Logica fisico-matematica e logica di realtà
Spiegazione del video: Perchè il bombo vola? In questo video, tratto da scene del film "Il richiamo" di Stefano Pasetto, il "bombo" è spiegato erroneamente come "calabrone". Ciò che comunque conta è rispondere alla domanda: questo animale infrange o non infrange le leggi della fisica?
La risposta deve necessariamente fare i conti con la LOGICA DI REALTÀ in contrapposizione a quella ASTRATTA del formalismo logico-matematico della fisica contemporanea. E ciò indica che la scienza del concetto si impone come essenziale, dato che fuori di essa, TANTO la logica deduttiva, QUANTO quella semantica, cadono nel formalismo del NON SENSO.
In base a tale formalismo logico gli scienziati affermano che il bombo non può volare. Invece in base a logica di realtà il bombo PUÒ volare, anche se le leggi fisiche unanimamente riconosciute impedirebbero il suo volo!
A ben vedere, il movimento alare del bombo è molto più articolato e complesso di quello che si crede: comporta torsioni e veloci oscillazioni alari finalizzate a creare una spinta che non sarebbe ottenibile mediante meri battiti di ali.
L’errore nei calcoli che dimostravano che il bombo non poteva volare fu comunque quello di applicare superficialmente le leggi della fisica ad un volo "standard" che non corrispondeva al moto alare del bombo.
Il bombo, quindi, volando, "infrange" le leggi fisiche nella misura in cui esse sono generalizzate in modo superficiale.
A me pare che la stessa cosa avvenga anche in MEDICINA, là dove essa sembra FALLIMENTARE nella misura in cui la terapia si applichi più alla SPECIE-animale-uomo, che all'INDIVIDUALITÀ-uomo. Per l'indivualità infatti OGNI MALATTIA è diversamente caratterizzabile, e cioè è caratterizzabile per quel determitato "io", che dovrebbe essere considerato una specie a sé, diversa da ogni altra! Personalmente, potrei continuare dicendo che sto guarendo dal "MIO" diabete, e che questo inizio di guarigione ebbe inizio dal momento in cui mi accorsi che tale diabete è diverso da ogni altro tipo di diabete, caratterizzato in modo "standard" dalla scienza medica!
A questo proposito, cioè a proposito della differenza fra pseudo-realtà e realtà, Rudolf Steiner così si espresse: «Di questi tempi, come pensano le persone in un certo ambito? Prendono in mano un cristallo: è un oggetto reale. Prendono in mano una rosa, che è stata recisa dal rosaio, e anche in questo caso dicono che si tratti di un oggetto reale. Chiamano entrambi, nello stesso senso, oggetti reali. Ma questi due oggetti sono reali nello stesso senso? Gli studiosi di scienze naturali di tutte le cattedre e in tutti i laboratori e le cliniche parlano della realtà in questo modo, chiamando reale soltanto ciò che è reale nello stesso senso in cui lo sono sia il cristallo, sia la rosa che è stata recisa dal rosaio. Ma il fatto che il cristallo conserva da sé molto a lungo le forme che gli sono proprie non fa forse una differenza considerevole, enorme? In un tempo relativamente breve, la rosa che è stata recisa dal rosaio perde la sua forma e muore. Essa non ha in sé lo stesso grado di realtà che ha in sé il cristallo. E il rosaio stesso, una volta sradicato dalla terra, non ha lo stesso grado di realtà che ha quando è inserito nella terra. Questo fatto ci porta certamente ad osservare le cose del mondo in un modo diverso da quello oggi comunemente impiegato dal metodo di osservazione esteriore. Non dobbiamo parlare di realtà, se parliamo di una rosa o di un rosaio. Al massimo possiamo parlare di realtà se teniamo conto dell'intera Terra, e se consideriamo il rosaio, come qualsiasi altra pianta ci stia sopra, alla pari di capelli che crescono appunto da questa realtà. Da tutto ciò potete vedere che nella realtà sensibile esteriore ci possono essere cose che non sono reali nel vero senso della parola, se vengono separate dal proprio fondamento. Ciò significa che dobbiamo proprio iniziare a cercare nell'apparente realtà esteriore, in questa grande illusione, quella che è la vera realtà. Al giorno d'oggi, riguardo alla realtà, l'umanità compie errori di questo genere già nell'osservazione della natura. Ma chi compie questo tipo di errori riguardo alla realtà, essendosi abituato a compierli nel corso di lunghi secoli, come l'umanità attuale, avrà una difficoltà enorme a pervenire ad un pensare sociale conforme alla realtà [...]» (R. Steiner, "L'aspetto interiore dell'enigma sociale", Zurigo, 9 marzo 1919, Antroposofica, Milano 2016).