YAHIKO NO SAKABATOU - la sakabatou di Yahiko

Questa breve storia,a vente come protagonista Yahiko (beh, si capiva anche dal titolo ^_^;;), è stata pubblicata poco tempo fa su Shuukan Shonen Jump.
All'inizio ci troviamo davanti ad una casa circondata di poliziotti, che stanno cercando un modo di liberare le persone che sono state prese in ostaggio all'interno del dojo da un criminale armato di nome Mutou. Fra gli ostaggi ci sono Yahiko e la figlia del padrone del dojo, una ragazza apparentemente molto importante, visto che i poliziotti pensano solo a salvare lei, mentre, per quanto li riguarda, gli altri possono anche morire.
A questo punto comincia un flashback, che ci fa capire come siamo arrivati a quel punto: tempo prima Kaoru aveva chiesto a Yahiko di recarsi per un mese in una città nel nord del Giappone per dare lezioni nel dojo di Kikuhara, un vecchio amico di suo padre, visto che l'uomo doveva assentarsi proprio per quel periodo e non voleva che la sua fragile figlia rimanesse così a lungo sola con tanti giovani uomini (= gli allievi del dojo). Yahiko ovviamente dice che anche lui è un ragazzo, ma Kaoru gli risponde che per lui tanto esiste solo Tsubame.
Dopo un sacco di altre storie, alla fine parte. Solo che appena arriva viene accolto proprio da Mutou, che lo obbliga ad unirsi agli ostaggi che aveva già preso, cioè tre studenti e la figlia di Kikuhara, Midori.
E così tornamo a dove eravamo rimasti. Gli studenti chiedono a Yahiko di fare qualcosa, visto che hanno sentito dire che il ragazzo che doveva arrivare è molto forte e che Yahiko ha con se la sakabatou, ma lui gli risponde che devono provare a cavarsela da soli, se veramente tengono al dojo, e che comunque la sua spada è veramente molto pesante e non riesce a maneggiarla perfettamente.
Mentre loro chiaccherano, Mutou parla con uno dei poliziotti che stanno fuori, dicendogli che lui non rinuncerà mai a combattere per la nascita di una nuova era di libertà ed uguaglianza, anche se il gruppo di cui faceva parte, il suo capo e i 10 dell'élite sono ormai stati sterminati dal governo in una battaglia che si era tenuta 5 anni prima.
Poi Yahiko inizia a parlare con Midori: lui le chiede perché lei è così importante, visto che è solamente la figlia del proprietario di un dojo, e lei gli risponde che Kikuhara è solo l'uomo che l'ha allevata. Lei in realtà è la figlia illegittima di un vecchio daimyo che attualmente lavora nel Keishichou (praticamente i servizi segreti giapponesi, il gruppo in cui lavora anche Saitou), quindi è una nobile. Anche gli studenti allora capiscono che è solo lei che Mutou vuole, quindi le danno ragione quando lei dice di voler chiedere ai rapitori di lasciarli andare e di tenere solamente lei. Yahiko li zittisce dicendo loro che quelle non sono parole degne di un samurai, poi prende una shinai e un due secondi mette fuori combattimento i complici di Mutou.
Dopodiché il ragazzo si trova a fronteggiare Mutou, che continua a dire che non rinuncerà mai a combattere, ma Yahiko zittisce anche lui dicendogli che il suo capo non combatteva per niente per la libertà e l'uguaglianza: gli dice che la battaglia di cui parla si è tenuta a Kyoto, che il suo capo era Shishio Makoto e che i dieci di cui parla non sono altro che i Juppongatana. Mutou cerca di attaccarlo, ma Yahiko gli tiene testa, continuando intanto a parlargli, dicendogli che non ha il diritto di parlare di libertà e di uguaglianza uno come lui, che ha occhi assetati di sangue e che ha preso in ostaggio dei ragazzi indifesi sfruttando la condizione di nobile di uno di loro.
Mutou quindi si arrende, colpito dalle parole del ragazzo, e la polizia può entrare ad arrestarlo. Yahiko si trova anche a difenderlo da un poliziotto che lo vuole uccidere, ma poi tutto finisce bene, gli studenti gli fanno i complimenti per la sua abilità e gli chiedono di essere il loro maestro, così lui promette loro che per il prossimo mese non avrà pietà!
Un mese dopo Yahiko torna al Kamiya dojo. Kaoru gli chiede come è andata, ma lui non parla del salvataggio, anzi, prende e va all'Akabeko. Kaoru dice che se non fosse stato per il capo della polizia locale loro non avrebbero mai saputo questa storia e Kenshin le risponde che secondo lui Yahiko imparerà ad usare la sakabatou correttamente ancora prima di quanto pensasse.
Al ristorante Yahiko incontra Tsubame, le dice che vuol mangiare, e i due entrano nel ristorante, mentre si leggono i pensieri di Kaoru, riguardo al fatto che per lui l'unica ragazza esistente è Tsubame.









