Trascrizione di parte
del sogno forzoso
- a cura di Nereo Villa -
Ascoltando questa trasmissione Rai (Rai Due) del 1989,
chiedetevi, o scienziati, cosa è cambiato da allora
a proposito del PHISYCALLY CORRECT!
NOTA: questo video potrebbe essere non disponibile su alcuni dispositivi. Comunque si tratta della trasmissione radio (Radio Due) "Il sogno di Giordano Bruno", programma da cui ho trascritto le parole di Roberto Monti, fisico, e di Vincenzo Sparagna, direttore della rivista avanguardista "Frigidaire". ASCOLTATE, dunque o LEGGETE E... FATE GIRARE! NE VALE LA PENA... SE CREDETE CHE QUALCHE COSA POSSA ANCORA CAMBIARE! Qui trovate dunque la trascrizione della parte essenziale del "sogno"... Credo che i contenuti qui trascritti possano ben rappresentare in PRATICA un esempio tangibile di ESIGENZA SOCIALE DEI NUOVI TEMPI, vale a dire l'esigenza di una scuola (cultura) veramente libera dalle grinfie di Stato... Perché è proprio da lì che dovrebbe attuarsi il benessere del futuro...
Nereo Villa
Prato Barbieri, 20 luglio 2017
Ecco la trascrizione della parte essenziale di questa eccezionale trasmissione:
- Conduttore
Leopoldo Antinozzi (LC): "[...] Infatti cari amici in ascolto, siamo
così fortunati da avere proprio uno dei protagonisti di queste ricerche: Roberto
Monti che ci sta ascoltando e seguendo da Bologna. Salve dottor Monti, io le dò
del tu. Va bene?"
- Roberto Monti (RM): "Grazie. Certamente.".
- LC: "Allora Roberto, come è nata questa storia per te?"
- RM: "Dal punto di vista personale è una cosa che risale ai miei anni di
studente universitario. Cioè ho sempre avuto quasi una repulsione istintiva per
i paradossi einsteiniani che venivano spacciati come geniali trovate mentre a me
sembravano dei paradossi puri e semplici, cioè dei fatti che urtavano contro il
senso comune, il più elementare buon senso sperimentale. Riguardo al fatto di
come sia potuto accadere che verso la fine di questo secolo ci accorgevamo che
probabilmente, anzi - nella mia opinione, ovviamente - quasi certamente, sia
sbagliato l'intero percorso della scienza sperimentale per eccellenza, che era
la fisica, questo è dovuto al fatto, forse poco conosciuto al grande pubblico,
che in realtà nel campo scientifico, la libertà di discussione, la libertà di
informazione, è una cosa che ormai è dimenticata da anni: esiste un tipo di
censura, un tipo di socialismo reale vero e proprio nell'ambito scientifico, che
chi ne è fuori neanche può immaginare. Il tipo di rigidissima censura, per
esempio, che viene fatta nelle riviste scientifiche, il tipo di occultamento dei
risultati, il livello dell'occultamento dei risultati, le falsificazioni vere e
proprie, che vengono fatte per scopi chiaramente di politica, cioè ai fini di
mantenimento della gestione di potere, che può essere risolto anche in benefici
finanziari, sono talmente ampi da togliere subito l'illusione che ci troviamo di
fronte a una specie di zerbino...".
- LC: "... Roberto, scusami... Praticamente i vari Giordano Bruno, Galileo
Galilei, son passati invano in questo caso?".
- RM: "In questo senso direi proprio di sì. L'unica cosa che hanno... che si è
imparato dalla parte opposta è che, mentre ai tempi di Galileo, appunto,
qualcosa sfuggiva, e ogni tanto bisognava bruciare qualcuno, adesso la censura è
stata così capillare nel campo scientifico in questi anni, che gran parte delle
informazioni scientifiche che andava contro i dogmi normalmente accettati, non è
mai riuscita a filtrare, se non in circuiti del tutto marginali, che quindi
rimaneva conosciuta e limitata a un ambito di poche persone e non aveva
soprattutto effetto all'informazione di massa...".
- LC: "... E anche soprattutto forse anche fuori dai circuiti dei finanziamenti
pubblici..."
- RM: "Esattamente".
- LC: "Ma insomma quello che mi stai dicendo è che dire oggi che Albert Einstein
ha sbagliato, è una bestemmia...".
