Dedicato all'ipocrisia di Balin

Pietro Archiati,

TROMBA di Fichte e TOMBA di Steiner

Nella foto: la tomba di Fichte, perché quella di Steiner non l'ho trovata. E va bene così!

 

Ripropongo il seguente mixage intitolato “idiozie” nel quale si può ascoltare Pietro Archiati che fa dichiarazioni di avversione verso i geni dell’umanità (si tratta di una registrazione di circa 35 minuti, che ho ricavato da una serie di affermazioni fatte in un seminario tenuto da Pietro Archiati dal 27 al 30 settembre 2007 a Rocca di Papa, Roma), la cui versione integrale è prelevabile qui) perché in esso vi è la prova provata di un essere umano che si fa propugnatore di idee pensate da un altro essere umano.

 

Queste dichiarazioni hanno dell’incredibile, non solo perché risuonano come inautentici PENSATI che sostituiscono la sana vita del pensare, ma perché chi le fa, si fa tromba, anzi trombone, ripetello, pappagallo,  scimmia dell’assolutamente astratto Johann Gottlieb Fiche!

 

Nessuno se ne accorge perché l’intelligenza e la cultura degli antroposofi italioti sono pressoché nulle.

 

Quindi in questa breve pagina ripeto (repetita iuvant!) a costoro quello che dico da anni: svegliatevi, e aprite gli occhi! Occhio ai falsi maestri!

 

Come potrete avvertire nella registrazione, l’oratore è anche contestato da alcuni presenti, che però sono da lui maltrattati. E qui Archiati si dimostra davvero per quello che è: uno che usa Steiner per predicare una specie di comunismo livellatore degli esseri umani, che non è di Steiner, né suo, ma di Fichte.

 

È notorio che Fichte dichiarò in certe sue opere una cosa e in certe altre il suo contrario.

 

È il caso, appunto, delle deduzioni di Fichte sul genio.

 

Nei “Tratti fondamentali” Fichte dichiara dunque che la vita degli individui geniali è il contrario di quella impostata sull’egoismo (cfr. i riferimenti bibliografici di queste affermazioni di Fichte contro la genialità in Roberta Picardi, “Morale inferiore e morale superiore: Fichte a confronto con Schlegel e F. D. E. Schleiermacher” (leggere_fichte3.pdf, pag. 77ss).

 

Nella “Dottrina dello Stato” invece caratterizza la vita del genio come egoisticamente impostata o complementare all’egoismo e, come argomento di coeve lezioni, annota nel suo diario parole chiavi come le seguenti: “decadenza della fede, lusso, genialità-paradosso dei grandi uomini” osservando in maniera esplicita che la “genialità è un male” (R. Picardi, op. cit.).

 

Insiste poi non solo «sulla inadeguatezza della genialità a guidare l’umanità verso l’adempimento della sua destinazione, ma stabilisce piuttosto un nesso causale diretto tra geniocrazia e sviluppo e diffusione dell’egoismo: la mancanza di consapevolezza del principio religioso che ispira le imprese dei grandi uomini li fa spesso apparire, “in ciò che giunge a coscienza”, come “profani e senza dio” poiché la genialità può attirare l’attenzione altrui solo “sul fenomeno esteriore” - e non sulla sua fonte, che è incosciente - essa fa inevitabilmente nascere ambizione, desiderio di fama ed altri impulsi egoistici che, in quanto tali, non “producono niente di grande”» (ibid.).

 

Mero moralismo pretesco insomma! Balle incredibili!

 

E Archiati ripete tutto a macchinetta!

 

E non solo.

 

Fa passare questa robaccia nei contenuti della filosofia della libertà di Steiner!

 

O antroposofi della mutua, svegliatevi!

 

Questo oratore, limitando alla sua visione catto-comunistico-fichtiana del mondo, che io chiamo MENTECATTOCOMUNISTA, rallenta massimamente anziché aprire alla comprensione di Steiner, e soprattutto della sua idea di triarticolazione sociale, che egli dimostra di continuare a confondere col buonismo e col moralismo mentecattocomunista.

 

Le conferenze di Archiati intitolate “Un’idea geniale per l’economia, la politica, la cultura - La triarticolazione sociale di Rudolf Steiner”, già nel titolo sono promosse come una “genialata” di Steiner!

 

Dunque, oltreché contraddirsi nella propria testimonianza moraleggiante ed anti-genialità, Archiati predica una comprensione della triarticolazione come se la triarticolazione fosse un’invenzione di Steiner!

 

Ma Steiner non ha inventato la triarticolazione. L’ha scoperta.

 

Ecco perché coloro che la chiamano tripartizione sbagliano, dato che la scoperta è fisiologica, e fisiologica deve restare! Non si tratta di un’invenzione politica ma di una scoperta basata su osservazione concreta della realtà fisiologica del corpo umano in vista di una fisiologia sociale a misura d’uomo. Gesù avrebbe detto: in vista dell’attuazione del sabato per l’uomo!

 

Ma quando mai potrà avvenire tale attuazione del sabato se gli odierni politicastri fissati della tripartizione non lo comprendono? I politicastri della tripartizione cosa faranno? Moltiplicheranno per tre l’attuale magna magna: uno per il diritto, un altro per l’economia e un altro per le scuole? Tutto sarà parificato come è già avvenuto con le scuole pedagogiche steineriane. “Scuole parificate” significa scuole parificate a quelle dello Stato. Così avremo tre parlamenti anziché uno? Tre Costituzioni anziché una? I politicastri della tripartizione triplicheranno dunque il magna magna anziché debellarlo. E lo Stato, plenipotenziario di ogni potere, continuerà così ad orwellianamente ingrassare fino al Super Stato UE, con tanto di neolingua e di “comitati” che Archiati ha oltretutto già proposto per aggiustare terminologicamente “La filosofia della libertà” in quanto, a suo parere, Steiner sarebbe uno che va “a spanne”, “generando confusioni e fraintendimenti filosofici che mai un filosofo come Rosmini avrebbe generato” (cfr. il seguente mp3 dal 16° minuto in poi)!

 

Comunque è uguale.

 

La triarticolazione si realizzerà ugualmente anche se i politicastri continueranno a chiamarla tripartizione.

 

Ma a parte questo, la triarticolazione sociale si realizzerà realmente NONOSTANTE Archiati e tutti coloro che, credendo nella sua “antroposofia fichtiana”, avranno avuto il compito di rallentarne l’attuazione. Certamente questi errori di pensiero non faranno che rafforzare l’idea triarticolata del sociale contro ogni abbaglio arimanico di “luce” fichtiana.