Il Mondo "C" (come Cretino)
In genere si crede che coloro che sono restii ad accettare la nuova scienza del «Mondo "C"» (1) siano pseudoscienziati rimasti indietro. Vero però è proprio il contrario, dato che i più arretrati sono proprio coloro che confondono la cosiddetta NUOVA SCIENZA con la CONVENZIONE, che per definizione è tutt'altro che nuova...
Perciò ho caratterizzato
come segue il nuovo credente nella CONVENZIONE...
Dicesi CRETINO il credente nella Scienza o nei suoi dogmi (o convenzioni).
E poiché il Cretino per eccellenza è storicamente caratterizzato come porco:
Dicesi PORCO chi non si lava,
amando sgrufolare nel suo fetore... e dicesi SUPER-CRETINO il credente nell'inventore del CONVENZIONALE «Mondo "C"»,
che in nome dei suoi grossolani errori (relatività, speciale e generale) arrivò
al punto di togliere realtà all'intuire, stabilendo che:
"LA FISICA È COMPRENSIBILE E
NON INTUITIVA"! (2)
Questa affermazione è una SUPER
BARZELLETTA. Qui c'è infatti veramente il genio... della comicità alla Maurizio Crozza o dello
statalismo, o delle meraviglie. Oppure c'è semplicemente un cretino, appunto.
RIFLESSIONE: una persona che arriva a dire che la distanza Roma-Milano non è un dato
preciso ed uguale per tutti ma che dipende dallo stato di moto del misuratore,
cos'altro è se non un cretino?
Ebbene,
questo
cretino fu comunque detto anche
PORCO da Evelyn
Einstein, una sua nipote, che disse del suo famoso nonno genio: "Era un porco
maschilista".
E ciò in riferimento alla notoria sua mania sessuale di non lavarsi e di
pretendere che anche le donne con cui si accoppiava non si lavassero, al fine di
eccitarsi di più: "Più le donne erano sudaticce e puzzolenti - scrisse il suo il
suo amico medico Janos Plesch - più gli piacevano".
Plesch accennò perfino alla possibilità che la morte del suino sia stata
provocata da sifilide.
I nuovi biografi del porcello sembrano propensi a sottolineare che, nonostante
la frenetica sensualità, egli era in fondo, un misogino, cioè odiava le
donne, per la debolezza del loro intelletto e del loro carattere.
Sua seconda moglie fu sua cugina Elsa, che durante il giorno tentava, invano, di
persuaderlo a farsi il bagno...
La prima moglie fu Mileva Maric.
Il cretino era manesco in casa e picchiava regolarmente tutte e due le mogli,
che tradiva con disinvoltura.
Quando nel 1919 divorziarono attribuì a Mileva la responsabilità della
separazione, definendola instabile, inaffidabile, e gelosa.
Ben presto emerse invece il contrario: la vittima era lei, Mileva, non solo perché fu
scelta come moglie dal cretino per le sue notevoli capacità matematiche che
contribuirono alla stesura in forma corretta ed analiticamente ineccepibile
delle cretinate del marito, ma soprattutto per il FATTO che fu il cretino stesso
a riconoscerle queste capacità, dato che al momento del divorzio le versò come liquidazione
tutti i soldi del premio Nobel.
Era infatti avvenuto che, dopo tante cornificazioni, la goccia che fece traboccare il vaso
fu appunto il rapporto sessuale con sua cugina, Elsa, che poi sposò.
Anche Elsa però, una volta sposata, si accorse subito che il porcello aveva
un'idea molto "relativa" della vita coniugale.
AL DI LÀ DI QUESTI FATTI SULLA VITA PRIVATA DEL SUINO - oggi risaputi nonostante
fosse stato imposto su di essi il silenzio dai suoi esecutori testamentari,
decisi a consegnare alla storia solo l'immagine aulica del padre della
relatività (nel '58, con un brusco intervento, ottennero da un tribunale di
bloccare la pubblicazione di un "ritratto intimo" del cretino, che il figlio
Hans Albert e sua moglie Frieda stavano per dare alle stampe) - IL MONDO "C"
STESSO TESTIMONIA CHE "C", FONDAMENTALE AFFERMAZIONE del cretino, posta a base
della sua relatività, e cioè l'ASSOLUTA costanza della velocità ("c" del termine
latino "celeritas") della luce è veramente
una grossa immensa CRETINATA.