- RM: "Soprattutto vorrei correggere una tua affermazione iniziale. Cioè questo
tipo di risultato non è in realtà il frutto di due persone, cioè di Renzo Boscoli e di Roberto Monti, come hai detto tu. In realtà ci siamo accorti,
proseguendo poi questa indagine, che esiste tutta una Fisica sommersa, che parte
dall'inizio del secolo e che ormai è documentata solo in archivi degli istituti,
perché molti di questi lavori, che io poi ho recuperato e che anche Renzo ha
trovato per conto suo, sono disponibili per chi sappia cercare bene, in tutte le
biblioteche universitarie. Ad esempio, il lavoro di Herschel nel quale si parla
del Sole freddo, che Renzo Boscoli poi ha ritrovato per conto suo è
rintracciabile nelle Opere Complete di William Herschel, che sono disponibili in
qualsiasi [...] di astronomia. Gli articoli sull'atomo rigido di Tomson, di
Allen, e di Louis sono riscontrabili nel Philosophical Magazine, che è un'altra
rivista, che si trova in tutti gli archivi degli istituti di Fisica. Io infatti
li ho trovati lì. Era semplicemente poi la cultura sommersa che ci siamo
impegnati di riscoprire, in un certo senso".
- LC: "Ma Roberto, mi risulta che addirittura Enrico Fermi, nel '37, pubblicò
con Amaldi e...".
- RM: "... Rasetti, sì, il lavoro di cui ti dicevo".
- LC: "Ecco, sì, mi pare che ci sia stata già una prima ipotesi di fusione
fredda, per esempio".
- RM: "Era più che altro un'indicazione abbastanza precisa di qual era la via
corretta di approccio ai problemi della fisica atomica. Cioè fino a quel
momento, l'idea che era conseguente al tipo di impostazione che aveva dato
Rutherford, era di usare proiettili ad alta energia, cioè usare metodi violenti
di analisi delle strutture atomiche. In un modo abbastanza fortuito, sebbene non
sappia precisare quanto, Fermi cominciò ad accorgersi del contrario, e cioè che
lavorando a bassa energia, cioè rallentando, ad esempio, i neutroni anziché
cercare di ottenere elettroni a più alta velocità, si facilitavano e si
ottenevano delle reazioni nucleari inaspettate. Proprio oggi leggevo, che su
questo punto, nel necrologio che apparve sui giornali di Amaldi, leggevo che
questo in effetti è l'aspetto più significativo della scoperta di Fermi, cioè
l'accorgersi che lavorando a bassa energia, si potevano ottenere dei risultati
impensabili lavorando ad alta energia".
- LC: "Ecco. Cose che forse dopo 30 anni sono state riscoperte un po' dalle
ricerche di Fleischmann e Pons".
- RM: "Sì, ma Fleischmann
e Pons hanno scoperchiato una pentola ancora più antica, direi, e cioè una pentola che
risale ancora ai primordi della nascita della scienza chimica. Ricordo... Voglio
ricordare che Newton e altri, prima ancora che fisici erano ancora degli
alchimisti, e che l'alchimia ha poi dato origine in pratica, quando si è
cominciato a selezionare l'immensa mole dei risultati sperimentali che hanno
fornito gli alchimisti, dall'alchimia è nata poi la chimica, solo che la
chimica, per una sfortunata circostanza, si è sviluppata, diciamo così, secondo
una via non ben definita e precisa: avrebbe potuto svilupparsi in un altro modo
se ad esempio una circostanza molto specifica, in questo caso il taglio di una
testa, quella di Lavoisier, non avesse impedito la comunicazione di due
scienziati dell'epoca contemporanei come [...]".
- LC: "Volevo prendere in causa un po' un attimo
Vincenzo Sparagna".
- RM: "Prego".
- LC: "Senta, in questa nota storica di questo volumetto, che voi di
"Frigidaire" avete intitolato "Eppur si fonde", riprendendo la frase storica di
Galileo "Eppur si muove", c'è scritto: "Nel 1921 Albert Einstein riceve il
premio Nobel per la fisica. Il premio, attribuitogli per la scoperta delle leggi
dell'effetto fotoelettrico, assume inevitabilmente il senso di una
legittimazione della teoria della relatività". Cioè questa storia del Nobel che
in effetti poi finisce come legittimazione di un intero campo di ricerca è una
cosa attualissima mi pare".
