FERRARA 2004: NOI C'ERAVAMO!!!
21 MARZO 2004: READING | |
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FERRARA-21 marzo ore 18: il salone di Palazzo Schifanoia in cui ci fanno accomodare è stato finito di restaurare da meno di una settimana, ed è ancora possibile sentire l'odore acre della vernice. By Lela
Ecco la "set-list(x alcune poesie pubblichiamo testo e traduzione, cliccate sui titoli sottolineati):
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Grazie a Lela e Saiph x le foto :-) |
20:40 Che strano
questo 22 marzo a Ferrara: ci siamo svegliate con la pioggia, poi nel
pomeriggio un bel sole primaverile ha riscaldato la nostra giornata e
adesso che ci apprestiamo a raggiungere il Teatro Comunale, dove si
svolgerà il concerto, soffia un vento gelido, ultimo retaggio
dell’inverno che è finito. Eccoci qua, tutti vicini che attendiamo con
ansia l’apertura delle porte, con il biglietto in mano, speranzosi, in
attesa dell’evento conclusivo di questa splendida manifestazione
ferrarese tutta dedicata a Patti Smith. E’ il momento di
una canzone tratta dal nuovo album Trampin’: è con orgoglio e con un
po’ di emozione che Patti ci presenta My
Blakean year. Ma… sorpresa! Oggi è il compleanno del mitico
batterista J.D.Daugherty: Patti invita il pubblico a cantare insieme a lei
Happy Birthday J.D.! Quale momento più appropriato di questo per
presentare Treaspasses, nuovo
pezzo che i due hanno composto insieme. Tornano i classici: We
three e Paths that cross.
Segue Grateful dal bistrattato
Gung Ho, ma è con Ghost Dance
che Patti ritrova tutta la sua sciamanica energia: quando urla “We shall
live again”, con le braccia aperte e lo sguardo protesi verso il cielo, la sua esile figura sembra un punto di contatto tra
la terra e il cielo. Ma le emozioni non sono finite: in Dancing barefoot (un’altra canzone che risplende in tutta la sua
forza nella versione acustica) Patti danza fingendo di essere
un’equilibrista sul filo, poi ci presenta un altro nuovo pezzo, il
coinvolgente Peaceable Kingdom,
che aveva già cantato a cappella nel corso del reading di ieri. L’incipit di Pissing
in a river spiazza i fans: Patti salta qua e là qualche verso…
canta in tono svogliato, un po’ alla Dylan… poi riprende ritmo ed
energia sul finale: rimarrà il dubbio “voluto o accidentale?”. Partono le note di Because
the night: qualcuno si alza e si avvicina al palco; è l’occasione
che aspettavo: mi fiondo ed eccomi lì a pochi passi da Patti, cantando a
squarciagola il suo cavallo di battaglia, in mezzo a tanti altri fans
adoranti. Un piccolo incidente al microfono, ma Patti non si dispera:
cantiamo noi al suo posto e lei ci dirige sorridente dal palco. Dal
loggione piovono bandiere della pace (Patti ne aveva già un paio e una se
l’era già posta sul capo nel corso della serata): Patti le raccoglie
mentre attacca con People have the
power: è il nostro inno e lo cantiamo con lei che ci incita e tocca
le mani di qualche fortunato fans (anche la mia J!). Al termine di
questa trascinante canzone Patti e la sua band lasciano il palco, ma noi
non ci arrendiamo e invochiamo il ritorno dei nostri eroi a gran voce.
Eccoli di nuovo con la trascinante cover di Be
my baby delle Ronettes: che buffa l’espressione di Lenny, che sembra
divertirsi un mondo! Patti ci annuncia che farà solamente un’altra
canzone e ci invita a protestare e a scendere nelle strade se il nostro
governo fa qualcosa che va contro i nostri principi, perché le strade,
dice, appartengono alla gente. E per finire, come
otto mesi fa a Gardone Riviera, Patti canta
"Jesus died for somebody's sins but not mine..." Tripudio!
"G L O R I A GLORIA!!! G L O R I A GLORIA!!!". |