni proclamatori lasciano numeri arretrati delle riviste agli assenti, dopo essersi accertati che le riviste non siano visibili ai passanti. Non c'è nulla di male in questo. Comunque, nel caso di congregazioni il cui territorio è lavorato spesso, se si lasciano indiscriminatamente le riviste agli assenti o tutte le volte che si lavora il territorio, le persone potrebbero credere che le riviste vengano distribuite gratis. ...

È comprensibile che quando si dà testimonianza informale a parenti o a conoscenti si preferisca forse dare loro una pubblicazione in omaggio, senza chiedere la contribuzione. Ma se si parla a estranei, come avviene nell'opera di casa in casa, è meglio offrire la letteratura in corso per la normale contribuzione. In questo modo aiuteremo le persone ad apprezzare il valore delle pubblicazioni, e questo potrebbe costituire un motivo in più per leggerle. ...

Non dobbiamo affatto pensare, però, di essere in dovere di accollarci noi tutte le spese della letteratura che distribuiamo alle persone nel campo. In paragone con le costose riviste e con i libri del mondo, la nostra letteratura è ancora disponibile per una ragionevole contribuzione. Di solito essa è alla portata di quasi tutti quelli che abitano in questo paese. La minima contribuzione che viene chiesta dà risalto al valore della letteratura agli occhi del padrone di casa. Non c'è alcun motivo di pensare che si stia vendendo la letteratura solo perché si chiede una piccola contribuzione a copertura delle spese di stampa e di distribuzione.

È chiarissimo, ed era compreso da tutti i TdG, che le "contribuzioni" servivano per pagare le pubblicazioni. I proclamatori in questo modo recuperavano, almeno in parte, il denaro sborsato in anticipo quando prelevavano la letteratura nella locale Sala del Regno. Si chiedeva una "contribuzione per la letteratura distribuita" e non "per l'opera" in generale. Le riviste avevano il loro prezzo e anche per l'altra letteratura vi erano costi e tariffe ben precise. Per esempio, nel Km 4/90, pag. 8, si leggeva: «Alcuni tendono ad essere negativi in quanto all'offrire l'abbonamento. Forse iniziano a parlare con una persona, magari considerano anche l'argomento di conversazione, e poi offrono due riviste per una contribuzione di L. 700 anziché offrire l'abbonamento. Perché? È forse per il prezzo? Se è così, questo modo di ragionare non è pratico. L'abbonamento ha un costo irrisorio in paragone alle pubblicazioni del mondo, ma allo stesso tempo ha per il lettore un valore inestimabile. Perciò siate positivi e offrite l'abbonamento alla Torre di Guardia per sole L. 7.000, oppure presentate anche la rivista abbinata, Svegliatevi!, per sole L. 14.000». Dopo la modifica introdotta nel 1991, per evitare di pagare le tasse, la Società ha emanato direttive completamente opposte. Ecco, infatti, cosa si leggeva in un articolo del Km 3/91, pag.3 (il grassetto è mio):


La distribuzione semplificata della nostra letteratura

Già da alcuni mesi è in vigore la disposizione semplificata per la distribuzione della letteratura. ...

Il fatto che la Congregazione Centrale metta a disposizione la letteratura ai proclamatori senza nessun addebito non significa certo che alla Congregazione Centrale non costi nulla produrla e distribuirla. ...

Come può la Congregazione Centrale provvedere la letteratura a tutti? Gli inevitabili costi di produzione e distribuzione vengono ripianati mediante le contribuzioni. I dedicati servitori di Geova sono la principale fonte di questo sostegno. I testimoni di Geova non si aspettano che sia il pubblico a sostenere l'urgentissima opera di proclamare il Regno. Né prima né ora ci siamo impegnati in raccolte pubbliche di fondi. Nondimeno, piccole contribuzioni da parte di persone sinceramente interessate e riconoscenti che incontriamo nel campo sono apprezzate. ...