- Vincenzo Sparagna (VS): "Sì, questa mi pare che sia un po' il dramma che
stiamo vivendo, o almeno che ci siamo accorti di stare vivendo, perché a nostra
volta ce ne siamo accorti soltanto incrociando casualmente queste ricerche, che
appunto sono fondamentali e che erano tutta una serie di altre ricerche
fondamentali che erano ignote a noi come ai più, insomma. Il problema è che c'è,
come diceva anche un po' Roberto, mi sembra molto giustamente, che mentre ai
tempi di Galileo c'era l'autorità che veniva da Dio, dai testi, non so, dall'al
di là, adesso c'è invece una pseudo autorità, cioè un'autorità che viene da
pseudo esperimenti, da pseudo verifiche sperimentali. Quindi è come se fosse una
scienza sperimentale che però ogni tanto, una volta per tutte si ipostatizza e
diventa dogma. Quindi il fatto che poi gli viene attribuita una Collana di Nobel
dal '21 in poi... Noi abbiamo appena finito di pubblicare nel mese di ottobre,
ancora non è rimbalzata affatto sui giornali come d'abitudine, una serie di
articoli che dimostrano che molti premi Nobel recenti, come quello di Rubbia per
esempio sui "bosoni", sono assolutamente discutibili se non concettualmente
infondati. E comunque in fondo questa Collana di autorità si leggittima una con
l'altra. E questo è un problema molto pesante. Devo dire che è la cosa che
influenza di più anche l'informazione mancata: in genere i giornali si
riferiscono a degli esperti, che sono magari gli stessi grandi accademici che
andrebbero criticati, quindi il livello di censura è molteplice, non riguarda
soltanto le riviste scientifiche, riguarda un po' tutta l'informazione di tutti
i Media. Noi ci siamo trovati... Io ho avuto degli esperimenti, cioè delle
verifiche incredibili nel caso della prova della fusione fredda, dove mentre noi
ci limitavamo a dare una documentazione su come queste ricerche erano assai più
avanzate in Italia da tempo, ci siamo sentiti dire da alcuni cronisti della Rai
e degli altri giornali: "Ah, ma io non posso perdere il posto", "Queste cose non
si possono dire"... Insomma neanche giudizi su quello che si andava dicendo,
neanche un'analisi di quello che si diceva... ma semplicemente il non poter
assolutamente affrontare l'idea... Questa è un po' come la situazione in cui non
si poteva discutere il pensiero di Lenin o di Marx in certi paesi...".
- LC: "È l'ideologia santificata...".
- VS: "È proprio l'ideologia santificata, che poi in questo caso ha la cosa
minacciosa di presentarsi veramente come Scienza. Veramente anche il marxismo
aveva 'sto difetto. Comunque la Scienza in quanto tale, che è un'ideologia,
invece è ancora più mascherata di quella che è un'ideologia che si pretende
Scienza".
- LC: "Tanto per dare un'idea a chi ci ascolta, i tipi di finanziamenti che
ricevono queste persone che fanno parte della Scienza ufficiale hanno delle
cifre da capogiro, immagino...".
- VS: "Sì, veramente da capogiro. Adesso voglio dire: lo si può vedere come
impianto dell'impianto in questo sistema delle alte energie e gli sprechi di
migliaia di migliaia di miliardi che vengono fatte a spese naturalmente nostre,
ma per fare un solo rapido esempio, negli ultimi quattro, cinque mesi, sono
stati erogati prima 700 miliardi che erano stati promessi all'Enea per certi
tipi di ricerca, appunto, piuttosto infondati, e poi altri 1800 all'Istituto
Superiore di Fisica Nucleare per ricerche in merito alla fusione calda, magari
tutto questo proprio sull'onda dell'emozione dei primi esperimenti pubblicamente
proprio oramai confermati di fusione fredda. Paradossalmente il lato assurdo
della faccenda è che un certo tipo di ricerca che produce poca spesa non va
avanti proprio perché produce poca spesa. Addirittura non vengono spesi 10
milioni mentre si spendono 10 mila miliardi..."
- LC: "Ecco non fa comodo a nessuno seguire questa corrente, come abbiamo detto
prima, clandestina, di ricerca, perché poi, tutto sommato, non si smuovono gran
che... di soldi..."
- VS: "Esatto. Certo. Commissionare, non so, per dire per esempio, all'Ansaldo
di Genova, una macchinetta per ospitare 18 [...] alla temperatura del Sole è più
allettante che fare delle vaschette più semplici di tutt'altro tipo,
insomma...".
- LC: "Roberto Monti!".
- RM: "Sì?".
