Archiagottlieb Philosophie

VERSO L'AUTODISTRUZIONE

 

 

 

Il socialismo ha NON solo vinto come scrive G. Birindelli su lindipendenza.com il 26 maggio 2013 a proposito di Sibilia e del Sole24ore (vedi anche su Sibilia il mio video "Dalla padella alla brace senza la triarticolazione").

 

Credo sia in atto una comunistizzazione giuridica di tipo fichtiano perfino dell'antroposofia.

 

Nelle sedicenti conferenze antroposofiche tenute dal relatore Pietro Archiati (Archiagottlieb nel personaggio dalla dialettica semantica da me creato) si assiste ad una vera confusione (non vale neanche la pena di chiamare i suoi sproloqui contraddizioni) in cui si afferma tutto e il contrario di tutto su ogni cosa, dato che vige in esse l'assolutizzazione dei concetti secondo l'unilateralismo di J. Gottlieb Fichte.

 

Ovviamente Fichte, detto a suo tempo "il giacobino" per il suo scritto "Contributo alla rettificazione dei giudizi del pubblico sulla rivoluzione francese" ("Beitrag zur Berichtigung des Publikums über die Franzoesische Revolution", GA I, 1, pp. 193-404), non ha nulla a che fare con Steiner, il quale, anzi, nella sua tesi di laurea ("Verità e Scienza") dedicherà un intero capitolo per mostrarne i grossolani errori di pensiero.

 

È segno di decadimento il fatto che la maggior parte di coloro che vanno alle sue conferenze (tranne qualcuno ancora pensante, che egli comunque zittisce) crede ed applaude costui (dimostrando così di essere antroposoficamente disinformata) al quale interessa, fino a prova contraria, che lo status quo resti com'è, dato che non vuole assolutamente prendere posizione scientifico-spirituale contro errori di pensiero e/o crimini dell'umanità.

 

La cosa grave è che sono proprio gli steineriani, oggi, che contravvenendo a tutto quello che ha evocato Steiner con la sua filosofia della libertà a proposito dell'individualismo etico, portano in giro un Landsknecht del genere pagandolo oltretutto dai 9 mila euro in su per ogni suo convegno di fine settimana.

 

Addirittura questo vanesio riesce a vendere l'individualismo etico e l'immaginativa morale (fantasia morale) di Steiner con la gebärde (atteggiamento) di Fichte perfino nell'interloquire con coloro che esprimono dubbi sul suo dire, usando il paternalistico "sta attento" di J. Gottlieb Fichte!

 

Proprio perché sembra che nessuno si accorga che promuovere conferenze come le sue è solo dannoso (in quanto mistificazione fichtiana dell'antroposofia), credo sia in atto una comunistizzazione dall'alto anche dell'antroposofia.

 

"L'intento istituzionale di costoro nei confronti di Steiner mi appare simile a quello della chiesa nei confronti del Cristo), come espositori e portatori della confusione sulla triarticolazione sociale" (da "Osservatorio Scientifico Spirituale").

 

Povera Italia in mano ai lanzichenecchi!

 

Ida Magli si chiede se è questo che l'Europa vuole: un'Italia "minimalista, depressa, costantemente sull’orlo del baratro" («La denuncia di Ida Magli: "I governanti ci vogliono uccidere"»), oppure se ciò è "la conseguenza di errori politici" (ibid): "Sono i governanti, i politici, i sindacalisti, più qualcuno dei grandi industriali per ovvi motivi di allargamento del mercato, ad aver imposto l’europeismo italiano a tutti i costi [...] naturalmente anche a causa dell’obbedienza dei mezzi d’informazione nel tenere il più possibile all’oscuro i cittadini sugli scopi dell’Europa e sui suoi aspetti negativi, un’obbedienza quasi incredibile. Faccio un solo esempio: tanto Mario Monti quanto Emma Bonino sono stati compartecipi del più grosso scandalo avvenuto in seno al governo europeo (La Commissione Santer: Commissione Europea in carica dal 1995 al 1999, quando è stata costretta alle dimissioni perché travolta da uno scandalo di corruzione – ndr) e costretti alle dimissioni con due anni di anticipo dalla scadenza del mandato per motivazioni ignobili quali nepotismo, contratti illeciti, enorme buco di bilancio, come recitala Gazzetta ufficiale dell’UE. Ma nessun giornalista lo dice mai e nessuno l’ha mai sottolineato, neanche quando Mario Monti è stato capo del governo e oggi in cui Emma Bonino è ministro degli esteri nel governo Letta" (ibid.)
 