La distribuzione semplificata di letteratura aiuta tutti a capire che la nostra opera di istruzione biblica non ha nessuno scopo commerciale. ... i testimoni di Geova sono lieti di poter mettere la loro letteratura a disposizione di tutti senza farla pagare. Tutte le contribuzioni, offerte principalmente dai dedicati servitori di Geova, sono interamente usate per sostenere quest'opera di istruzione biblica, dato che nell'organizzazione tutti i lavoratori sono volontari e nessuno percepisce salari o percentuali. L'argomento delle contribuzioni per coprire le spese di stampa viene trattato solo con quelli che fanno domande in merito o che mostrano altrimenti interesse per la nostra opera. ...

Prima del 1990 le contribuzioni ricevute nel "servizio di campo" servivano "a copertura delle spese di stampa e di distribuzione."; dal 1990 tali contribuzioni non servono più a solo questo scopo. 
Ecco cosa avviene ora: le locali congregazioni ordinano il materiale alla sede centrale (in Italia alla sede di Roma). La sede spedisce tutto quello che viene ordinato senza rilasciare alcuna fatturazione. I singoli Testimoni prelevano un certo quantitativo di libri e riviste alla locale Sala del Regno, ma non fanno più un versamento in base al prezzo, come avveniva prima del 1990. Ora versano una "contribuzione per l'opera" in una cassetta apposita (con la scritta "Contribuzioni per l'opera di predicazione - Matteo 24:14"). Ufficialmente quindi non pagano la "merce", ma sostengono "l'opera". 

«Con questo nuovo sistema anche i Testimoni di Geova più sempliciotti si resero facilmente conto che la "nuova disposizione" consisteva nel fatto che non solo, come prima, non guadagnavano una lira dalla vendita delle riviste, ma adesso ci rimettevano addirittura mentre la Società guadagnava il doppio» (Movimenti Religiosi Alternativi..., S. Pollina - A. Aveta, Libreria Editrice Vaticana, 1998, pag.166). La Società ha cercato di mettere a tacere eventuali mugugni e lamentele nella sua "Risposta a domande" nel Km 11/91, pag. 3 (il grassetto e i commenti tra parentesi quadre sono miei):


Risposta a domande

Se nelle cassette di contribuzioni contrassegnate "Contribuzioni per l'opera di predicazione - Matteo 24:14" mettiamo una contribuzione quando prendiamo la letteratura e poi le contribuzioni ricevute nel campo, non stiamo contribuendo due volte per la stessa letteratura?

[Chiunque conosca bene il dispositivo messo in atto dalla Torre di Guardia non può che rispondere affermativamente a tale domanda. Ecco invece come rispose la Società (il grassetto è mio):]

No. Le contribuzioni messe nelle cassette di contribuzioni con la scritta "Contribuzioni per l'opera di predicazione - Matteo 24:14" non sono solo per la letteratura. Sia i proclamatori che le persone sinceramente interessate nel campo ricevono la letteratura senza dover pagare nulla. Quando i proclamatori fanno le loro contribuzioni, è per aiutare a mantenere la casa Betel e le scuole missionarie e di ministero, per aiutare missionari e sorveglianti viaggianti, nonché per sostenere i centri per la distribuzione di letteratura e numerosi altri servizi ausiliari necessari per compiere l'incarico globale che Gesù diede ai suoi discepoli. La pubblicazione di letteratura è solo una piccola parte di quest'opera.

[Si noti che le contribuzioni per la "Betel" (la sede nazionale), i missionari, ecc., venivano fatte anche prima di questa "semplificazione". Vi sono sempre state, infatti, cassette apposite per tale scopo

Pertanto, quando riceviamo contribuzioni dagli interessati nel campo non dovremmo dire che la contribuzione è "per la letteratura". 

[si confronti questa affermazione con il Km del 1982 riportato sopra]

Come spieghiamo loro, quelli che desiderano sinceramente leggere la nostra letteratura la ricevono senza pagare nulla. Qualsiasi contribuzione essi desiderino fare sarà usata per coprire le spese inerenti all'opera di predicazione. Lo stesso vale per le contribuzioni fatte dai proclamatori.