Se ci si riflette un attimo, tale affermazione infatti è già, di per sé,
equivalente a dire:
la mia relatività poggia sul contrario della relatività, cioè sulla
COSTANZA ASSOLUTA di "c" (= misura del valore della velocità della luce).
Se infatti il relativo è relativo in quanto è assoluto, sarebbe come dire che il
bagnato è bagnato in quanto è asciutto.
Questa cretinata manicomiale divenne il pilastro della Fisica del 20° secolo,
segno che l'umanità era già molto sub-umanizzata per accettare una simile
bufala...
Questo pilastro si palesa però come il colosso di Rodi: si sfracella sempre più
sul terreno.
Allo stesso modo, come polvere argillosa, la misura "c" è destinata a ridursi
esponenzialmente in melmosa poltiglia.
Già da anni il mondo della Fisica assiste a vari tentativi di ricercatori di
convincere la comunità scientifica che la
COSTANZA della velocità
della luce non può essere il pilastro della Fisica, predicato ovunque da circa
un secolo.
La comunità scientifica fa orecchi da mercante e ciò avviene proprio perché è
una comunità di... mercanti, sedicenti scienziati.
Cambierà?
Il cambiamento è possibile ed è già iniziato, anche se in punta di piedi. Ma
sarà sempre più percepibile se la CONVENZIONE non verrà più scambiata per NUOVA
CONCEZIONE SCIENTIFICA del mondo, oppure quando quest'ultima sarà in grado di
avere in sé le risorse e le qualità per rimettersi SEMPRE in discussione.
Ovviamente questa capacità sarà nulla se saranno solo le teorie - e non anche le
osservazioni - a decidere ciò che è vero e ciò che è falso.
Il problema di scambiare il "convenzionale" per il "nuovo" è in definitiva il
problema che la scienza contemporanea deve ancora risolvere.
E ciò è testimoniato perfino in alcuni titoli di libri di fine millennio da
autori che se ne sono accorti, come ad esempio S. Bergia & M. Valleriani, "Relatività ristretta: convenzione o nuova
concezione del mondo?", Vol. XXXIX, N. 4, 1998, pp. 199-221; o F. Selleri, "Relatività ristretta: nuova concezione del mondo o convenzione?",
Vol. XL, N. 1, 1999, pp. 19-23.
La NON COSTANZA di “c” (sia rispetto al tempo che rispetto allo spazio) non solo
è praticamente certa ma, addirittura, avrebbe potuto esserlo già dai tempi del
"porco maschilista" attraverso semplici
osservazioni del 2° principio
della termodinamica
rispetto alla teoria della non stazionarietà dell’Universo, implicata nel «Mondo
"c"».
Ne sarebbe conseguito che le basi della moderna cosmologia, dogmaticamente
fondate sull'invarianza di "c", erano, fasulle.
Astronomi come Martín Lopez-Corredoira, Carlos Manuel Gutierrez, fisici come
Pasquale Galianni, Roberto Monti, matematici come Umberto Bartocci, Marco Mamone
Capria, ecc., ognuno dal loro particolare punto di vista, hanno fatto
osservazioni che tendono a confermare tutto ciò.
La morte termica del mondo, predetta dal 2° principio della termodinamica non
sta in piedi.
Questo lo ha ben chiarito Rudolf Steiner.
Non ne parlerò qui. Qui, anzi, al fine di mostrare la contraddizione che
ciò comporta rispetto ad un'altra superstizione, fingerò che tale morte termica
sia vera.
L'assolutizzazione di "c" è infatti una superstizione in contraddizione,
appunto, con l'altra contraddizione, quella della credenza nella predizione di
morte termica del mondo, proveniente da quel 2° principio.
Che "c" non possa essere una misura costante rispetto allo spazio ed al tempo è
dunque dato anche da tale superstiziosa credenza, proprio perché i credenti
nella scienza del cretino sembrano non avere motivi (sic!) per risvegliarsi da
quella fasulla profezia.
Infatti si può girare la frittata come si vuole ma la non stazionarietà
dell'universo (l'universo in espansione è un'implicazione cosmologica della
relatività del cretino) implica necessariamente anche che la temperatura K°
della radiazione di fondo tenda asintoticamente a zero.
