Il Papa dica la verità!
“La verità sta in cielo”, film sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, è stato trasmesso venerdì 24/11/2017 (h. 21,15) su RAI 3. Il film, diretto da Roberto Faenza, uscì nelle sale nel 2016. Circa un anno prima (il 20/06/2015) pubblicavo il seguente articolo sul quotidiano piacentino LIBERTÀ. Buona lettura. Repetita iuvant...
Nereo 26/11/2017
Corpo del testo: «Questo papa, prima di improvvisarsi insegnante di economia e di attaccare e bastonare il potere delle banche, dovrebbe bastonare chi nel 1926 ha concesso loro tale potere attraverso il monopolio assoluto di emissione monetaria, cioè lo Stato. E quando parla di corruzione dovrebbe innanzitutto spiegare la questione Emanuela Orlandi, connessa a mafia e alle finanze del Vaticano col caso Calvi.
Risulta infatti evidente che secondo una dichiarazione del 2008 di Carlo Calvi,
figlio del banchiere assassinato, il rapimento di Emanuela Orlandi fu un
messaggio della mafia “teso a venerdì 24 intimare al Vaticano il silenzio su certe
questioni molto delicate, come quelle di natura finanziaria che hanno visto il
coinvolgimento di banche, mafia, partiti politici. Queste oscure vicende
risulteranno sempre legate alla nostra vicenda, alla morte di mio padre e alla
fine dell’Ambrosiano” [Giovanni Bianconi, “Il figlio di Calvi: la Orlandi rapita
per intimidire la Santa Sede”, “Corriere della Sera” del 26 giugno 2008 in
Gianluigi Nuzzi, “Vaticano S.p.A.” Ed. Chiarelettere, Milano 2009]
“Ancora oggi però non si è sciolto un nodo fondamentale”, scrive Gianluigi Nuzzi,
riferendosi al «legame tra la morte di Calvi e i soldi che lo stesso ha
amministrato per conto di Cosa Nostra. Solo così si potrà accertare se il
banchiere è stato ucciso perché avrebbe sottratto dei capitali alla mafia non
onorando la parola presa: “Che la mafia vantasse crediti nei confronti di Calvi
- interpreta il giudice Otello Lupacchini - è emerso in vari processi, come è un
fatto che sia stato Paolo VI a mettere in contatto Sindona, Calvi e Gelli quando
era ancora a Milano. Ma che Cosa Nostra abbia disposto l’omicidio di Calvi per
il mancato recupero dei 2000 miliardi delle lire che aveva investito suscita
perplessità […] L’altra ipotesi verosimile è che Cosa Nostra abbia fatto fuori
Calvi nell’interesse di qualcun altro previa garanzia del pagamento del debito
del banchiere» [dal colloquio del 21 gennaio 2009 di G. Nuzzi con Lupacchini, il
magistrato che nel 1999 fece riesumare il cadavere di Calvi «durante le indagini
sulla morte del banchiere e che ha condotto le più corpose inchieste sulla banda
della Magliana, organizzazione che tra l’altro di recente emerge nell’inchiesta
sulla scomparsa della Orlandi», “Vaticano S.p.A.”, op. cit.].
Anche nel libro “Il disubbidiente” di Francesco Pazienza, la questione Emanuela
Orlandi risulta connessa con la P2 di Gelli nel 19° capitolo intitolato “Ali
Agca e il terzo mistero di Fatima” [F. Pazienza, “Il disubbidiente. Pazienza
parla”, Ed. Longanesi, Milano 1999, pp. 537, 539-540, 548-549].
Dunque, Bergoglio studi la storia del rapporto fra Stato e Chiesa e dica la
verità sulla Orlandi se vuole davvero avere credibilità, ad imitazione del Gesù,
della cui epicheia (epicheia significa equità ed è la politica del Cristo,
consistente nel disobbedire alle leggi ritenute ingiuste) comunque non riesce a
predicare, come del resto tutto il mondo cattolico, intercapedine di questo
marcio Stato plenipotenziario ed arraffone»
(Quotidiano piacentino
LIBERTÀ del 20/06/2015).