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Abort

L'interruzione di gravidanza è da sempre una piaga sociale, negli ultimi giorni questo problema è tornato fortemente alla ribalta.
La chiesa continua con le sue tesi reazionarie definendo le leggi sulla legalizzazione dell'aborto "prive di ogni valore giuridico" e dicendo che "nessuno pu� prendersi la libertà di uccidere un erssere indifeso, embrione o feto che sia", quando anche S.Tommaso leggittimava l' interruzione di gravidanza, per il maschio ai primi 40 giorni per la femmina ai primi 80.
Vediamo a quali rischi porta il movimento estremista cattolico anti-abortista, una donna che decide di abortire non potrebbe farlo in appositi luoghi con condizioni igieniche ottimali, bensì dovrebbe farlo in maniera clandestina rischiando anche la propria vita.
Sono addirittura state presentate liste elettorali che si pongono come obiettivo primario una moratoria contro l'aborto.
L'incoerenza e l'ipocrisia di quest'obbiettivo subito risalta all'occhio.
Poniamo come esempio questa situazione: una donna concepisce un bambino dopo una violenza sessuale sono poche le persone che accetterebbero questo felici e contenti.
Per questo diciamo no ai movimenti estremisti cattolici
no al nuovo ascurantismo
e diciamo alla chiesa di limitarsi a dare "regole" morali ed etiche ai propri fedeli e non addentrarsi nei meandri della politica.

Università che bel sogno

Tutte le università saranno a numero chiuso, a partire dalla facoltà di Medicina per arrivare a quella di economia.

Prima con Letizia Moratti poi con Giuseppe fioroni, stiamo assistendo da anni ad una privatizzazione incessante, anche del diritto allo studio, che così facendo viene tolto a molti giovani,valorizzando l'eccellenza e dimenticando che il mondo non è fatto solo da geni.

Forse questi ministri, il problema non se lo sono affatto posti, forse si sentono gia arrivati attaccati ad una poltrona che non vorrebbero lasciare mai, forse non hanno pensato che così facendo la precarietà festeggia; insieme a tutti i padroni che fanno contratti di lavoro a proggetto!

Il punteggio per entrare alle università sarà complessivamente di 105 punti, 25 che verranno assegnati sulla base del curriculum degli ultimi tre anni di scuola secondaria, mentre gli altri 80 dovranno essere guadagnati ai test d'ingresso. Stando a questa descrizione andranno all'università i sette decimi degli studenti italiani.

Il malumore tra gli studenti è forte, si sentono stuprati, privi di un proprio diritto. Perchè distruggere un sogno e le aspettative di un ragazzo di diciotto anni?!

Le risposte sono sono molteplici, prendiamone in considerazione due:

Vengono accontentati quei professori che si "stancano" a correggere troppi compiti, che a fine giornata sono sfiniti, ma allora quelli che si spezzano la schiena in fabbrica cosa devono dire?
Altro caso è quello di voler far passare sempre e solo i soliti raccomandati! Su questo stenderei un velo pietoso.

Tutto questo mentre si "scopre" qualcosa che agli occhi di molti era evidentissimo:

I professori sono totalmente inadeguati al proprio mestiere in quanto, il 50% verrebbe bocciato all'esame di stato, altri invece non sono capaci di svolgere i compiti assegnati agli alunni.
I test d'intelligenza non sono affatto attendibili per le finalità che essi si propongono di raggiungere.

Forse, anche se il forse è tranquillamente omissibile, deve essere lo stesso ragazzo a capire che strada intraprendere, a capire che l'università non fa per lui, e non un ridicolo test con domande assurde.

LA STORIA INSEGNA : ALBERT EINSTEIN, MATEMATICA E FISICA, VOTO 4