27 Gennaio:

Un giorno Da  Non Dimenticare

 

 Scrittori, Poeti, cantautori, registi e immagini di repertorio
ci aiutano a non dimenticare ciò che è stato
affinché... Non Si Ripeta Più.

 

Il 27 gennaio è “Il Giorno della Memoria”: ricorrenza istituita come giornata

in commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo, del fascismo,

dell'Olocausto e in onore di coloro che, a rischio della propria vita,

 hanno protetto i perseguitati.

Per spiegare il significato di questa ricorrenza non ci sono parole  più appropriate 

se non  quelle scritte da Primo Levi, superstite di Auschwitz,

in un testo indirizzato ai visitatori di quel che resta di quel Lager.

E' un brano di straordinaria lucidità, che suona come un appello accorato e,

 allo stesso tempo, come un monito severo.

“La storia della deportazione, dei campi di sterminio e la storia di questo luogo,

non può essere separata dalla storia delle tirannidi fasciste in Europa: dai primi incendi

delle  Camere del Lavoro nell'Italia del 1921, ai roghi dei libri nelle piazze della

Germania del 1933,  alla fiamma nefanda dei forni crematori di Birkenau,

 corre un nesso non interrotto.

Non tutti gli italiani sono stati fascisti: lo testimoniano gli italiani che sono morti qui.

 Con noi testimoniano coloro che hanno combattuto contro il fascismo, dai martiri

operai di Torino del 1923, ai carcerati, ai confinati, agli esuli, ai nostri fratelli di tutte le fedi

politiche che sono morti per resistere al fascismo restaurato dall'invasore nazionalsocialista. 

Eravamo partigiani, combattenti politici, scioperanti, resistenti catturati e

deportati negli ultimi mesi della guerra.

 Eravamo ebrei, provenienti da tutte le città italiane, già discriminati dalle

 leggi antisemite di Mussolini.

 Eravamo ricchi e poveri, uomini e donne, sani e malati.

C'erano bambini e vecchi alle soglie della morte.

 Tutti caricati sui vagoni, e la nostra sorte è stata la stessa per tutti:

un campo di sterminio nazista.

 Non era mai successo, neppure nei secoli più oscuri, che si sterminassero esseri umani

a milioni, come insetti dannosi; che si mandassero a morte i bambini e i moribondi.

 Noi, figli cristiani ed ebrei (ma non amiamo queste distinzioni)di un paese che è

 stato civile, e che civile è ritornato dopo la notte del fascismo, qui lo testimoniamo.

In questo luogo, dove troppi innocenti  sono stati uccisi, si è toccato il fondo della barbarie.

 Visitatore, osserva le vestigia di questo campo e medita.

  Fai che il tuo viaggio non sia stato inutile,

 che non siano state inutili tante morti.

 Per te e per i tuoi figli, fai che il frutto dell'odio,

 di cui hai visto qui le tracce,

 non dia un nuovo seme,

 né domani né mai.

*Primo Levi*


        

 

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