II 73: giustificazione dei metallisti in agricoltura
[...]
Abbiamo dunque tre stadi l'uno accanto all'altro: la conquista, come è stata
fatta di solito, le economie operanti le une accanto alle altre, e l'originaria
economia naturale che risulta però nascosta per il fatto che usiamo per tutto la
moneta. E vi è la disputa fra "nominalisti" e "metallisti". I primi sono
dell'opinione che la moneta sia solo un'indicatrice, che non abbia cioè alcun
valore la sostanza di cui è fatta, e che conti soltanto il numero che vi è
scritto sopra; i metallisti sono invece dell'opinione che sia in sostanza il
valore della materia di cui è fatta che fa di qualcosa una moneta. La gente
discute su questo, mentre la realtà è che in merito alla funzione della moneta
in economia hanno ragione i metallisti nel settore in cui si ha più a che
fare con l'agricoltura e con quanto vi è legato [il
grassetto è mio - ndc],
mentre hanno ragione i nominalisti nel campo dell'industria e della libera vita
spirituale [leggi: culturale, scuola, università, ecc.
- ndc]. In
questi due campi la moneta ha la funzione che i nominalisti le attribuiscono.
Abbiamo poi l'azione reciproca dei due aspetti. Noi dobbiamo capire
questi fenomeni. La gente lotta per cose semplici, mentre abbiamo una vita
complicata.
Obiezione: A questo punto dovremmo ribattezzare il nostro corso economico, e
chiamarlo "Corso della dottrina economica mondiale".
Rudolf Steiner: Lasciamo pur stare i nomi! Vi fu un tempo in cui la morale era
considerata parte dell'economia. Nei primi due secoli cristiani la morale faceva
parte dell'economia [...].