Nereo Villa

La crisi fa bene!

 

La crisi fa bene perché mette in evidenza gli androidi

 

Se la crisi finanziaria, economica e monetaria mondiale non fosse comparsa, la situazione del disagio sarebbe a mio parere peggiore per tutti in quanto continuerebbe un gran minestrone da cui emergerebbero moltissime individualità come Mario Monti che avrebbero le caratteristiche particolari dell'essere mere adoratrici del vitello d'oro, cioè del mefistofelico dio beffardo e truffaldino in quanto creatore di soldi dal nulla.

 

Ma le avversità e il caos stanno facendo sorgere dalla crisi proprio ciò che deve sorgere, vale a dire ciò che è sempre esistito ma che semplicemente non poté svilupparsi sotto il dominio dell'imperialistico diritto romano, detto civiltà dell'occidente. Così stanno i fatti reali. Quindi non sono pessimista e non vedo motivo per essere pessimisti, nemmeno nei paesi incastrati e sottomessi alla mega truffa dell'euro.

 

Bisogna però riuscire a vedere i motivi più profondi che stanno alla base del divenire.
Quello che stanno ora facendo le potenze bancarie mondiali ha certamente la sua visibilità ma importa pochissimo perché‚ in fondo alle loro aspirazioni vogliono qualcosa di impossibile. E cosa vogliono? Vogliono impedire che compaia qualcosa che sta invece sviluppandosi ovunque, e che è legato al rafforzamento del pensare umano. Non lo si può impedire, e là, dove l'uomo prende sul serio l'avvenire della terra, egli si avvicina - per forza di cose - al suo libero pensare, dato che solo esso, in quanto forza dello spirito, provocherà quel che deve avvenire anche per la soluzione delle esigenze sociali oggi impellenti.
 

È stato necessario che nel periodo delle macchine uomini invisibili, cioè uomini visibili sotto forma di macchine, facessero sentire in modo esponenziale agli uomini che gli uomini non possono essere pagati come si pagano le macchine! Perché di fatto è proprio questo che gli androidi come Mario Monti e i banchieri di tutto il mondo vorrebbero: la cinesizzazione del lavoro su tutto il pianeta: pagare gli uomini con una buccia di castagna cotta! Ma questo non avverrà.

 

È stato necessario che accadesse questa crisi nella quale il periodo delle macchine ha celebrato i suoi massimi trionfi. Ecco perché la catastrofe in atto svilupperà la forza vera del pensare umano: l'uomo attingerà da esso la possibilità di collegarsi nuovamente con la propria forza di pensiero.

 

Dopo la prima guerra mondiale Rudolf Steiner affermava: "Come non è stata una mera sventura che gli uomini siano stati cacciati dal paradiso (per confrontare ora l'inizio dell'evoluzione terrestre con quello che molti considerano l'evento più terribile della storia), così non è una mera sventura che gli uomini siano stati colpiti da una catastrofe come questa" (R. Steiner, Dornach, 21/12/1918, "Esigenze sociali dei tempi nuovi", 12ª conf.). Poi è avvenuta la seconda guerra e oggi siamo sull'orlo di una terza guerra mondiale, anzi siamo già in una guerra mondiale occulta contro l'uomo, vale a dire contro l'io dell'uomo.

 

Le verità più importanti sono in definitiva fondamentalmente paradossali: oggi gli uomini sono stati tanto scellerati da crocifiggere lo spirito più prezioso apparso sulla terra, che è l'io sinderetico umano, detto il "Cristo". Lo hanno ucciso due volte. Si può dire che è stata una scelleratezza degli uomini, soprattutto degli uomini del cattolicesimo, vale a dire coloro che nascono cattolici senza diventare mai cristiani.

 

Quella doppia morte è e sarà comunque il contenuto del cristianesimo del futuro, dato che oggi esso non esiste ancora. Ecco perché credo fermamente che quella morte sia la fortuna degli uomini: la vera forza dell'umano: il suo pensiero. Non il pensiero debole, ovviamente, ma risorto e sempre verde!

 

Le cose della realtà sono certamente paradossali, ma è così: da un lato fu certamente scellerato crocifiggere il Cristo e lo spirito dello stesso cristianesimo mediante la chiesa cattolica; tuttavia quella morte, quella doppia crocifissione genera per forza di cose il massimo evento terrestre: la rinascita del pensiero forte, la rinascita della fortezza interiore.
Perché una sventura non è sempre una mera sventura, ed, anzi, è quasi sempre l'avvio per il raggiungimento di grandezza e di forza negli uomini. Ecco perché non dobbiamo mai disperare.