- LC: "Da queste ricerche "clandestine", tra virgolette di nuovo, cioè che
abbiamo accennato all'inizio, viene fuori un nuovo modello di spazio e di tempo,
dell'atomo, del Sole, e tu riusciresti un po' a chiarirci - in breve perché il
tempo è sempre poco qui alla Radio - che cosa viene fuori di particolarmente
nuovo da quest'altra corrente di ricerca?".
- RM: "Paradossalmente, vorrei dire che non si tratta del fatto che viene fuori
qualcosa di nuovo ma che si riprende una strada che per me era la buona strada
della Fisica classica e che è stata abbandonata in modo abbastanza, appunto,
irrazionale, all'inizio di questo secolo, nel senso che ad esempio per quel che
riguarda lo spazio, da sempre, dopo la teoria di Maxwell si sa bene che capire
la velocità della luce è una funzione di due proprietà di un mezzo ipotetico che
viene definito sulla base di queste proprietà: le proprietà elettriche e le
proprietà magnetiche del mezzo. L'eliminazione di questo mezzo ha comportato per
la Fisica un'enorme serie di problemi, che hanno costretto poi a fare delle
teorie sempre più astruse e complicate per far fronte a questa banale
contraddizione che in realtà ci muoviamo, appunto, in un mezzo materiale e non
nel vuoto, non nel nulla. Questo per quel che riguarda per esempio il concetto
di spazio".
- LC: "Roberto io volevo anche che tu mi facessi qualche riferimento alle
ricerche poi che implicano questi discorsi che stai facendo sulla concezione del
Sole, cioè a questo fatto che il Sole è caldo fuori però è freddo dentro. Son
ricerche più che altro di Renzo Boscoli..."
- RM: "Sì, posso cercare di riassumere io la questione. Sperimentalmente la
questione si imposta così: il primo che fece le osservazioni sistematiche sul
Sole fu William Herschel [scienziato e musicista
tedesco: Friedrich Wilhelm Herschel, 1738-1822 ndc], alla fine del '700, e ovviamente badò soprattutto
all'evidenza sperimentale. In particolare quello che colpì William Herschel
furono le macchie solari. Le macchie solari sono nere. Ora la termodinamica...
anche l'esperienza comune ci dice che quando, sotto, un corpo è nero, vuol
dire che, sotto, un corpo è più freddo. E in effetti Herschel ne dedusse
correttamente che, anche per l'osservazione proprio sistematica della
termodinamica, la struttura interna sottostante al Sole, dev'essere una
struttura rigida. Fu solo verso la metà dell'800, e a questo punto bisogna fare
un'altra precisazione: l'800 è stato caratterizzato tecnologicamente dalle
macchine a vapore. Ora, in una macchina a vapore fa più caldo dentro che fuori.
E quella era una tecnologia conosciuta dominante dell'epoca, e in sostanza si
cercò, quando si cercò... [quando] i fisici si posero il problema di capire il
funzionamento del Sole, il Sole fu immaginato come grande macchina termica. E
quindi rovesciando, ignorando completamente, le evidenze sperimentali
sottolineate da Herschel, si pose per principio che il Sole, dentro, doveva
essere caldo. E bada bene che nessun dato sperimentale indicava che il Sole
dentro era più caldo che fuori. Non solo, ma proprio attraverso queste
affermazioni, i fisici si trovarono a dover spiegare perché le macchie solari
erano più fredde. E non ci sono mai riusciti".
- LC: "Insomma, da quello che ci pare di capire, anche il Sole funziona secondo
questa teoria che oggi è chiamata fusione fredda".
- RM: "Sì.
Probabilmente è il primo esempio, l'esempio più macroscopico di fusione fredda.
Anche perché quello appunto che mise in evidenza Fermi... che cominciò a mettere
in evidenza - poi sappiamo bene quali vicissitudini abbia avuto Fermi: ha avuto
sostanzialmente lo svantaggio di dover cambiare nazione, per i motivi razziali
che sappiamo, legati a sua moglie, e poi soprattutto l'altro spiacevole
svantaggio che è quello di morire troppo presto: quando Fermi morì, nel '53 mi
pare, e chiaramente tutta la sua linea di ricerca... C'erano due grandi
antagonisti allora che si contendevano il campo della Fisica negli Stati Uniti
nel dopoguerra, uno era Edward Teller, che è quello che ha costruito
la bomba H, e l'altro era Enrico Fermi. Una volta morto Fermi, Teller che era
orientato completamente alla Fisica delle alte energie in pratica impose il suo
punto di vista a tutti i fisici sperimentali".