HARU NI SAKURA - i ciliegi in primavera

Si tratta di una brevissima storia (solo 6 pagine), completamente a colori, apparsa nel libro "Kenshin Kaden", ambientata nella primavera del 16° anno del periodo Meiji, corrispondente all'anno 1883 del calendario occidentale, su un monte di nome Ueno, nel periodo di fioritura dei ciliegi.
Una vera trama non c'è: praticamente è un reicontro tra tutti i personaggi, che si ritrovano in un prato a fare una specie di picnic e a guardare i ciliegi in fiore (in Giappone questa cosa, che si chiama ohanami, viene fatta tutt'oggi tutte le primavere).
La prima a raggiungere Kenshin, Kaoru e Kenji (che all'inizio della storia sono già là) è Megumi (con un kimono fa-vo-lo-so, lasciatemelo dire!!) presto raggiunta anche da Misao ed Aoshi, con lei vestita praticamente come Sakura di Sakura Taisen e lui in giacca e cravatta ^_^;;;;.
Aoshi porta notizie di Saito: adesso l'uomo di trova in Hokkaido, dove sta scolgendo non si sa quale missione.
Dopo poco arriva anche Yahiko (che CASUALMENTE ha incontrato e invitato Tsubame) portando con sé una lettera da parte di Sano, che, dopo aver girato l'America e l'Europa si trova ora in Mongolia, dove si vede che cavalca allegramente su un cavallo che sui finimenti ha il carattere "aku" ^_^;;;;;;.
La storia finisce con tutti che parlano di Sano e si chiedono se ha intenzione di fare l'avventuriero.
Insomma, tutto questo è solo un pretesto per farci rivedere i personaggi qualche tempo dopo la fine del manga e per farci sapere che fine hanno fatto. Inoltre, volete mettere la soddisfazione di vedersi 6 pagine di fumetto completamente a colori? Assolutamente favoloso!










COVER ITALIANA

COVER ORIGINALE
IL PRIMO ROMANZO

In realtà in questo libro sono contenute due storie brevi.
La prima, il cui titolo è "Verso il mondo della luna" (tradotto in italiano con "La luna lassù", ma sul discorso traduzioni tornerò più avanti!) è dedicata a Kenshin, Kaoru e Yahiko, mentre la seconda ("Sanosuke e la Nishiki-e") tratta chiaramente di un'avventura di Sano, per la precisione quella che coinvolge il suo amico ed ex-Sekihoutai Tsunan, presente anche nel manga e che quindi non tratterò di nuovo qui.

