Fu il primo romanzo dannunziano scritto tra l'estate e il dicembre 1888 nell'ospitale casa "Il Convento" dell'amico pittore Francesco Paolo Michetti a Francavilla a Mare, in Abruzzo, e fu stampato presso Treves, a Milano, nel 1889, con notevole successo ma anche con qualche scandalo per la vicenda scabrosa e l'immoralità del protagonista.Nel 1895 uscì la traduzione francese del romanzo (con il titolo L'Enfant de volupté, letteralmente "Il Ragazzo di piacere"), a opera dell'amico Georges Hérelle, traduttore di D'annunzio per molti anni.
L'INTRECCIO
Il protagonista, Andrea Sperelli, è diviso tra due relazioni amorose: con la bellissima ex amante, la sensuale e inafferabile Elena Muti, ricoparsa in città sposata con un lord inglese dopo averlo abbandonato d'improvviso più di un anno prima, e la pura e spirituale Maria Ferres, moglie di un ministro del Guatemala, incontrata di recente nella residenza in campagna della cugina di lui, durante la convalescenza per una ferita ricevuta in un duello. L'attrazione verso le due donne (Elena rappresenta l'eros corotto e fatale; Maria la dedizione nobile e dolce) tormenta Andrea, che in un suo perverso gioco mentale, ingannando entrambe le donne, tenta di intrecciare i due amori, per crearne un terzo, immaginario e perfetto.La vicenda si colloca in una Roma aristocratica e snob, tra corse di cavalli, ricevimenti principeschi, pranzi fastosi, concerti, vendite all'asta, pettegolezzi, case eleganti e signorili. Andrea alterna le due relazioni finché al culmine di un incontro erotico con Maria (perdutamente innamorata di lui, ma costretta a lasciare Roma perché il marito è stato scoperto mentre barava al gioco) la chiama inavvertitamente con il nome di Elena, facendole intuire la sua finzione.