La prima stanza di
ritrovo ci fu messa a disposizione nel 1971 da Dorina, una gentilissima
signora, che abita nel rione ’Nsisa”, la parte bassa di Treville, vicino
alla chiesetta di San Giacomo.
La signora Dorina è parente di Bruno, uno dei “piccoli” della compagnia,
che era soprannominato “il Figo di Trento” perché si vantava di cuccare
tutte le ragazze della sua città.
Battezzammo subito la stanza il
“Covo” e questo nome, col
passare del tempo, divenne come un simbolo.
Il Primo Covo negli anni 70
(foto Gian Piero) e come si presenta nel 2015
Particolare del Primo Covo e
il primo microfono Meazzi del 1971
Eccolo qui, a sinistra, nella foto di Gian Piero, immortalato tra la casa bianca
e la macelleria.
I più “contenti” della cosa furono i nostri nuovi vicini di casa, ai quali
sconvolgemmo ben presto la pace quotidiana... soprattutto quando comprammo
un microfono a pagnotta...inizialmente appeso al soffitto per mancanza di
aste...
Fu così che uno di essi, Camillo Fava, che abitava nel cortile di fronte
al "Covo" (la casa bianca a destra nella foto) piombò un pomeriggio nella
stanza, urlando ed impugnando un ferro da stiro.
In effetti la musica che usciva non era molto edificante, ma già in giro
si parlava del nostro ritrovo… sulla corriera Casale-Treville, vero
residuato bellico, sentimmo due ragazze sconosciute che dicevano:
“Una di
queste sere potremmo andare a Treville, mi hanno detto che ci si diverte
e ci sono dei ragazzi che suonano”.
Enrico, per entrare come quarto della band, “restaurò”, con mezzi di
fortuna, la “mitica” batteria del nostro cugino Giulio, temprata da 20
anni di cascina ed in parte divorata dai piccioni.
Questo strumento
anti-diluviano, che può essere considerato una specie di legame musicale
con la generazione precedente, ci accompagnò anche dopo l’arrivo di Gianni
da Ozzano (voce e sax) e di Gian Piero da Terranova (batteria). Gianni e
Gian Piero si unirono a noi, portando altri elementi alla compagnia,
specialmente da Ozzano e misero un pò di ordine nella nostra vita
musicale.
Nacquero così gli Psychiatric Help, nome legato alla passione per i
fumetti di Linus ed alla scritta sul banchetto di Lucy.... oltre che alla
condizione psichica dei suoi componenti.
Era l’anno di “Tanta voglia di lei” dei Pooh, che con la “Miniera” dei New
Trolls e “Lady Madonna” dei Beatles cantammo tutti i giorni.
Nostri cavalli di battaglia, anche negli anni successivi, furono anche:
Tears, che Gianni inventò col suo magico sax su un semplice “giro di Do” e
la Porsea. Quest’ultima era una storia dialettale di “maiali
internazionali”, che Gianni e Gian Piero avevano sentito in qualche festa
di paese e che partendo da quella versione originale, assunse via via
"vita propria".
All’inizio di agosto la canzone durava pochi minuti, alla fine di
settembre la durata si aggirava sul quarto d’ora…. vero record per
l’epoca.
Purtroppo il 1971 fu anche l’anno di “Casa mia” dell’Equipe 84. La
canzone era bellissima, ma il suo ritmo “shuffle”, tra le ire di Gian
Piero, non voleva entrarmi nella testa. Per la cronaca, riuscii a
imbroccare il ritmo solo molti anni dopo, quando ormai il timore di
sbagliare era passato.
Mauro, Enrico,
Manuela, Alfredo, Gabriella e Roberto, davanti: Giorgio "Zigolo" e Carla
Alfredo,
Francesca, Manuela, Enrico, Arturo, davanti: Cristina e Chiara
Nel “Covo” entrarono
molti musicisti che si unirono alla compagnia stabilmente, occasionalmente
o che passarono per un solo giorno.
Appartennero ai primi due gruppi, Alfredo, fratello di Liliana ed Ivana
(che suonava in un complesso di Torino), Marco, Mauro ed Ugo
(specializzati nel repertorio dei Pink Floyd), Carlo (che pur rompendomi
molte corde della chitarra, mi insegnò alcune canzoni dei Beatles e dei
Creedence), “Harrison” (un ragazzo più grande di noi che aveva la
passione, condivisa anche da noi, per George dei Beatles), Roberto, cugino
di Anna (detto “Carlos Santana”, per ovvi motivi, che si divertiva a
metterci in crisi con la sua chitarra.. un vero incubo, poi rivalutato
negli anni) e ..... Giulio di Ozzano, che merita un discorso a parte.
Giulio che in passato aveva suonato come bassista nei Dragoni di Claudio
Lippi ed aveva collaborato con cantanti famosi (Celentano ed altri), negli
anni seguenti suonò spesso con noi. Arrivava a Treville con la futura
moglie, su un pulmino Wolkswagwen, tipico mezzo dei “figli dei fiori”.
Per quanto riguarda il terzo gruppo (le “meteore” del Covo), ricordo per
tutti il batterista di Carmen Villani (nota cantante dell’epoca…). Arrivò
un pomeriggio del 1971, proveniente dal CAR di Casale Monferrato, ed era
così bravo che riuscì addirittura a far “suonare” la nostra batteria da
museo. |