Per quanto riguarda la prima storia, questa ha per protagonista Daigoro Okuma, un ragazzo che studia presso un uomo di nome Katsu e che ha perso un preziosissimo libro appartenente al suo maestro, ovvero "Dalla Terra alla Luna" di Jules Verne, romanzo non tradotto in Giappone (vi ricordo che siamo nel 1878!) e che l'uomo ha ricevuto dal suo primogenito, che studia ad un'Accademia navale in America. Il ragazzo teme di essere cacciato dal suo maestro, per cui chiede a Kenshin e ai suoi amici di aiutarlo a ritrovare il libro. Nonostante Katsu sia un uomo che ha partecipato alla Restaurazione e sia Yahiko sia Kenshin, per diversi motivi, non lo vedono di buon occhio, entrambi accettano di aiutare Daigoro.
Le prime ricerche fanno venire alla luce solo questi fatti: il libro è stato rubato all'Akabeko e Tae, effettivamente, la sera del furto ha visto due tipi particolari nel suo locale. Uno dei due era vestito all'occidentale e portava i baffi, mentre l'altro era un uomo molto grasso ed armato di spada.
Inoltre, fatti inquietanti, anche se apparentemente non collegati al furto, stanno accadendo in città: misteriose voci non attribuibili né a uomini né a donne sono state sentite sussurrare vicino al tempio Homeiin di Kandamyojinshita, e tra la gente iniziano a girare storie sulla presenza di spettri.
Un altro fatto strano è che Katsu ordina a Daigoro di ritrovare il libro entro due giorni ma senza assolutamente denunciarne la scomparsa!
In ogni caso, il primo passo di Kenshin è quello di andare proprio a parlare con l'uomo, che gli rivela che in realtà non cerca il libro, ma il panno in cui è avvolto, perché ci sono dei disegni relativi all'esistenza di un fondo segreto appartenente ai Tokugawa, la dinastia degli ultimi Shogun. Katsu sta infatti aiutando Yoshinobu Tokugawa, l'ultimo shogun, a farsi una posizione nell'epoca Meiji, mentre i Beniaoi (un gruppo formato dagli ex-vassalli dello shogun) stanno cercando quei soldi per fare una rivolta e restaurare lo shogunato. Katsu chiede l'aiuto di Kenshin affinché questo non avvenga, e lui accetta, anche se in realtà non è molto convinto, perché non vuole trovarsi coinvolto in chissà quali scontri col rischio di tornare ad essere Battousai.
Dopodiché, Kenshin si mette in cammino per tornare a casa, ma per strada subisce un agguato. Sconfigge il suo assalitore, poi lo perquisisce e addosso gli trova un asciugamano con ricamato il nome dell'osteria Kagetsuan a Kandamyojinshita...!!
La mattina dopo, Kenshin racconta tutto a Kaoru, dopodiché alla palestra arriva Itsuko, la terza figlia di Katsu.

Riuscire a leggere questo libro è stata veramente un'impresa, e non perché non mi sia piaciuto, ma piuttosto perché sono veramente DISGUSTATA dalle traduzioni! Per avere un'idea di quello di cui sto parlando, guardate un pò qua:

DALLA VERSIONE BY KAPPA EDIZIONI, pag 54

-Kaoru...-
Si voltò verso di lei con aria quasi di sottomissione. Sembrava un cagnolino indifeso ed affamato.
-Cos'è, vuoi il bis?-
Mentre s'ingozzava con la seconda razione Kaoru l'incalzò. Fino a quel momento non l'aveva dato a vedere ma fremeva dalla curiosità.
-Dai... dimmi!-
LA MIA TRADUZIONE DELLO STESSO PEZZO
dalla versione originale, pag 68

-Kaoru-dono- le si rivolse, con aria sottomessa.
-Un'altra porzione?-
-No... vedi... dunque...-
-Basta, cosa c'è?!-

[per chi sa il giapponese, qui c'è uno scan della pagina incriminata]


Non so voi, ma io non vedo traccia di cagnolini né di seconde razioni! E questa è ancora più "bella"!

DALLA VERSIONE BY KAPPA EDIZIONI, pag 55

-Non ti preoccupare! Ti ricordo che sono il maestro della palestra dello stile Kamiya Kasshin. Quindi, cocco bello, non sarò certo io la palla al piede!-
LA MIA TRADUZIONE DELLO STESSO PEZZO
dalla versione originale, pag 69

-E' tutto a posto! Sono il maestro della Kamiya-Kasshin-ryuu! Non ti sarò di certo di ostacolo!-
PER CHI SA IL GIAPPONESE
in romaji dalla versione originale, pag 69

-Daijoubu yo, watashi mo Kamiya-Kasshin-ryuu no shihandai yo, Kenshin no ashitemotoi ni wa naranai wa.-


E' appunto quando sono arrivata a leggere "cocco bello" che ho smesso! Se solo penso che ho pagato ben € 9,30 questo obbriobrio.... Parti inventate, linguaggio inconcepibile (chi mai dice cocco bello oggi?!?! E a maggior ragione, a chi mai salterebbe in testa di dirlo nel 1878?!?!), traduzioni a dir poco approssimative: veramente complimenti a traduttori e ad adattatori! Non oso davvero pensare a cosa potrei trovare se solo mi mettessi a controllare le traduzioni del fumetto... !






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