In altre parole: espandendosi il mondo, il calore della luce raggiungerebbe lo zero assoluto, così che a quel
punto ogni tipo di moto non sarebbe più ipotizzabile e, quindi, in tali condizioni
anche "c" dovrebbe necessariamente avere valore nullo; fermandosi la luce in un
punto del mondo, non si sa bene dove, vi genererebbe la massima concentrazione
di calore che distruggerebbe tutto. Pazzesco no?
Eppure ciò è condiviso dalla totalità dei fisici contemporanei, i quali
stravedono sia per questa profezia (molto simile nello stile a quelle dei
"Testimoni di Geova" sulla fine del mondo), sia per l'universo in espansione
predicato dal genio
suino.
Rispetto al tempo, "c" non può essere costante, essendo impensabile che
diminuendo la temperatura, continui sempre e comunque ad essere costante per poi
precipitare improvvisamente a zero non appena si raggiunga K° = 0.
Razionalmente quindi si è costretti ad una contraddizione: prevedere, dopo
miliardi di anni di presunta COSTANZA ASSOLUTA di "c", un'improvvisa sua
discontinuità o un suo rallentamento all'avvicinarsi allo zero assoluto.
Quindi, ragionevolmente, l'incontrovertibile "c" non può essere
incontrovertibile, né costante: né rispetto al tempo, né rispetto alla
temperatura e, di conseguenza, neanche rispetto allo spazio.
Gli attuali galoppini, mediante la TV di Stato, la cinematografia
fantascientifica e i media, non mancano di martellare sistematicamente le
coscienze glorificando ancora oggi il maiale come genio pacifista nonostante i
150.000 morti di Hiroshima e Nagasaki, dovuti al movimento politico "Progetto
Manhattan" da lui capitanato.
Per i motivi della contraddizione di cui sopra nessuno di loro però sa spiegare
come il cosiddetto FOTONE, finora noto come PURA ENERGIA SENZA MASSA, al lento
morire dell'energia dell'ambiente (K° tendente a zero) debba continuare a
conservare imperterrito il suo contenuto energetico per poi sparire
improvvisamente solo quando l'energia dell'ambiente esala il suo ultimo respiro!
Insomma I CONTI NON TORNANO.
Inoltre, quale informazione l'ambiente potrebbe mai comunicare al fotone per
avvisarlo della sua fine imminente, quando K° è ormai solo un infinitesimo al di
sopra dello zero, visto che ogni informazione deve avere un contenuto
energetico?
Cioè: come farebbe l'ambiente, ormai in coma energetico spinto, a racimolare
l'energia necessaria per comunicare all'ultimo fotone, che se ne starebbe
imperterrito a continuare la sua folle corsa, che è invece ora di rilassarsi e
di fermarsi per sempre?
Da queste semplici considerazioni risulta dunque che "c" NON può essere
costante rispetto allo spazio e al tempo. Pertanto solo un cretino può
considerare non cretino il mondo "c".
In verità "c" non può essere costante NON per queste ragioni, le quali
presumendo che la luce si muova come un treno, lasciano il tempo che trovano, ma semplicemente perché
la luce
NON ha velocità alcuna, essendo IMMATERIALE.
Questo sembra molto difficile da accettare per i sedicenti scienziati della
materia indistruttibile...
Eppure la luce NON si muove.
La luce è. E si adegua a chi o a cosa la intercetta! (3)
Perché - RIPETO - è IMMATERIALE.
SOVRASENSIBILE.
Questo sarà il tema del prossimo video...
NOTE
(1) "C" = misura della presunta (e assunta senza alcuna prova diretta della sua veridicità) costante assoluta della "Celeritas" (velocità) della luce a 300.000 Km al secondo.
(2) Da "Physikalische Zeitschrift", Vol. 21: "Allgemeine Diskussion ueber Relativitaetstheorie bei Versammlung deutscher Naturforscher und Aerzte", Bad Nauheim, September 1920: http://www.cartesio-episteme.net/ep8/lenard.pdf
(3) Cfr. http://digilander.libero.it/VNereo/2saggi-di-stockmeyer-per-una-nuova-fisica.htm