Dai paesaggi ai primi quadri astratti

 

Fin da giovane Kandinskij nutre una forte curiosità per ciò che lo circonda, una minuziosa e golosa attenzione per i particolari che vede nei viaggi della propria vita: Italia, Germania, Francia, Medio Oriente...

In "Sguardo al passato", scritto autobiografico, racconta: "Viaggiando in una carrozza nera, su un ponte (l'acqua, sotto, credo fosse di un giallo sporco): venivo portato a Firenze in una scuola materna. E ancora una volta il nero: gradini che scendevano nell'acqua, nera, su cui galleggiava una lunga barca, terribile, nera, con una cassa nera nel centro: salivamo di notte su una gondola."

E' intorno al 1908, quando Kandinskij si trasferisce a Murnau, che il suo pensiero sulla natura e sul paesaggio si struttura sempre più chiaramente sulla tela. Murnau è un luogo ricco di ispirazione per Kandinskij, si trova a ridosso delle Alpi e l'opera dell'uomo in esso risulta pittoresca e in armonia con la natura. Qui, i paesaggi che Kandinskij dipinge, danno sempre più vigore ai colori, enfatizzati nelle forme da contorni marcati neri. L'oggetto è ormai sintetizzato, portato ad un'essenza che assume connotati magici e fiabeschi. Come possiamo vedere nelle sagome di "Murnau con chiesa 1", gli oggetti fanno vivere la tela di una vita fantastica, emancipandola dalla realtà.

A Monaco poi, organizza la propria produzione pittorica dividendo le sue opere in tre fasi o nuclei costituiti da:

Sempre più importanti diventeranno le composizioni e l'aspetto della "costruzione". Essa è dettata da due parametri imprescindibili: la grammatica pittorica, che ha una funzione simile alla scrittura musicale, e la sensibilità, l'aspetto impalpabile dell'animo dell'artista. Secondo Kandinskij l'arte nasce dal sentimento perchè l'arte colpisce il sentimento dello spettatore e quindi può agire solo tramite esso.

Il sentimento e l'uso dei parametri della pittura devono seguire un criterio di necessità interiore che può non corrispondere a dei canoni di bellezza già esistenti, ma deve perentoriamente rispondere all'espressione profonda della personalità dell'artista, all'animo della propria epoca e all'arte in sè pura e senza tempo.

L'uso dei colori e delle forme rappresenta il fondamento linguistico della necessità interiore. Ad esempio i colori hanno diversi moti, i colori caldi sono centrifughi e si muovono dalla superficie verso lo spettatore; i colori freddi sono centripeti e si allontanano dallo spettatore creando una sorta di profondità, che è quella del mare, del cielo... Il blu porta quiete ma se sprofonda nel nero porta tristezza. Il giallo non può avere grandi profondità e incontrando il blu genera il verde, in cui tutto si neutralizza, Kandinskij lo paragona alla borghesia.

Anche la forma ha una sua forza emotiva, ma Kandinskij la esplorerà maggiormente in "Punto, linea e superficie". Dopo gli anni venti il rigore compositivo astratto arriverà, in Kandinskij, ad una sperimentazione e bellezza prima mai viste.

 

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