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AGRICOLTURA BIOLOGICA

Ci si può fidare?
L'agricoltura biologica è l'unica forma di agricoltura controllata in base a leggi europee e nazionali. Non sono controllate, infatti, né l'agricoltura convenzionale né l'agricoltura integrata. Nel biologico non ci si basa su dichiarazioni dell'azienda, ma su un Sistema di Controllo uniforme in tutta l'Unione Europea e stabilito, sia per la coltivazione delle piante che per l'allevamento degli animali, da appositi regolamenti della Comunità europea. L'azienda che vuole avviare la produzione biologica notifica la sua intenzione alla Regione e a uno degli organismi di controllo autorizzati (nove in tutta Italia).
L'organismo procede alla prima ispezione con propri tecnici specializzati, che esaminano l'azienda e prendono visione dei diversi appezzamenti, controllandone la rispondenza con i diversi documenti catastali, dei magazzini, delle stalle e di ogni altra struttura aziendale. Se dall'ispezione emerge il rispetto della normativa, l'azienda viene ammessa nel sistema di controllo, e awia la conversione, un periodo di disintossicazione del terreno che, a seconda dell'uso precedente di prodotti chimici e delle coltivazioni, può durare due o più anni.
Solo concluso questo periodo di conversione, il prodotto può essere commercializzato come di produzione biologica.
L'organismo provvede a più ispezioni l'anno, anche a sorpresa, e preleva campioni da sottoporre ad analisi. Solo le aziende controllate da organismi autorizzati possono definire le loro produzioni come provenienti da agricoltura biologica.
La legge prevede che l'organismo di controllo sia indipendente e non schierato "dalla parte dei produttori". Nella commissione di certificazione di AIAB, siedono un rappresentante dell'Associazione Italiana Qualità, il responsabile nazionale agricoltura del W.W.F., (come componente tecnicoscientifica), due rappresentanti delle associazioni dei consumatori (ACU Associazione consumatori utenti e Movimento consumatori) e due agricoltori: è chiaro che non c'è alcuno sbilanciamento verso i produttori. Alcuni organismi di controllo hanno inteso rafforzare l'immagine di trasparenza ed efficienza dei loro controlli, sottoponendosi alle procedure di ispezione e accreditamento (volontarie e non dovute) da parte di organismi nazionali ed internazionali di accreditamento.


L'agricoltura biologica è disciplinata dal Reg. CE 2092/91 che ne definisce, a livello comunitario, il metodo di produzione.
Il passaggio delle aziende dall'agricoltura convenzionale a quella biologica comporta un cosiddetto "periodo di conversione" della durata di 2 o 3 anni, necessario prima di ottenere la certificazione sui prodotti biologici.

Le aziende biologiche devono rispettare alcuni obblighi fondamentali. Per quanto riguarda la concimazione le norme prevedono l'impiego di fertilizzanti organici (letame, compost ecc.) e naturali e la coltivazione di prati che vengono successivamente interrati (sovesci). Sono vietati i concimi chimici. Per contenere lo sviluppo delle infestanti si possono utilizzare diverse tecniche quali la rotazione (alternanza di colture diverse sullo stesso terreno), le lavorazioni meccaniche (zappature, sarchiature ecc.), la pacciamatura (copertura del terreno con materiali vegetali o sintetici), il pirodiserbo (diserbo con l'utilizzo del calore) e così via.

Per la difesa antiparassitaria occorre intervenire soprattutto a livello preventivo, scegliendo le zone vocate, utilizzando varietà più rustiche e resistenti alle malattie, contenendo l'irrigazione. E' consentito l'utilizzo di preparati di origine vegetale o minerale. L'agricoltura biologica comporta dei costi di produzione più alti e conseguentemente i prodotti biologici reperibili sul mercato sono offerti ad un prezzo maggiore rispetto a quello degli altri prodotti. Tuttavia il consumatore di prodotti biologici reputa che il valore intrinseco del prodotto in termini qualitativi e salutistici e il suo valore indiretto in termini di rispetto ambientale, valga comunque la differenza di prezzo.

La richiesta crescente di prodotti biologici è percepibile anche in un allargamento dell'offerta che, dai negozi specializzati e di nicchia, rafforza la sua presenza nella Grande Distribuzione, sia sviluppando apposite aree dedicate che introducendo prodotti biologici a fianco dei corrispondenti prodotti convenzionali.



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