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La Storia |
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Come quello del Gran Paradiso, Il Parco Nazionale D'Abruzzo ebbe origine da una antica riserva reale di caccia, una riserva, tuttavia, meno famosa di quella della Valle D'Aosta: istituita nel 1872, soppressa nel 1877, nuovamente costituita nel 1900 e definitivamente soppressa nel 1912, essa servi' comunque ad assicurare sorveglianza e protezione ai territori del futuro Parco e alla loro Fauna. |
L'idea del Parco fu avanzata per la prima volta nel 1907 da Alessandro Ghigi, zoologo fondatore della Societa' emiliana "PRO Montibus et Selvis". Agli studi di Ghigi seguirono le esplorazioni botaniche di Romualdo Pirotta (1913) finche', nel 1917, si arrivo' alla pubblicazione di una carta con una proposta concreta di realizzazione del Parco su 173.000 ettari. |
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Poiche' le cose incominciavano ad andare per lunghe sia a causa delle vicende belliche, sia per l'indecisione del governo, l'iniziativa fu presa dalla Federazione "PRO Montibus et Selvis" che si accordo' direttamente con gli Enti Locali. Fu cosi' costituito l'Ente Autonomo del Parco Nazionale D'Abruzzo e, dall'ottobre 1921 fino al luglio 1922 il Parco pote' essere inaugurato ufficialmente a Pescasseroli. La sua legalizzazione si ebbe poco dopo (11gennaio 1923). |
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Arrivati gli anni del "Miracolo Economico" (1958), l'immobilismo sfocio' quasi di colpo in aperta aggressione: si cominciarono ad aprire strade e piste sciistiche, a costruire ville e palazzi, ad abbattere alberi. Dal 1962, per evitare ogni opposizione allo scempio, il Parco venne lasciato senza direttore fino al 1969. |
La nomina di Franco Tassi alla direzione segno' l'inizio della tanto attesa battaglia contro gli speculatori. E' certo che Tassi ha lavorato con fermezza ed efficienza in condizioni molto difficili, non soltanto con denunce alla Stampa ed alla Magistratura, ma anche con positive azioni di sensibilizzazione delle popolazioni locali, dei turisti ed in genere del pubblico. |
Uno dei risultati piu' brillanti della gestione Tassi e' stato l'ampliamento del Parco da 30.000 a 40.400 ettari, con l'inclusione dei Monti Palombo, Marsicano e Godi avvenuta con Decreto presidenziale del 22 novembre 1976. Anche se poi' e' stato contestato dalla Regione Abruzzo per il metodo "Autoritario" (forse non c'era altro mezzo N.D.R.). In data 24 gennaio 2000 il Presidente della Repubblica ha esteso il territorio del PNA di altri 4.600 ettari del territorio di Bisegna e Ortona (Valle del Giovenco). Attualmente il Parco e' costituito da ben 50.288 ettari(76.000 se si considera la fascia di protezione esterna) |
Il Parco comunque resta ancora oggi sotto il tiro di speculatori e di piccoli gruppi di privati, che attentano alla sua integrita' ogni giorno. Il "tumore" di cui soffrono tutte le aree naturali, Oasi, Parchi in Italia, e' comunque strettamente legato alla grande e diffusa "urbanizzazione" che tutto il territorio italiano subisce da secoli. |
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Data Ultimo Aggiornamento 24/10/99 |
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