È chiaro quindi l'escamotage adottato dalla Watch Tower: le pubblicazioni non vengono più vendute, come prima del 1990, ma si "contribuisce volontariamente per l'opera". Le persone contattate durante il  proselitismo possono ricevere gratis le pubblicazioni, anche se si sollecita un'offerta da parte loro, sempre e solo "per l'opera". In questo modo, come si diceva sopra, la Società incassa due volte il denaro, riesce a non pagare le tasse sulla letteratura che fino a ieri veniva venduta apertamente, e non consente più ai singoli Testimoni di recuperare almeno le spese!

Gli introiti comunque non si limitano solo a quelli delle pubblicazioni;  si devono aggiungere anche le "contribuzioni" a parte raccolte nelle singole Sale del Regno ed alle assemblee. Vi sono anche occasioni particolari in cui i TdG contribuiscono per i loro missionari, quando questi devono ritornare nei paesi di origine per recarsi ai congressi. Si preparano con molto anticipo cassette apposite per questo tipo di contribuzioni: da notare che se ogni TdG offrisse solo 50 c. al mese per questo scopo, in un anno si raccoglierebbero oltre 35 milioni di euro, cifra enormemente superiore alle spese dei "missionari" che sono in tutto solo alcune centinaia.

È interessate notare che, secondo i dati pubblicati in un sito americano (link), nel 2001 la Watch Tower Society figurava al 24° posto in una top list delle maggiori società che operano a New York, con oltre 1.136.000.000 (un miliardo centotrentasei milioni) di euro annui di entrate! La Società non ha mai pubblicato un dettagliato bilancio delle sue entrate ed uscite. Se lo facesse, le legittime domande sulla destinazione di queste enormi somme di denaro potrebbero avere un'adeguata risposta ed eliminerebbero ogni eventuale indebito sospetto o perplessità. Nel frattempo, se qualche TdG nutre dei dubbi in merito all'utilizzo di tutto questo denaro, è molto difficile che ponga delle domande (magari scrivendo alla Watch Tower) per avere delle spiegazioni: verrebbe, infatti,  sicuramente sospettato di non avere fiducia nella Società o di "fare i  conti in tasca" al Corpo Direttivo. 

Si può anche osservare che quando un Testimone commette qualche errore perde tutti i "privilegi", perché non ha più libertà di parola, ma non perde mai il "privilegio" di andare di porta in porta: solo così, infatti, può continuare a "distribuire" letteratura... Questo è più importante che fare l'usciere, dei discorsi alla Scuola, di leggere dal podio, ecc. Che ne sarebbe infatti della Società Torre di Guardia se i TdG si limitassero a predicare solo con la Bibbia, senza dare letteratura e chiedere contribuzioni? Oppure se la Watch Tower regalasse (anche ai proclamatori) le pubblicazioni?

È vero che nelle Sale del Regno non si fanno collette, però vi si trovano fino a cinque cassette per le contribuzioni:

  1. Contribuzioni per la Sala del Regno;

  2. Contribuzioni per il Fondo di costruzioni delle Sale del Regno;

  3. Contribuzioni per la Sala dei Congressi;

  4. Contribuzioni per i missionari;

  5. Contribuzioni per l'opera del Regno.

Il «Fondo per la costruzione delle Sale del Regno» è costituito da contributi che ogni Testimone versa secondo le sue possibilità, per costruire Sale (luoghi di adunanza) sia in Italia che nel resto del mondo. Per potervi attingere, ogni congregazione locale fa richiesta alla sede di Roma della somma necessaria al suo progetto di costruzione, accompagnata da un preciso piano di restituzione del prestito. Poi i Testimoni la costruiscono con le loro mani nel loro tempo libero; nel frattempo cominciano a restituire il prestito e alla fine l'edificio viene intestato alla Congregazione Centrale e quindi la congregazione locale non ha nessun titolo di proprietà su ciò che ha realizzato!! Le Sale del Regno vengono così pagate dal Testimone di Geova tre volte: prima con il contributo per il "fondo per la costruzione", poi questo contributo viene "prestato" alle congregazioni che ne fanno richiesta per costruire o acquistare una Sala. I soldi prestati, frutto del precedente contributo, dovranno infine essere "restituiti". Cosa direbbero i Testimoni se ad agire in questo modo fosse la tanto disprezzata chiesa cattolica o le altre chiese della "cristianità"? (Cfr. Matteo 7:2 e "Le religioni pascono o tosano il gregge?", nella Svegliatevi! del 22//3/1988).

