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Biografia

Discografia & foto

 

CATCH A FIRE

 TUFF GONG / ISLAND, dicembre 1972 (in Inghilterra e Jamaica), ISLAND, maggio 1973 (negli USA).
CATH A FIRE rappresentò un punto di svolta nell'universo reggae: mai la musica giamaicana si era confrontata con la lunga durata di un LP concepito come progetto unitario, mai un disco reggae aveva avuto un suono tanto "imbastardito" e mai si era avuta una qualità d'incisione tanto brillante. CATCH A FIRE rivela con assoluta chiarezza tutti gli elementi fondamentali della musica di Marley, ponendosi come una delle opere nel contempo più atipiche e d'avanguardia dell'universo reggae. Bob aveva ben chiaro il significato di quest'album:"Era una presentazione. Nessuno sapeva chi fossimo e, allo stesso tempo, c'erano molti gruppi interessanti in quel periodo. E' stato pensato per invogliare la gente a entrare nella nostra musica".

Concrete Jungle. Slave Driver. 400 Years. Stop That Rain. Baby We've Got A Date (Rock It Baby). Stirt It Up. Kinki Reggae. No More Trouble. Midnight Ravers.


BURNIN'

 

ISLAND, ottobre 1973
BURNIN', che fin dal titolo si pone come naturale seguito di CATCH A FIRE, è caratterizzato da una particolare durezza nella musica e nei testi: i pezzi scritti da Bob lo impongono definitivamente a pubblico e critica come l'autore più prolifico e la figura centrale del gruppo. Nonostante le incoraggianti vendite anche in Inghilterra e l'ottima accoglienza da parte della stampa specializzata BURNIN' non permette al gruppo di "sfondare" definitivamente. Più diretto e meno cauto di CATCH A FIRE, è un disco compatto, poco incline al compromesso, bollente e fumante, BURNIN' è un album che incita apertamente più alla ribellione che alla religiosità. Comunque qui compaiono anche i primi elementi della dottrina Rastafari e la stessa scelta di porre in chiusura un canto tradizionale rasta lascia intendere quanto la definitiva conversione fosse vicina per i membri del gruppo.

Get Up, Stand Up. Hallelujah Time. I Shot The Sheriff. Burnin' And Lootin'. Put It On. Small Axe. Pass It On. Duppy Conqueror. One Foundation. Rastaman Chant.


NATTY DREAD

 

ISLAND, ottobre 1974
Con NATTY DREAD il sound del gruppo, (ridisegnato a causa della partenza dei "Wailers" Peter Tosh e Bunny Livingston) cambia ancora sensibilmente e imprime una nuova svolta alla musica di Marley e all'intero universo reggae. Il ritmo si è fatto complessivamente più ipnotico e ripetitivo e il controcanto delle I-Threes (coro di 3 donne tra cui la moglie del Bob, Rita) appare come una sorta di litania salmodiante in risposta al cantato del Bob. Contrariamente alle aspettative di Blackwell, NATTY DREAD non sarà uno strepitoso successo commerciale, ma farà compiere a Marley un passo decisivo in questa direzione. Riascoltato oggi brilla ancora come un vero e proprio trionfo artistico, come la chiara affermazione di un talento musicale e di una personalità carismatica.

Lively Up Yourself. No Woman No Cry. Them Belly Full (But We Hungry). Rebel Music (3 O'Clock Roadblock). So Jah Seh. Natty Dread. Bend Down Low. Talkin' Blues. Revolution.


LIVE!

 

ISLAND, dicembre 1975
LIVE! fu il primo album registrato dal vivo, inciso il 18 luglio 1975 durante il secondo dei due concerti al Lyceum Theatre di Londra. Come è stato detto, "questo disco produsse una superstar". Immediatamente accolto dalla critica come un capolavoro, l'album fotografa al meglio ciò che poteva offrire un concerto dei Wailers. I concerti dei Wailers, con la grande energia che ne scaturiva, erano in effetti qualcosa di simile alla celebrazione di un rito collettivo. Per la prima volta inoltre Marley aveva di fronte una folla di migliaia di persone, e per di più a Londra, la città con la più grande comunità di immigrati caraibici, capitale della nazione simbolo e cuore della Babilonia capitalista.

