II 43: l'agricoltore che provvede a se stesso

 

[...] avverrà sempre meno che oggi la gente produca per sé, con l'eccezione dell'agricoltura [il grassetto è mio - ndc], nella quale è facile che l'agricoltore provveda a se stesso. Nell'agricoltura, nella quale in genere si hanno molte modificazioni rispetto alla rimanente vita economica, non vi è in effetti molta differenza se il contadino prende la sue verze dal campo oppure le compra. Se però, nel senso della triarticolazione, si stabilisse un reale nesso economico fra il mondo agricolo e quello non agricolo, il principio varrebbe anche per l'agricoltura. Oggi invece la situazione è tale che in sostanza abbiamo ogni possibile stortura, e di conseguenza il rapporto dei prezzi fra l'industria e l'agricoltura risulta del tutto falsato. Ne parleremo ancora nei prossimi giorni (cfr. "I capisaldi dell'economia", tredicesima conferenza). Se si esaminasse il bilancio complessivo di una zona economica in modo da bilanciare una con l'altra l'agricoltura e l'industria, ne risulterebbe che nelle condizioni attuali molti elementi essenziali fluiscono dall'agricoltura nell'industria, semplicemente per vie sotterranee [leggi: per vie occulte - ndc]. Se invece nella vita regolata dalle associazioni lavorasse in un determinato settore il numero giusto di addetti, quanti ne permettono i prezzi, si avrebbe una tutt'altra ripartizione fra città e campagna [...].