Corpo del testo originale di "La fine del mondo? Speriamo che finisca il cannibalismo", di Nereo Villa (quotidiano piacentino LIBERTA' del 20/12/2012):
La fine del mondo?
Comincia da Monti Mario.
Auspico che la “fine del mondo”, relativa al calendario Maya, sia la fine del
mondo del… redditometro, cioè del cannibalismo, legittimato da coloro che,
rifiutandosi di - o essendo stati impediti a - pensare con la propria testa, lo
hanno finora voluto.
Questo mondo si sta disfacendo proprio perché stiamo riconoscendo che tutti coloro che ci governano sono cannibali, anche quelli che si proclamano non cannibali per poi mangiarci meglio come il lupo nella favola di Cappuccetto rosso.
Tutto ciò risulta dalla
storia, come un continuum che si ripete da sempre. E non mi riferisco solo ai
nuovi partiti delle caste filo-montiane, crescenti come metastasi di alienazione
essenziale, ma a noi stessi nella misura in cui andremo ancora a votare per
qualcuno. Infatti, se non vogliamo i cannibali al governo, perché li andiamo a
votare?
Costoro, rossi, neri, viola, ecc., sono tutti convinti di essere nel giusto: il cannibalismo è infatti per il cannibale cosa buona e giusta. Pertanto, se in applicazione del principio democratico reputiamo inammissibile il cannibalismo nell’organizzazione sociale (perché incompatibile per coloro che hanno diritto a non essere mangiati), dobbiamo per conseguenza logica ammettere che non tutto quello che è legale, è pure legittimo, dato che la democrazia di una maggioranza di cannibali non ne rende legittima la legalità.
Come mai allora abbiamo
ancora fede nell’urna? Molti pensano necessario il votare in quanto non votando
daremmo ancora ulteriore spazio ai cannibali, non accorgendosi che la necessità
di votare per paura è dittatura, creduta democrazia e in tal modo legittimata.
Dunque il problema rimane.
Sapendo che il voto favorevole o sfavorevole ai cannibali porta cannibali al governo, se non vogliamo cannibali perché li votiamo?
Forse per legittimare la devastazione dei nostri portafogli? Anche il votare Grillo è un ripetersi della storia della Lega e quindi dell’illusione, già avvertita da Goethe, per il quale i votanti sono come malati che si girano e rigirano nel letto per sentire il male minore. Questo suo avvertimento è plurisecolare, quindi dovremmo avere imparato la lezione.
Ma non è così, a causa - credo - di un retaggio di un’atavica concezione della natura umana, che oggi esige essere ripensata domandandoci: la natura dell’uomo è davvero malvagia per cui dobbiamo votare per paura? Dai tempi dei tempi ci hanno spiegato - perfino attraverso i fatti biblici di Caino ed Abele - che lo è. Se però osserviamo i nostri conoscenti troviamo ben pochi malvagi, ed anche ammettendo l’esistenza di un numero di malvagi nel mondo, possiamo convenire che esso è il numero dell’eccezione che conferma la regola, e cioè che la natura umana non è poi così cattiva.
Un discepolo di
Confucio, Mencio, diceva che la natura umana è essenzialmente buona ed
autosufficiente, per cui necessita solo di un processo di autocritica e di
autorealizzazione per essere completa. Un altro discepolo di Confucio, Xün Zi,
affermava il contrario: la natura umana è essenzialmente cattiva, per cui
necessita di istruzione, rituali e controlli per modificarne la tendenza
naturale nei suoi membri.
Ecco dunque apparire i controlli! Eppure è notorio che tutte le guerre incominciano proprio coi controlli.
Andando avanti con quest’idea di malvagità e con questa dottrina del
controllarla, la quale credette l’uomo un lupo da addomesticare (Hobbes,
1588-1679) o un legno storto da raddrizzare (Kant, 1724-1804), ci siamo però
ridotti ad avere il controllore Mario Monti al governo, che se vogliamo dirla
tutta, è a capo di un vero e proprio terrorismo di Stato.
Da Monti (“guerra agli
evasori”) a Kant (“raddrizziamo il legno storto”), fino a Hobbes (“homo homini
lupus”: l’uomo è lupo all’uomo) ed a Caino (“oremus”) non abbiamo forse
dimostrato a sufficienza che è una superstizione credere che la natura umana sia
cattiva?
“Quod super stat” è infatti la superstizione di ciò che “sopra sta” senza
verifica, cioè acriticamente.
Nella realtà dei fatti di sangue, le guerre, i genocidi ed i massacri a chi
appartengono allora principalmente? Appartengono alla classe dirigente! Cioè
alla statocrazia centralista, che è il solito imperialismo mascherato da
democrazia. Se mai la gente comune avesse una colpa di queste cose, avrebbe solo
quella della sua schiavitù, che non le permette nemmeno di pensare, per cui si
reca, ignara, a votare per questi cannibali, la cui vita parlamentare è appunto
il parlare e parlare di regolamentare e di modificare la presunta natura
malvagia dell’uomo, dalla quale però i regolatori escludono la propria,
imponendo regole per tutti tranne che per loro. Non è forse questo che dissero
incessantemente profeti ed apostoli a proposito dei “dottori della legge” che ci
caricano di “pesi insopportabili senza minimamente toccarli con un dito” (Luca
11,46)? Il pensare umano è dunque l’unica rivoluzione, dato che solo la sua
insufficienza può accettare la dottrina della malvagità della natura umana.
Perché? Perché se alla natura umana si attribuisce l’intenzione del controllo della malvagità, ciò significa contemporaneamente che essa ha una tendenza tutt’altro che malvagia!
Se dunque vogliamo essere logici dovremmo - se non sbaglio - negare il principio
della malvagità umana che si vuole combattere nei contribuenti, anzi nei
sudditi. Se invece non vogliamo la coerenza logica del Logos nel nostro pensare,
significa che allora non siamo mai usciti dal fascismo! La crisi odierna del
jure, del giuridico, del civis, e della civiltà, consiste appunto in questo:
l’autorità usa la pregiudiziale concezione della natura malvagia dell’uomo in
quanto con essa le è possibile il dominio.
La “politica” di Mario Monti, della Fornero, e di tutti coloro che come Giorgio
Napolitano vivono da nababbi, non è altro che l’essenziale volontà alienante di
controllare l’umana malvagità, escludendo dalla malvagità se stessi, in quanto
autorità super partes (quod super stat, appunto)! Con quale diritto? Che noia
avere un posto fisso di lavoro, sostengono questi barbari, però loro e i loro
figli il posto fisso ce l’hanno. E che posto! Auspico davvero la fine di questo
mondo di criminali.