Concludiamo riassumendo e integrando quanto visto nelle precedenti sezioni.
Il piano diventa una potente struttura algebrica se si fissano un punto zero, un punto unità e un verso del piano, e se poi si considerano opportune costruzioni geometriche per la somma e la moltiplicazione tra punti.
Un numero complesso può
esprimersi in forma
algebrica: z = a+i·b con
a parte reale e i·b parte immaginaria.
Posto q = arg(z) e r =| z| , la sua forma trigonometrica è: z = r (cosq +i·sinq ).
Ancora più comoda è la sua forma esponenziale z = reiq . In questo modo più semplicemente:
z1·z2
=
r1r2ei(q1+q2)
; z1/z2 = (r1/r2)ei(q1-q2) ; z* = re-iq; 1/z = (1/r)e-iq Formula di de Moivre : " nÎ Z si ha (eiq )n = ein·q . Dunque " nÎ N* e " cÎ C*, lequazione zn = c ha n soluzioni zk=reiqk, dove rn = |c| , qk = (arg(c)+2kp )/n , con 0£ kÐ n, kÎ N. |
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