Confutazione di Adam Smith

e della relativa economia di Stato

 

La bufala di Smith raccontata dal cinema ma incompresa

 

Le teorie del matematico John Nash, premio Nobel per l'economia nel 1994, secondo lo stesso Nash non sono applicabili a tutto. Egli afferma che là, dove per esempio non c'è cooperazione fra gli individui, non può esservi reale economia.

 

Con la Teoria dei giochi e la Teoria dell'equilibrio, Nash ha dimostrato matematicamente che i fondamenti dell'odierna economia sono sbagliati. Nonostante ciò si continua a poggiare su di essi come se fossero giusti, e a studiare Nash per i giochi in borsa (Teoria dei giochi) in ambito di monopolio dell'emissione bancaria dei soldi come parte del gioco, come se tale strategia dominante fosse cosa buona e giusta. Si tratta invece di individualismo smithiano egoistico non cooperativo.

 

Quindi si usa Nash contro gli stessi calcoli di Nash che dimostrano errato l'individualismo smithiano e si chiama equilibrio di Nash un disequilibrio mascherato da equilibrio.

 

La cultura moderna è talmente degenerata, che si è trasformata nel suo contrario: anziché illuminarci consapevolmente ci abitua ad inconsciamente accettare menzogne di Stato. Essa è per lo più nozionismo impastato di statalismo, che ci bombarda quotidianamente ad ogni istante da più parti con le sue perle di saggezza.

 

Ci siamo purtroppo abituati ad accettare che se un evento non è riportato dai media, e non fa parte del sapere comune, non esiste. Crediamo perciò che la storia sia la versione di un fatto, data dai media, così che conoscere qualcosa diventa sempre più un fatto di fortuna che di cultura. Dal cinema si può apprendere una straordinaria verità sulle basi dell'economia moderna. Si prenda per esempio il film "A Beautiful mind", interpretato da Russell Crowe e vincitore del premio Oscar nel 2002.

 

Tale Oscar, per chi lo vuol vedere, rappresenta un doppio riconoscimento, dato che quel film narra la vita di Nash e la storia del suo premio Nobel per l'economia grazie alle sue scoperte intorno alla cosiddetta "Teoria dei giochi".

 

Nelle scene finali del seguente video ("Sull'equilibrio instabile dell'economia di Stato"), ho riportato i punti del film in cui il protagonista (John Nash) afferma di avere scoperto l'erroneità della tesi principale, che il padre dell'economia, Adam Smith, aveva formulato nel 1776 nell'opera "La ricchezza delle nazioni".

 

 

 

Secondo la tesi smithiana, sulla quale si basa come su di un fondamento sicuro l'intera teoria economica moderna, il massimo livello di benessere sociale si otterrebbe nella misura in cui ogni individuo persegua egoisticamente il proprio singolo interesse. Nella scena successiva del film, riportata in questo video, il decano dell'Università di Princeton, Mr. Herlinger, assiste sbalordito alle dimostrazioni matematiche attraverso cui Nash espone la propria confutazione di Adam Smith, dichiarando che con ciò più di un secolo e mezzo di teoria economica diventa obsoleto!

 

Adam Smith era dunque in errore nel teorizzare l'individualismo egoistico come panacea di ogni forma di società.

 

Ad economisti che abbiano a cuore la verità e che si pongano in un'ottica rigorosamente scientifica (oggi siamo talmente oscurati da arrivare ad accettare la comprensione dell'economia come di una "non scienza"!) non dovrebbe sfuggire la portata e le effettive conseguenze della confutazione dell'individualismo egoistico, al fine di un moderno lasciar essere ("laissez faire") della sfera economica per un reale sviluppo di una libera competizione poggiante su fondamenti scientificamente corretti della teoria economica.

 

John Nash ha scoperto e ha detto al mondo quello che il mondo stenta ancora oggi ad accettare, e cioè che il massimo livello di benessere per un organismo sociale si attua quando ciascuno degli individui-soci che lo compongono agisce in vista del proprio interesse senza però perdere di vista quello degli altri membri dell'organismo.

 

John Nash ha dimostrato matematicamente come un comportamento mosso da mero individualismo possa generare all'interno della società in questione una sorta di "legge della giungla", la quale fa sì che tutti i suoi membri finiscano per godere di un benessere inferiore alle loro potenzialità effettive.

 

Ho sentito il bisogno di creare questo video perché al tempo presente il problema dell'individualismo egoistico è non solo irrisolto ma è divenuto il problema della menzogna e dell'ipocrisia, specialmente per la massa dei cosiddetti steineriani o sedicenti antroposofi, costretti sempre più dal loro giacobinismo a "credere" in un'antroposofia interpretata come comunismo giuridico proibizionista, vale a dire come assolutizzazione dello statalismo di Johann Gottlieb Fichte.