I_175: lo Stato determina confusioni di valori

 

Vogliamo però tener presente che simili fatti esistono anche fra noi; solo che di solito si svolgono allo stato selvaggio, incontrollato, e quindi si disturbano a vicenda provocando condizioni economiche malsane. Se invece si doma, s'imbriglia il denaro, e gli si da' un'età, facendo sì che il denaro giovane, come denaro di prestito, abbia un valore maggiore del denaro vecchio, allora si imprime nel denaro il valore reale che esso ha per la sua reale posizione nel processo economico. Tale valore è essenziale solo in quanto sia denaro di prestito, poiché, anche in questo caso, conserva ugualmente il suo valore precedente quale denaro d'acquisto. Non occorre neppure preoccuparsi troppo per il caso di doversi procurare altro denaro per ciò che si consuma come imprenditore: i diversi casi particolari si accomodano poi da sé.

 

Inoltre avvengono anche le donazioni che, come abbiamo visto, hanno tanta importanza nel processo economico, e delle quali ho già parlato sotto molti aspetti; per esempio tutto quanto si investe nelle scuole, e in genere nella vita spirituale libera. Le cose in se stesse si fanno già anche oggi, solo che non lo si rileva: donando direttamente, la ragione viene coinvolta. In realtà, si dona anche oggi, ma il denaro in questione viene inglobato nelle tasse, scompare nella nebulosità generale dell'economia, senza che il processo venga osservato. Appunto per ciò esso si svolge a casaccio, senza il controllo che altrimenti vi apporterebbe la ragione. Si rifletta un po' quale denaro si userebbe per fare delle donazioni, una volta che il nostro pensiero avesse preso le giuste direttive economiche. Si userebbe di certo denaro vecchio, che poco dopo perderebbe il proprio valore, per cui chi lo riceve potrebbe usarlo ancora per fare appena qualche acquisto.


In seguito deve naturalmente avvenire un ringiovanimento nel processo economico, il denaro deve avere una discendenza. Ma l'essenziale è di riconoscere che non bisogna procedere con arbitrio, e neppure abbandonarsi ciecamente al caos generale che oggi regna sopra ogni cosa, e che trascina ogni valore nella confusione con lo Stato economico che si occupa di tutto [il grassetto è mio - ndc], facendo un solo fascio del denaro di prestito, del denaro d'acquisto e del denaro di donazione, mentre nella realtà essi si distinguono l'uno dall'altro. Se non si abbandonano le cose all'arbitrio, ma si porta in esse la ragione, bisognerà che tra il denaro d'acquisto, di prestito e di donazione, e il rinnovamento del denaro intervenga l'azione cosciente delle necessarie associazioni.