Trenchtown Rock. Burnin' and Lootin'. Them Belly Full. Lively Up Yourself. No Woman, No Cry. I Shot The Sheriff. Get Up, Stand Up.


RASTAMAN VIBRATION

 

ISLAND, aprile 1976
Rispetto ai predecessori, lo spirito di RASTAMAN VIBRATION è più addolcito e meno battagliero, ma riascoltato oggi, mostra chiaramente le prime avvisaglie di un'evoluzione verso le sonorità più morbide e avvolgenti che porteranno al capolavoro EXODUS. Fortemente caratterizzato da una sempre più esplicita devozione a Rastafari e da prese di posizione piuttosto critiche nei confronti della realtà jamaicana, è un disco qualitativamente altalenante, in bilico tra movimenti di grande intensità comunicativa ed episodi decisamente minori. Comunque RASTAMAN VIBRATION, permetterà finalmente a Marley di sfondare anche nel mercato statunitense.

Positive Vibration. Roots, Rock, Reggae. Johnny Was. Cry To Me. Want More. Crazy Baldheads. Who The Cap Fit. Night Shift. War. Rat Race.


EXODUS

 

ISLAND, giugno 1977
L'allontanamento temporaneo del Bob dalla sua Jamaica a causa delle vicissitudini riscontrate in patria nel periodo delle elezioni (tra cui l'attentato dove rischiò la vita), aumenta il suo vortice creativo e nasce così il capolavoro EXODUS. EXODUS è davvero un album straordinario sotto diversi punti di vista: anzitutto l'organizzazione delle canzoni non poteva essere migliore, con un lato A meditativo e profondo e una seconda parte più "leggera" ma ugualmente densa di grandi momenti; infine la sua orecchiabilità lo rende appetibile per un pubblico cui il reggae non è ancora del tutto familiare. Alla base di tutto sta il concetto di "esodo", sia quello cui Marley è stato costretto sia, per estensione, quello biblico del popolo di Dio. "Movimento del popolo di Jah", recita il sottotitolo, intendendo il ritorno in Africa da parte di tutti i discendenti degli africani che ai tempi della schiavitù erano stati costretti a emigrare in tutto il mondo (credo rastafariano). Dalla prima all'ultima nota il disco è pervaso da una grande concentrazione e tensione emotiva; la stessa concatenazione dei brani in un'unica sequenza, interrotta solamente dall'inevitabile cambio di facciata, contribuisce a dare un senso generale di grande omogeneità. Perfettamente equilibrato nei diversi elementi che lo compongono (impegno politico, misticismo, amore, gioia, religiosità), EXODUS è l'album manifesto di Marley e la sua conquista definitiva del mondo con un linguaggio musicale alla portata di tutti.

Natural Mistic. So Much Things To Say. Guiltness. The Heathen. Exodus. Jamming. Waiting In Vain. Turn Your Lights Down Low. Three Little Birds. One Love/People Get Ready.


KAYA

 

ISLAND, marzo 1978
KAYA, a ben guardare, non ha la tensione e la profondità di EXODUS ma è da sfatare, una volte per tutte, l'idea che si tratti di un disco di "scarti" (poichè il materiale prodotto da Marley al tempo del suo temporaneo esodo è stato molto e diviso in due dischi, EXODUS e KAYA, per l'appunto). Semplicemente ci mostra un Marley più vicino alle "vibrazioni positive" della seconda facciata di EXODUS che non all'enigmatico e magico misticismo che caratterizzava la prima facciata. Il tema amoroso domina in alcune tra le migliori composizioni easy listening dell'autore. Troviamo poi serene dissertazioni su donne, erba e Jah (tre "cose" di cui Bob era fervido appassionato), occasionali rivisitazioni di brani del periodo Upsetter e qualche episodio che sembra scaturire da spontanee jam session in studio, impregnate dal fumo denso dell'erba sacra (kaya è la marijuana).

Easy Skanking. Kaya. Is This Love. Sun Is Shining. Satisfy My Soul. She's Gone. Misty Morning. Crisis. Running Away. Time Will Tell.


