Compromesso lecito
e compromesso illecito
Nessuno
si chiede “quale compromesso” possa essere accettato?
Il compromesso di tipo legale è un patto. Si costituisce fra due parti che si
promettono reciprocamente [“con” (com) - “promettono”] di rispettare accordi
presi secondo una precisa logica in cui chi non li rispetta perde una certa
somma.
Il compromesso psicologico riguarda invece l’interiorità delle parti. In ognuna
di esse il compromesso può essere lecito o illecito.
Occorre essere chiari con noi stessi su questo argomento: il compromesso è
lecito quando, a motivo della sua accettazione vi è un valore umano. In questo
caso è lecito in quanto l’interiore attività umana porta consapevolmente un
sacrificio in nome di un valore riconosciuto da entrambe le parti. Quando invece
il compromesso coinvolge l’interiorità in modo da rimuovere tale consapevolezza,
il valore viene inquinato o svenduto. In tal caso il compromesso non è lecito ed
anche tutto ciò che, in tale contesto, tende a compromessi conduce solo a vie
sbagliate.
Qualsiasi valore è determinato da un RAPPORTO o CORRELAZIONE con qualcuno
o qualcosa (queste stesse parole, per es., acquistano valore, cioè concreto
contenuto, se si rapportano concretamente alla liceità sopra accennata del
compromesso).
Si prenda per esempio il valore umano dell’obbedienza. Esso è determinato
dall'atto conforme all’ascolto (obbedienza = ob-audienza) del suo contenuto. Se
tale contenuto non è esso stesso conforme a se stesso, è illogico e
necessariamente iniquo. In tal caso il valore dell’obbedienza è nullo in quanto
falso. Obbedire sarebbe allora, più che obbedienza: SUCCUBANZA E RASSEGNAZIONE mascherate da civiltà. Ad esse si contrappone il valore della disobbedienza
civile, che è la possibilità di realizzare un
compromesso lecito quando la contingenza è quella del compromesso illecito.
Chi sa considerare spregiudicatamente i fatti della vita in base a logica di
realtà non può che pervenire a queste conclusioni.