Le contribuzioni vengono sollecitate in vari modi: «...onorando a tutti i costi fin d'ora Geova con le nostre cose di valore»; «...benché tutti noi abbiamo il privilegio di sostenere la vera adorazione con i nostri possedimenti materiali, ciò che Dio considera veramente prezioso non è il dare qualcosa di cui possiamo comunque fare a meno, ma il dare quello che per noi è di valore. In altre parole, stiamo dando qualcosa che in fondo non ci mancherà, oppure il nostro dare è un vero e proprio sacrificio?»; «...il sacrificio a Geova siete voi stessi! Vale a dire le vostre energie, i vostri beni e le vostre capacità»;«è incoraggiante leggere della fedele determinazione di persone anziane che, pur sperando di sopravvivere alla fine di questo sistema, si assicurano, tramite un appropriato testamento, che in caso di morte i loro beni siano usati a beneficio dell’opera del Regno»; «Abbondate nel benigno dare» (La Torre di Guardia del 1/12/85, pp. 20-22; 1/12/87, p.18, 30; 1/12/88, p. 31; 1/12/89, p.24; sottolineatura mia). Anche nelle annate successive la Società Torre di Guardia ha continuato a sollecitare contribuzioni, specialmente nelle edizioni di dicembre quando, anche per la maggioranza dei TdG, è tempo di tredicesima...

Sempre a proposito di interesse per il denaro e le cose materiali, per molti anni, quando ero Testimone, ero convinto che in Messico esistessero forti restrizioni alla libertà religiosa e che i TdG fossero costretti, per poter operare, a mascherarsi dietro la facciata di un'associazione culturale. In realtà, le motivazioni erano diverse, come si comprende dalla lettura dell'Annuario dei Testimoni di Geova del 1985. Nel1932 il governo aveva autorizzato la costituzione della Torre del Vigía de México. Tuttavia c'erano ostacoli a causa delle restrizioni che la legge imponeva a tutte le religioni. A p.178 dell'Annuario si afferma che già nel 1932 "la predicazione della buona notizia è stata compiuta in tutto il" Messico. Non vi erano quindi ostacoli governativi a quest'opera. Il "problema" era che la legge stabiliva che 'ogni atto religioso compiuto come espressione di culto doveva avvenire all'interno dei templi'. Anche l'acquisto di immobili da parte della Watch Tower presentava delle difficoltà, dato che per legge qualsiasi edificio usato per scopi religiosi doveva diventare proprietà dello stato.
Per queste ragioni la Watch Tower il 10 giugno 1943 presentò una domanda al Ministero degli Affari Esteri per registrare La Torre del Vigía come associazione non religiosa, ed essa fu approvata il 15 giugno 1943.

In seguito a questo cambiamento, i Testimoni di Geova:

1) smisero di cantare i cantici alle adunanze e i luoghi di adunanza vennero chiamati Sale di Studi Culturali.
2) alle adunanze non venivano pronunciate preghiere udibili. I TdG evitavano qualsiasi cosa facesse pensare a una funzione religiosa, e in effetti le adunanze geoviste si prefiggono di istruire...
3) quando in altri paesi i Testimoni cominciarono a chiamare "congregazioni" i loro gruppi locali, i Testimoni del Messico continuarono a usare il termine "compagnie".
4) I TdG evitavano di usare direttamente la Bibbia alle porte. I proclamatori, invece, imparavano i versetti a memoria per poterli citare. Solo alle visite ulteriori e agli studi (che erano definiti "culturali" anziché "biblici") si faceva effettivo uso della Bibbia.