BABYLON BY BUS

 

ISLAND, settembre 1978. Registrato in Europa durante il tour del '78.
La pubblicazione di questo imponente doppio album dal vivo, segnò una svolta nell'atteggiamento della stampa nei confronti di Marley, perchè BABYLON BY BUS suscitò ovunque perplessità. Nei media si stava ormai consolidando l'immagine di Marley come un carismatico accentratore di folle oceaniche ma la sua lunga permanenza "on the road" e l'immane sforzo organizzativo che i suoi show richiedevano fecero accostare la tournée alle grandi e stanche megaproduzioni dei più blasonati gruppi rock. Se KAYA, in effetti, poteva far pensare a un momento di crisi creativa, un nuovo album dal vivo a soli 3 anni dal precedente fece supporre che la vena di Marley si stesse inaridendo. BABYLON BY BUS manca di quella urgenza e di quella spontanea freschezza che avevano fatto gridare al capolavoro LIVE!; la maggior parte delle canzoni qui contenute poco o nulla aggiunge alle versioni originali in studio e l'impressione è che l'album sia privo della passione e del trasporto che fino a questo momento avevano sempre caratterizzato le performances del gruppo. Ma il "profeta del reggae" ben presto si saprà riprendere...

Positive Vibration. Punky Reggae Party. Exodus. Stirt It Up. Rat Race. Concrete Jungle. Kinky Reggae. Lively Up Yourself. Rebel Music (3 O'Clock Roadblock). War/No More Trouble. Is This Love. Heathen. Jamming.


SURVIVAL

 

ISLAND, ottobre 1979
Il primo breve viaggio in Africa, intrapreso nell'agosto 1978, scuote profondamente Bob Marley. Concepito come la prima parte di una trilogia da completarsi nello spazio di 3 anni, SURVIVAL è sicuramente l'album più complesso, completo e unitario mai realizzato dal Bob; con questo disco, Marley abbandona i toni "leggeri" che avevano caratterizzato KAYA e parte di EXODUS e torna a un suono più "jamaicano". In realtà si tratta di un'incisione curatissima, pressochè perfetta negli arrangiamenti e nell'equilibrio fra sonorità prettamente reggae e contaminazioni della musica africana. Una citazione del profeta Marcus Garvey sul retrocopertina sintetizza così il tema dominante dell'opera: "Un popolo senza la conoscenza della propria storia è come un albero senza radici". Per la prima volta Bob sembra estraniarsi quasi completamente dalla "questione jamaicana" in favore di quella "Terra dei padri" che proprio in questi anni attraversa una delicatissima fase di transizione. La nascita di molti nuovi Stati indipendenti è vissuta dall'intera comunità Rasta come un riscatto del popolo nero e un primo importante passo verso la creazione di un continente libero. SURVIVAL mostra un Marley combattivo e tenace dandogli un'immagine alla CHE Guevara. In effetti, il Bob lotta con parole e musica contro i suoi nemici personali e politici, contro la fame e le asprezze della vita delle popolazioni più povere, contro il malefico sistema capitalistico e, ancora inconsapevolmente, contro la malattia che, a partire da questo periodo, sta cominciando lentamente a consumarlo. Forse è proprio la sensazione di limitatezza del tempo a disposizione che spinge il Bob a dedicarsi, fino allo sfinimento fisico, a un lavoro così denso di temi alla ribalta sulla scena politica mondiale. Per me, SURVIVAL, è forse il più bel album che Bob Marley abbia fatto.

So Much Trouble In The World. Zimbabwe. Top Rankin'. Babylon System. Survival. Africa Unite. One Drop. Ride Natty Ride. Ambush In The Night. Wake Up And Live.


UPRISING

 

ISLAND, maggio 1980
Abbozzato nel corso delle stesse sedute che generarono SURVIVAL e secondo capitolo della trilogia, UPRISING è l'ultimo album che il Bob vide pubblicato. Con il senno di poi, non è difficile individuare un sentimento drammatico latente in tutte le dieci canzoni che lo compongono: la voce appare più stanca che in precedenza e una vaga tensione verso la "redenzione" spirituale (Bob, malato, continuò a rifiutare l'idea della morte, convinto dell'immortalità dello spirito) sembra affiorare qua e là sotto forma di una velata rassegnazione. Lo stesso disegno di copertina (opera del solito Neville Garrick), che negli intenti dovrebbe simboleggiare la riscossa, il risveglio, la ribellione rasta all'alba di una nuova era pare invece raffigurare Bob "intrappolato" dal suo male invisibile: quei pugni levati al cielo sembrano il ruggente fremito di una vitalità invece inesorabilmente in declino. Comunque inevitabile che la scomparsa di Marley faccia oggi rileggere i contenuti di UPRISING come, in qualche misura, premonitori.

