Il Settecento
La masseria "dei Serri"
La famiglia De Rossi possedeva anche una masseria alla Marina di Modugno, probabilmente nei pressi della lama Balice
ove si trova la strada detta delli Serri. La costruzione rurale era di proprietà di don Giuseppe De Rossi
almeno dal 1779 che l'aveva concessa in affitto a Gennaro Serio di Bari e al figlio maggiore di costui che vi abitavano
per quasi tutto l'anno. Tali notizie sono riportate da G. Saliani il quale, narrando delle vicende di alcuni briganti
di Carbonara capeggiati da Francesco Soria, parla anche di alcune razzie alle abitazioni della Marina di Modugno
(che aveva aderito alla Repubblica Partenopea) avvenute tra il 27 e il 28 febbraio 1799. Stando alle parole del
Saliani nella zona tra Modugno e la Marina all'epoca vi erano parecchie edifici rurali con poderi annessi. Riportiamo
il passo della cronaca del primicerio modugnese: <<…la masnada si portò nella Marina, ove vi sono
molti casini ed abituri contadineschi, vigne e giardini… tra detti casini vi è quello ove è situata
la masseria detta "dei Serri", ben grande… censuata saranno anni venti al sig. D. Giuseppe De Rossi per
20.000 ducati…. Tale masseria parte è in affitto da un tale Gennaro Serio barese ed in parte da un suo figlio
maggiore casato, i quali tutti con mogli e figli, quasi tutto l'anno dimorano nelle stanze che non sono poche di
detta casina…>>.
"Il Posto della Marina"
Sin dal XVI secolo, quando fu realizzato un sistema di torri costiere di avvistamento, l'Università di Modugno
aveva costruito un fabbricato ad un piano per il Corpo di Guardia posto alla sorveglianza della costa. Sulla facciata
si poteva leggere, sino ad alcuni decenni fa, scolpita su una parete la seguente iscizione:
CIVITAS MEDUNEI
HAS AEDES AERE PROPRIO
FIERI CURAVIT
(La città di Modugno questo fabbricato a proprie spese eresse) e
lo stemma della cittadina raffigurante un cardo selvatico. Il fabbricato in questione era chiamato "Il Posto
della Marina" e il Corpo di Guardia era costituito da sentinelle e guardie a cavallo dette 'cavallari' che
non appartenevano all'esercito regio, ma erano designate e retribuite direttamente dall'Università; in caso
di pericolo dal mare (scorrerie piratesche) erano costoro a dare l'allarme nei centri vicini. Una prima menzione
ufficiale del Corpo di Guardia si ha in una Deliberazione Decurionale del 24 settembre 1770, con cui l'Università
di Modugno nominava altri quattro cavallari (Vincenzo Lepore, Leonardo Longo, Michele D'Ambrosio e Francesco Cianfriglia)
e altre quattro sentinelle (Domenico Petruzzelli, Giuseppe La Cazza, Francesco Ferrante e Domenico Brancaccio).
Tale decisione era stata adottata a seguito dell'ordine impartito dal Presidente della Provincia (con sede in Trani)
in nome del Governo di raddoppiare i cavallari e le sentinelle <<ai posti e luoghi marittimi>> per
una maggiore vigilanza delle zone costiere bagnate dal mare Adriatico a causa <<del dilagamento del contagio
nella turca Albania>>. "Il Posto della Marina" aveva quindi anche una funzione di difesa sanitaria
di fronte al pericolo di diffusione della pesta dalla costa dalmata. In questa deliberazione "Il Posto della
Marina" di Palese non è espressamente citato, tuttavia risulta evidente che se l'Università
possedeva sulla costa un proprio Corpo di Guardia questo doveva necessariamente alloggiare nel menzionato fabbricato.
Dalle notizie fornite dalla Deliberazione, sino al 1770, il Corpo era formato da quattro sentinelle e quattro cavallari,
in seguito raddoppiati. Un'esplicita menzione del "Posto della Marina" si ha in una Deliberazione Decurionale
del 1782 e riguarda la sostituzione di un cavallaro deceduto. Riportiamo il passo della Deliberazione :<<
A tenore degli Ordini Reali sono stati situati li Cavallari e Sentinelle del Posto della Marina di questa città.
Ma perché è seguita la morte di Carlo Liberio, Cavallaro in detto posto, deve perciò eliggersi
da questa Università altra persona proba e capace per cavallaro per la custodia di detta Marina. Qual proposta
intesasi dalli Sig.ri Decurioni, li medesimi unanimiter hanno eletto la persona di Saverio Scalera nel detto Posto
per la custodia della Marina >>
Oltre al "Posto della Marina", l'Università di Modugno possedeva altri due posti di carico ubicati
presso Santo Spirito, nel territorio dell'Università di Bitonto. Tali posti di imbarcazione si ha notizia
in due Deliberazioni Decurionali del 28 ottobre 1799 e del 1803: << Portandosi da questa nostra Università
il peso di quattro cavallari e quattro sentinelle ne due Posti della Marina del Carico e della giurisdizione di
detta nostra Università vicini alla Torre di S. Spirito, dove sogliono approdare vari legni e molte barche
da pesca, si è esposto alla Reale Soprintendenza della Salute in Napoli essere necessari che vi siano in
questa città tre Deputati di salute per la Marina di nostra giurisdizione >>.
Tali posti di carico, pur trovandosi nell'insenatura di Santo Spirito, erano riservati a Modugno, della cui giurisdizione
facevano parte ed erano vigilati da guardie di questa Università, perché la Marina della città,
a causa delle acque poco profonde, non possedeva insenature atte all'attracco delle imbarcazioni. Probabilmente
l'Università di Bitonto aveva concesso tali spazi a Modugno dietro pagamento di una somma di denaro. "Il
Posto della Marina" fu operativo sino al 1811. Nel 1816 il Decurionato lo adibì per il cordone marittimo
ordinato dal Governo di Napoli per la peste scoppiata a Noja. Successivamente il fabbricato rimase abbandonato
e inutilizzato sino al 1843 quando il giudice Pietro Santoro di Bitonto lo chiese in censuazione enfiteutica. Il
Decurionato accolse la richiesta dietro pagamento di un canone annuo di tre ducati a condizione <<non
solo della buona tenuta dello stesso, ma anche di offrirlo gratuitamente a tutti i bisogno del Comune, specialmente
in caso di cordone marittimo>>. Il Santoro, che aveva una proprietà nelle vicinanze del fabbricato
del Comune, si rese colpevole di gravi abusi abbattendo i muri divisori in modo da non distinguersi più
i confini tra le due proprietà. Ne sorse una controversia giudiziaria risolta in modo amichevole nel 1849
a favore di Santoro. In seguito il Comune di Modugno decise di alienare tale proprietà al nobile di Bitritto
Eduardo Loconte, il quale all'inizio del XX secolo, vi edificò l'omonimo palazzo.