(Vienna 1874 - Los Angeles 1951)
Arnold Schönberg figlio di un commerciante, avrebbe sicuramente seguito la professione del padre se non avesse manifestato, fin da fanciullo, spiccate doti musicali probabilmente ereditate dalla madre. Così incominciò, autonomamente, a studiare il Violino poi il Violoncello e Composizione perfezionandosi in seguito proprio in questa. Le difficoltà economiche, a 15 anni muore il padre,
frenano la sua carriera musicale. Nel 1901 riesce ad avere un posto presso il Conservatorio Stern di Berlino e nel 1903 ritorna a Vienna dove inizierà una proficua attività didattica. Dal 1910 vengono eseguite le sue più impegnative composizioni. Dopo essere stato tra i fondatori del Blaue Reitér con l'amico Kandinsky, nel 1912 desta scalpore a Berlino con
il Pierrot Lunaire. Finita la Prima Guerra Mondiale si trasferisce a Berlino come insegnante dell'Accademia Prussiana delle Arti e qui rimane fino al 1933 quando, per protesta nei
confronti del nazismo, lascia la Germania per gli U.S.A. dove perfeziona il metodo dodecafonico che supera il libero atonalismo che lo aveva contraddistinto fino ad allora. Insegna a Boston, New York ed infine a Los Angeles dove muore senza più essere riuscito e ritornare in Europa.
Stile
Schönberg partecipa al dibattito sul rinnovamento della musica dopo le esperienze di Wagner, R.Strauss e Mahaler quando già si fanno sentire gli echi dell'impressionismo-simbolista di Debussy. Una società in profonda crisi. Il rifiuto dei valori tradizionali prende la forma di rifiuto della tonalità che da secoli garantiva l'ordine delle composizioni. I suoni si susseguono e si fondono seguendo un ordine simile a quello del sogno invece che quello della razionalità. È l'esigenza di un'espressione immediata, esasperata del proprio io: espressionismo. Così Schönberg cerca nuove soluzioni che lo portano ad inventare un nuovo sistema di composizione che si fonda su un ordine rigoroso dei suoni: dodecafonia.
(Dodecafonia: metodo compositivo che utilizza i dodici suoni della scala cromatica liberi da reciproche relazioni armoniche e riorganizzati secondo il principio della serie.)
Il progetto di Schönberg su richiesta dell'attrice Albertine Zeheme, voleva che la voce fosse un "Melodram" una recitazione su accompagnamento musicale. Schönberg sceglie 21 poesie del belga Giraud seguendo un criterio antirealstico. Ne deriva una serie di testi allusivi e narrativi dove la figura del Dandy splende di luce sinistra e maniacale, ma queste serie di immagini notturne, sogni, si concludono con l'arrivo della luce del mattino. La composizione è per ottavino, clarinetto, violino, violoncello, pianoforte e voce.
Proprio l'uso della voce (sprechgesang) si inserisce così bene nel contesto ritmico e melodico contribuendo non poco ad un effetto timbrico d'insieme unico e di singolare raffinatezza.