Coming In From The Cold. Real Situation. Bad Card. We And Them. Work. Zion Train. Pimper's Paradise. Could You Be Loved. Forever Loving Jah. Redemption Song.


CONFRONTATION

 

ISLAND / TUFF GONG, maggio 1983
Anche se pubblicato postumo, CONFRONTATION va considerato a tutti gli effetti come l'ultimo album di Bob Marley, che ne aveva pianificato la pubblicazione in quanto capitolo conclusivo della trilogia iniziata con SURVIVAL. Sia il titolo che la copertina sono stati decisi da Marley nel settembre 1980, poco prima di essere preso completamente dalla malattia, e anche i pezzi è materiale inciso tra il 1978 e il 1980. Nonostante l'elevato standard qualitativo del lavoro, curato dalla moglie Rita, è difficile credere però che Marley avesse veramente intenzione di immettere sul mercato un album come questo: pur risultando musicalmente abbastanza omogeneo, non possiede tuttavia quella coesione tematica di fondo che contraddistingue le ultime produzioni. E' comunque un bel disco, la maggior parte dei brani di CONFRONTATION sono esattamente come Marley li ha lasciati (tranne MIX UP, MIX UP e RASTAMAN LIVE UP!), ed è un'opera rispettosa e degna di essere accostata ai dischi che il Bob produsse in vita.

Chant Down Babylon. Buffalo Soldier. Jump Nyabinghi. Mix Up, Mix Up. Give Thanks & Praises. Blackman Redemption. Trench Town. Stiff Necked Fools. I Know. Rastaman Live Up!.


LEGEND

 

ISLAND, maggio 1984
LEGEND, la prima raccolta immessa sul mercato esattamente nel terzo anniversario della scomparsa del Bob, è a tutt'oggi uno dei dischi più venduti della storia, in gergo discografico un eternal seller, un album che continua imperterrito a vendere regolarmente. E' una raccolta straordinaria che tuttavia non offre nulla di nuovo a chi conosce già Marley. All'epoca della sua pubblicazione ha contribuito non poco ad avviare il processo di "santificazione" della sua figura, poichè in questo album si è scelto di dare risalto al lato più dolce e meno rivoluzionario dell'artista . Lo stesso scatto di Adrian Boot scelto per illustrare la copertina rappresenta un'immagine rassicurante: Bob ha uno sguardo particolarmente intenso ed è ben visibile l'anello appartenuto ad Haile Selassie. Di fatto la figura di Bob Marley continua ingigantirsi anche dopo la morte (speriamo sempre di più) e l'enorme successo di questo album rafforza i contorni leggendari del personaggio contribuendo a portare la sua musica a un pubblico ancora più vasto.
Ho scelto, quindi LEGEND, per la categoria raccolte, poichè è il più famoso, ma di collezioni ce ne sono tantissime le migliori sono quelle della ISLAND e TUFF GONG, elencando le migliori sono: NATURAL MISTIC-THE LEGEND LIVES ON (seguito di Legend: Island, maggio '95); REBEL MUSIC (Island, giugno '86); TALKIN' BLUES (Tuff Gong/Island, febbraio '91); SONGS OF FREEDOM (Tuff Gong/Island, settembre '92, secondo me la migliore è un cofanetto di 4 CD che ripercorre le tappe salienti dell'evoluzione del Bob dallo ska degli inizi al reggae "contaminato" della seconda metà degli anni '70 con la presenza di alcuni inediti ormai introvabili pubblicati soltanto nel mercato jamaicano).

Is This Love. No Woman No Cry (live). Could You Be Loved. Three Little Birds. Buffalo Soldier. Get Up Stand Up. Stirt It Up. One Love/People Get Ready. I Shot Sheriff. Waiting In Vain. Redemption Song. Satisfy My Soul. Exodus. Jamming.

 

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