IL MONDO CATTOLICO

NON ESISTE

 

Le polemiche scatenate dalla questione delle unioni civili e in particolare dal capitolo sull’adozione del figliastro rivelano la solita grande e indiscussa manipolazione dell’organismo sociale italiano: la presunta esistenza di un’opinione cattolica e di un partito cattolico trasversale che la rappresenti.

 

Deputati e senatori puritani, sedicenti cattolici di ogni partito pilotati dal Bergoglione di turno, il cui massimo ragionamento è oggi quello della rimozione del proprio giudizio critico (“Chi sono io per giudicare gli omosessuali?” ha affermato Bergoglio) si dicono cattolici dicendo: “L’ha detto il Papa”, e sostengono le loro posizioni in nome del loro credo.

 

Qui però sta la maxi ipocrisia di questi struzzi, dato che, se fossero autenticamente cattolici, dovrebbero sostenere nella loro attività politica TUTTE le altre posizioni della chiesa cattolica, come per esempio essere contrari all’uso dei contraccettivi, al divorzio, all’eutanasia, all’aborto e ovviamente rifuggire loro stessi queste pratiche come anche i rapporti sessuali al di fuori del matrimonio, l’adulterio e la masturbazione. Dovrebbero poi andare a messa ogni domenica, rispettare la Quaresima e da ieri (10 febbraio) consumare un solo pasto al giorno astenendosi dal mangiare carne fino a Pasqua. Questo dice il catechismo della chiesa cattolica che, confrontato col Manuale delle giovani marmotte, rende - come crisma per chiunque si professi cattolico - immensamente più cretini.

 

D’altra parte dichiararsi cattolico senza conoscere il catechismo sarebbe un non senso.

 

Domanda: chi dei politici sedicenti cattolici o dei destinatari della catechesi cattolica è oggi pronto a dichiarare pubblicamente di conoscere, condividere ed osservare in toto, le 2865 voci del catechismo cattolico?

 

Nessuno!

 

La fantomatica opinione cattolica italiana, la sua rappresentanza politica, il mondo cattolico stesso, tutto ciò è mera aria fritta.

 

Nessuno di loro ha davvero letto il catechismo della Chiesa cattolica. Perché se qualcuno sapesse che la propria religione ammette la pena di morte e la guerra non credo si professerebbe ancora cattolico.  Alle voci 2266, 2267 e 2321 del catechismo,  l’insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude infatti il ricorso alla pena di morte e, alla voce 833 del “Compendio della dottrina sociale della Chiesa”, quello alla “guerra giusta”!

 

La maggioranza dei politici che si definisce cattolica non conosce la religione che rivendica. Questi ocolinghi (per usare un termine di Orwell) si servono dell’etichetta cattolica per puro opportunismo.

 

Come la maggioranza degli elettori che dicono di rappresentare, costoro si confezionano una religione fai da te, squisitamente keynesiana (Keynes era quello che nel 1935 scriveva: “La costruzione di piramidi, terremoti, perfino guerre possono servire ad aumentare la ricchezza”: J. M. Keines, “Teoria generale dell’occupazione, dell’interesse e della moneta”, libro 3°, cap. 10, VI), prendendo dal catechismo solo quello che garba loro e lasciando da parte i dettami troppo scomodi.

 

Ma chi fa questo è solo un mafioso, anche se mascherato.

 

Questo religionismo mafioso non è altro che una delle tante manifestazioni della nostra superficialità e del nostro pressapochismo che alla fine contamina ogni nostro agire.

 

Perché se ci si può dire cattolici senza esserlo, significa che allora domina solo la civiltà della menzogna in cui tutto è negoziabile. In verità non c’è alcuna corrente cattolica in Italia, dato che non c’è alcun vero cattolico. Il punto è tutto qui: una questione di indottrinamento, con cui da sempre si fa il bello e il cattivo tempo, mentre i media predicano che il tempo delle ideologie è finito! Ma basta con queste stronzate! Se un maschio ama i maschi li ami, e se una femmina ama le femmine le ami, come è sempre stato. O vogliamo fare la legge anche per gli accidenti della musica detti “diesis” e “bemolli”?