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Natura e Ambiente:
 
AGRICOLTURA BIOLOGICA

 

Dal 1993 al 1997 la superficie coltivata biologicamente in Europa è passata da 890.000 a 2,2 milioni di ettari (per intenderci, l'equivalente del territorio dell'Emilia Romagna, Appennini e riviera adriatica compresi). Mancano dati complessivi più aggiornati, ma se il tasso di crescita europeo si avvicina a quello italiano, non si dovrebbe essere lontani dai 3 milioni di ettari (un'Emilia Romagna più le Marche, coltivate senza un grammo di sostanze chimiche di sintesi).

Come si coltivao i campi:
In agricoltura biologica non si utilizzano sostanze chimiche di sintesi (concimi, diserbanti, anticrittogamici, insetticidi, pesticidi in genere). Alla difesa delle colture si prowede innanzitutto in via preventiva, selezionando specie rustiche e resistenti alle malattie, e intervenendo con tecniche di coltivazione appropriate, come, per esempio:
la rotazione delle colture (non coltivando consecutivamente la stessa pianta, ostacolando così da un lato l'ambientarsi dei parassiti, e dall'altro usando in modo più razionale e meno intensivo le sostanze nutrienti del terreno); la pianturnazione di siepi ed alberi (che, oltre a ricreare il paesaggio, danno ospitalità ai predatori naturali dei parassiti e fungono da barriera fisica a possibili inquinamenti esterni);
la consociazione (coltivando in parallelo piante sgradite l'una ai parassiti dell'altra).
I fertilizzanti sono naturali, come il letame opportunamente compostato; nell'agricoltura convenzionale dei mega-allevamenti industriali il letame è considerato un rifiuto, e costituisce un enorme problema: non c'è terreno a sufficienza per smaltirlo. In agricoltura biologica, invece, costituisce una ricchezza insostituibile in sostanze nutrienti per il terreno. Si usano anche altre sostanze organiche compostate (sfalci, ecc.) e sovesci, cioè incorporazioni del terreno di piante appositamente seminate, come trifoglio 0 senape.
In caso di necessità, per la difesa delle colture si interviene con sostanze naturali vegetali, animali, 0 minerali: estratti di piante (ad esempio il piretro, che deriva da una pianta erbacea), insetti utili che predano i parassiti, farina di roccia 0 minerali naturali (come il rame e lo zolfo) per correggere struttura e caratteristiche chimiche del terreno o per difendere le coltivazioni dalle crittogame, ecc.
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Come si allevano gli animali:
Nell'Unione europea lo spazio a disposizione di una gallina ovaiola è di 450 centimetri quadrati. Se non ci si riflette, sembrano tanti. In realtà, in un foglio da fotocopie, di centimetri quadrati ce ne stanno 620. Facendo quattro conti, ci si rende conto che sullo spazio di un foglio protocollo, con la benedizione europea, passano l'intera loro vita tre galline. Dice Franco Zecchinato, del Comitato. esecutivo dell'Aiab:
"Nei nostri disciplinari sono vietati il taglio del becco, le bruciature dei tendini delle ali e ogni altra mutilazione. È vietato mettere "occhiali" al pollame. È vietato l'uso di ogni sostanza di origine sintetica che favorisca la crescita o la produzione, che aumenti l'appetito 0 ostacoli lo sviluppo normale dell'animale. È vietata l'alimentazione contro la volontà (niente foie gras, insomma), i foraggi e i mangimi devono provenire da agricoltura biologica. È vietato l'uso di farmaci, alcali, acidi, ormoni, antibiotici, composti azotati, coloranti e altri prodotti farmaceutici di sintesi. È vietata l'alimentazione del bestiame con prodotti animali, salvo i lombrichi che i polli si trovano da soli. È obbligatorio garantite almeno otto ore continuative di riposo nel periodo di buio... Nei giorni di "pollo pazzo" siamo stati subissati di richieste di informazioni, e molti, leggendo le nostre norme, sono caduti dalle nuvole: a nessuno sarebbe venuto in mente che negli allevamenti si potesse tagliare il becco, si mettessero gli occhiali, si alimentassero i capi a forza, perdipiù con mangimi contenenti di tutto.
È invece la dura realtà di molti allevamenti convenzionali in batteria, in cui le condizioni di vita del bestiame rendono non infrequenti squilibri comportamentali che possono arrivare al cannibalismo. Le galline vengono occhialate per non distrarle dal loro compito di mangiare e deporre in continuazione. Si dice che molti bambini non hanno mai visto un vitello o un pollo vivo. Neppure molti adulti hanno mai messo il naso negli allevamenti industriali, delle vere e proprie fabbriche di carne, di latte e di uova.
Invece il prosciutto, l'uovo e la fettina di vitello provengono da un animale vero, al quale è dovuto rispetto per le sue esigenze etologiche e al quale si deve garan tire benessere."
Nell'allevamento biologico la scelta delle razze tiene conto della capacità di adattamento alle condizioni ambientali, della loro vitalità e resistenza alle malattie. La preferenza va a razze e tipi genetici autoctoni, tradizionalmente adatti allo specifico ambiente. La tutela della salute degli animali si basa sulla prevenzione, su condizioni di allevamento che garantiscano un'elevata resistenza alle malattie e che stimolino le difese naturali, con un'alimentazione equilibrata e idonea a soddisfare i fabbisogni.
Per ogni specie è stabilito lo spazio minimo vitale da garantire: oltre al pollaio coperto, ogni gallina deve disporre di almeno 5 metri quadrati di superficie erbosa. Per intenderci: mentre in un allevamento convenzionale 20 galline hanno a disposizione meno di 1 metro quadrati, in un allevamento biologico hanno a disposizione 100 metri quadrati, lo spazio di un bell'appartamento. Per ogni vitellone dev'esserci mezzo ettaro a disposizione: sempre per chi non è pratico di are e centiare, è uno spazio che equivale a 50 degli appartamenti di prima. Insomma, un altro modo di intendere l'allevamento e l'agricoltura.
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