Nereo Villa
Sul Big Bang creduto scienza
Halton Arp, come Goethe
vedendo rosso ("Seeing Red")
Big Bang = Big Business = MEGA COMMISTIONE
di interessi subordinati a SUPERSTIZIONE
Cft. anche: Einstein, genio della frode e conseguenze
Molti dei contenuti di pensiero che spiegano le osservazioni raccolte in questo video non potranno sottrarsi alla discussione o al loro sviluppo. La tentazione di collegare i fatti per raggiungere una conoscenza più profonda delle cose è infatti un'irresistibile spinta umana generata da curiosità, anche là dove lo spirito umano sembra tendere ad essere sempre più carente, cioè mancante, deficiente. Ognuno sa in se stesso che non si dovrebbe avere il diritto o l'impero di respingere i risultati dell'osservazione contrastanti con raffigurazioni credute esatte solo perché in linea con certe inclinazioni del pensare ingiustificate dall'osservare. Simili raffigurazioni non sono altro che superstizioni (quod super stat) non motivate ed, anche se non dovrebbe mai essere dimenticato che siamo ben lontani da ogni sorta di conoscenza definitiva, quel che si dovrebbe fare, ma che non è stato fatto, è di «utilizzare le osservazioni per smascherare un modello vecchio di un secolo, che ancora oggi rappresenta un dogma incontestabile. La missione di chi fa ricerca è di esplorare e di conoscere non di perpetuare miti e superstizioni» (Halton Arp, "Seeing Red. L'Universo non si espande - Redshift, Cosmologia e Scienza accademica", pag. 321, edizione italiana a cura di Enrico Biava e Alberto Bolognesi, Jaka Book, Milano 2009).
L'evoluzione storica degli esseri umani è fatta di energie che prima o poi rivelano, illuminando senza abbagli, cioè in modo conforme a ragione, il progresso stesso di ogni disciplina scientifica. «Penso che la scienza NON sia mai passata attraverso una propria età dell'illuminismo. Nel momento in cui la società capiva che certe decisioni erano troppo importanti per essere lasciate nelle mani di re e generali si sviluppò un procedimento più democratico. Invece la scienza non si è mai mossa dall'assunto che solo coloro che possedevano la conoscenza arcana erano in grado di decidere su quello che era vero e non era vero nel mondo dei fenomeni naturali.
Oggi siamo nella situazione in cui i nuovi fatti sono giudicati col criterio se si adattano o meno alle vecchie teorie. Se non si adattano, allora sono condannati col seguente verdetto: "Non c'è modo di spiegare queste osservazioni, quindi non possono essere vere". Tutto questo incoraggia gli oppositori nel cercare di trovare spiegazioni alternative che siano in grado di spiegare le osservazioni ed ecco allora che scatta inevitabilmente la trappola: "è chiaro che chi propone ciò è uno sprovveduto e che quindi l'evidenza è falsa". Qui sopraggiunge la crisi per i ragionevoli membri della professione. Con così tante alternative e contraddittorie teorie, molte delle quali non corrispondono per niente all'evidenza osservativa, l'abbandono della teoria accettata diviene uno spaventoso balzo nel caos.
Giunti a questo punto, credo che dobbiamo cercare la salvezza nell'ambito dei non specialisti, dagli astrofili e dai pensatori interdisciplinari - da coloro che si formano dei giudizi sul generale fondamento dell'evidenza, che sono scettici riguardo a qualsiasi spiegazione, in particolare quelle ufficiali, che soprattutto sono tolleranti verso le teorie degli altri. Quando una risposta completa non c'è ancora, in un certo senso tutti sono, ahimè, degli sprovveduti» ("Seeing Red. L'Universo non si espande", op. cit. pag. 11). Sprovveduto è colui che crede reale un concetto disunito dall'oggetto percepibile (osservabile) o un oggetto percepito senza il relativo feedback concettuale. Illuminato è chi comprende a fondo la connessione fra l'oggetto osservato e l'intuizione mai esaustiva di quello. Perché in tale connessione consiste il mondo reale.
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