Gli interessi in gioco sono molteplici: "[...] ma mi fermo a illustrarne soltanto due. Il primo è di carattere politico: distruggere gli Stati nazionali e per mezzo dell’unificazione europea, distruggere i popoli d’Europa [...] per giungere a un governo 'americano mondiale'. Naturalmente per la grande maggioranza degli italiani, quella comunista, l’universalizzazione era già presente negli ideali marxisti ed è persistita, malgrado le traversie della storia, fino ad oggi in cui vede finalmente realizzati i propri scopi nel governo Letta. Si spiega soltanto così la lentezza e la tortuosità che sono state necessarie per giungere al governo Letta: era indispensabile creare le condizioni che giustificassero il vero governo ‘europeo’, abilitato a distruggere l’Italia consegnandola all’Europa. Il secondo motivo è esclusivamente d’interesse personale: si sono costruiti, spremendo e schiacciando il corpo dei sudditi, un grande ‘Impero’ finto, di carta, che non conta nulla e non deve contare nulla in base ai motivi che ho già esposto, ma che per i politici dei singoli Stati è ricchissimo. Ricchissimo di onori, di benemerenze, di poltrone, di soldi. Governare oltre cinquecento milioni di persone, con tanto di ambasciate aperte in tutte le parti del mondo, fa perdere la testa a questi politici che vengono dal nulla e che non sono nulla e che, quando manca una poltrona in patria, la trovano in Europa per se stessi, parenti, amici, amanti, con un giro immenso di possibilità e libero da ogni controllo. Non c’è praticamente nessuno dei politici oggi sulla scena che non sia stato parlamentare europeo: Napolitano, Bonino, Monti, Prodi, Letta, Rodotà, Bersani, Cofferati e tanti altri ancora, con un ricchissimo stipendio e benefici neppure immaginabili per i comuni lavoratori. Essere parlamentare europeo significa anche impiegare il poco tempo passato a Bruxelles a tessere i legami e scambiare i favori utili per la futura carriera in patria, godendo anche alla fine di questi ben cinque anni di dura fatica, di una cosa strabiliante: la pensione per tutta la vita" (ibid.)
 

E ancora: "L’introduzione dell’euro ha sferrato il colpo di grazia all’economia degli Stati. Se viceversa si fosse trattato davvero di un errore, allora perché, invece di metterli alla gogna, continuiamo a farci governare da quegli stessi banchieri ed economisti che non sopportano la minima critica all’euro? Dunque la situazione economica continuerà ad essere gravissima e il solerte Distruttore si prepara a consegnarci all’Europa sostenendo che mai e poi mai potremo mancare agli impegni presi e che per far funzionare l’euro bisogna unificarsi sempre di più. Questa è la meta cui si vuole giungere. Visto che la moneta unica non funziona, perché sono diverse le produzioni dei singoli Stati, cambieranno forse queste produzioni unificando le banche e le strutture economiche? Bisogna farsi prendere per imbecilli non reagendo a simili affermazioni. L’unica possibilità che abbiamo per salvarci è che sorga qualcuno in grado di organizzare una forza contraria. Io non lo vedo, ma lo spero. Lo spero perché l’importante è aver capito, sapere quale sia la verità, guardare in faccia il nostro nemico sapendo che è ìil nemico'" (ibid).

Oggi il suicidio è visto come una soluzione. La libertà di scelta del suicidio anziché del ribellarsi è spiegabile dalla Magli nel fatto che , appunto, "i governanti ci vogliono uccidere, lavorano esclusivamente a questo scopo, obbligandoci a fornire loro le armi per eliminarci il più in fretta possibile. Questo è il 'modello culturale' in cui viviamo. In base alla corrispondenza e l’interazione fra modello culturale e personalità individuale, chi più chi meno, tutti gli italiani percepiscono il messaggio di condanna a morte che i governanti hanno stabilito per noi in ogni decisione che prendono, in ogni discorso che fanno, in ogni persona che scelgono, in ognuno dei decreti, delle leggi che emanano e delle tasse che impongono. E tuttavia non se ne può parlare: la condanna a morte è chiara ma implicita, sottintesa, segreta, nascosta perché ovviamente l’assassinio individuale così come il genocidio di un popolo, è un delitto e non si può accusarne il governo, il parlamento, i partiti: nessuno. È questo il motivo per il quale ci si uccide: l’impossibilità a parlarne, a dirlo chiaramente perfino a se stessi, a fare qualsiasi cosa per evitarlo e ad accusare il proprio 'padre'. Neanche Shakespeare sarebbe stato in grado di descrivere la tragedia che stiamo vivendo, per la quale stiamo morendo. [...] Qualcuno riesce a concepire un delitto più nefando di questo: che si siano assunti il compito di agevolare questa morte soprattutto gli italiani, i governanti italiani, quando viceversa avrebbero dovuto essere loro a impedirlo, a voler conservare il più possibile l’immensa Bellezza che gli italiani hanno donato al mondo?" (ibid.)