MESSICO






RAPPORTO AMNESTY 2002

Un difensore dei diritti umani, l'avvocata Digna Ochoa, è stata assassinata e molti altri difensori dei diritti umani e giornalisti hanno ricevuto minacce di morte. Tutti sono stati vittime di minacce di morte, operazioni di sorveglianza, campagne diffamatorie e aggressioni. Le autorità non hanno portato i responsabili davanti alla giustizia, contribuendo a un peggioramento del clima di sicurezza.
La nuova legislazione sui diritti degli indigeni non è stata in grado di risolvere il conflitto in Chiapas. L'impegno del governo per raggiungere un accordo con l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) sul conflitto ha riguardato il ritiro delle truppe che si trovavano nella zona del conflitto. In aprile, le speranze di una soluzione sono diminuite dopo che il Congresso ha modificato e approvato un progetto di legge che non soddisfa i punti principali concordati. L'EZLN si è ritirato dalle negoziazioni e le comunità indigene continuano a subire intimidazioni e attacchi da paramilitari e gruppi di civili armati.
Detenzioni arbitrarie e torture sono rimaste assai diffuse. Le leggi che potrebbero prevenire e punire tali abusi rimangono inadeguate e sono state raramente chiamate in causa.
Ci sono state segnalazioni di 'sparizioni' ed esecuzioni extragiudiziali, ma le autorità non hanno preso alcuna azione rapida ed efficace per consegnare i responsabili alla giustizia. L'impunità per tali crimini è dunque rimasta la norma.
E aumentata la richiesta di indagini esaustive ed effettive sulle passate violazioni dei diritti umani. I familiari delle molte centinaia di 'scomparsi' negli ultimi tre decenni, hanno continuato le loro campagne per conoscere il destino dei loro cari e far pressione sulle autorità giudiziarie affinché indaghino e perseguino tutti i responsabili delle 'sparizioni'. A risposta di cio il presidente ha ordinato la creazione di una procura speciale per indagare su questi crimini. Le corti militari non hanno fatto delle inchieste ne perseguito gli ufficiali militari accusati di violazioni dei diritti umani, e hanno impedito che questi fossero portati davanti alle corti civili.

E' stata attuata la prima fase del programma tecnico di cooperazione tra il governo e l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani. Fra le priorità vi era la formazione di esperti medici nel valutare le torture. Resta critica la valutazione indipendente di questa prima fase. A maggio il Relatore speciale delle Nazioni Unite sull'indipendenza dei giudici e degli avvocati ha visitato il Messico per esaminare il sistema giudiziario. Il governo ha acconsentito a riaprire i casi irrisolti presso la Commissione interamericana sui diritti umani.


[AM - Rapporto Annuale AI 2002]