Per molti anni quindi, i TdG hanno operato in Messico come ente non religioso ed educativo, evitando volontariamente tutte quelle pratiche comunitarie tipiche di un gruppo religioso, specialmente per ragioni di interesse materiale!!!

Durante gli anni '80 le cose cominciarono a cambiare. Cito dall'Annuario (il grassetto è aggiunto) :
«Rappresentanti del governo visitarono ripetutamente alcuni dei nostri luoghi di adunanza, insistendo che li registrassimo presso il governo come luoghi per adunanze religiose e che divenissero patrimonio dello stato. D'altra parte, era sempre più difficile affittare locali pubblici per le assemblee perché le autorità insistevano che la legge vietava adunanze religiose in luoghi pubblici. Questo stato di cose portò nel 1988 a degli incontri con rappresentanti del governo. [...] In seguito a questi colloqui giungemmo alla conclusione che la nostra organizzazione doveva operare apertamente come religione dei testimoni di Geova, anche se per questo tutti i nostri luoghi di adunanza sarebbero diventati proprietà dello stato.
Ciò avrebbe permesso alle autorità di conoscere meglio la nostra opera, e questo, pensavamo, avrebbe avuto esito positivo. ... Nel 1989, con l'approvazione del Corpo Direttivo, fu scritta una lettera a tutte le "compagnie" in cui si diceva che a partire dal 1° aprile avremmo operato in Messico come organizzazione religiosa. Successivamente, nel numero di giugno del Nuestro Ministerio del Reino (Il Ministero del Regno) [...] de la Torre del Vigía, furono forniti ulteriori particolari. Da allora in poi sarebbe stata usata la Bibbia di porta in porta e sarebbero state dette preghiere alle adunanze. In seguito cominciammo a cantare i cantici alle adunanze. Potete immaginare come si rallegrarono le congregazioni! Allorché si cominciarono a pronunciare le preghiere e a cantare i cantici insieme, lacrime di gioia rigarono i visi dei fratelli nelle Sale di Studi Culturali o Sale di Studio (divenute ora Sale del Regno) e alle assemblee. Inoltre l'uso diretto della Bibbia nell'opera di testimonianza di porta in porta accrebbe nei fratelli lo zelo, rese più efficace la loro opera e diede loro grande soddisfazione».

Infine, nel gennaio 1992, il Congresso apportò delle modifiche a ciò che la Costituzione diceva sulla religione e poi, nel mese di luglio, vennero formulate delle leggi per mandare in vigore i cambiamenti. Vennero chiamate Legge sulle Associazioni Religiose e il Culto Pubblico. In virtù di questa legge, le organizzazioni religiose potevano divenire proprietarie di immobili e quindi, da quel momento in poi, i TdG iniziarono a definirsi, senza alcun "problema", un gruppo "religioso".

Credo che non vi sia bisogno di commenti.



«La Società Torre di Guardia non è altro che un'associazione commerciale. Essa rappresenta semplicemente il capitale affidato ai suoi funzionari affinché lo usino a loro discrezione... La Società Torre di Guardia di Trattati di Sion non è un'associazione religiosa ma commerciale. Non ha alcun credo; essa semplicemente rendiconta il denaro che riceve e che spende; proprio come una ditta commerciale riceve depositi e rilascia ricevute o fatture allo scopo di giustificare come spende il denaro» – Charles T. Russell, in La Torre di Guarda (ed. inglese) del 1/8/1895, pp.180-181. 

Per approfondire l'argomento si vedano le pagine 158-180 del libro Movimenti Religiosi Alternativi, Effetti dell'adesione e motivi dell'abbandono, di Sergio Pollina e Achille Aveta, Libreria Editrice Vaticana, 1998.


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Watch Tower e armi
Il caso Rand Energy Group



Watchtower Educational Center

Alcune foto del nuovo centro di istruzione biblica di Patterson