Le Chiese
Chiese di Palese-Macchie
A
Palese-Macchie ci sono due chiese a carattere parrocchiale e una non parrocchiale:
San
Michele Arcangelo:
in
piazza Magrini nel centro del quartiere si trova la chiesa principale dedicata a San Michele, patrono di Palese.
Parroco dall'ottobre 1989 è Don Vincenzo Auciello, coadiuvato da Don Angelo Garofalo sino a settembre del
2000 e attualmente da don Dario Morfini.
Sacro
Cuore:
è
la chiesa non parrocchiale del rione di Macchie. Attuale la comunità è guidata da Don Luigi Minerva,
stimato compositore di musica sacra. Macchie possedeva una piccola chiesa dedicata a San Rocco (patrono del rione)
risalente al secolo scorso. Nel 1936 alla chiesetta ottocentesca venne aggiunta una di maggiori dimensioni dedicata
al Sacro Cuore. La costruzione più antica da allora funge da sacrestia alla nuova struttura. Sul frontespizio
della chiesa, recentemente, in una nicchia è stata collocata una statua di bronzo del Sacro Cuore.
Stella
Maris:
si
trova nella terza traversa di Via Vittorio Veneto. E' la parrocchia della zona marina voluta dall'Arcivescovo di
Bari Monsignor Nicodemo per la cresciuta popolazione di Palese verso il lido. Fu eretta parrocchia il primo maggio
1966 e primo parroco fu nominato il sacerdote barese Don Nicola Troccoli, il quale a tutt'oggi ricopre ancora tale
incarico. Su di un suolo appartenente al Capitolo Metropolitano di Bari fu edificata la nuova chiesa parrocchiale
intitolata alla "Vergine SS. Stella Maris" che fu inaugurata
il 25 marzo 1969.
Itinerario storico tra le chiese e le cappelle di Palese-Macchie
La Chiesa Rurale dell'Annunziata: è un'antica chiesa rurale al confine tra il territorio di Palese e Bitonto, meta, in passato di pellegrinaggi con carri o a piedi, di fedeli, sopratutto di origine agro-pastorale, in occasione della festa dell'Annunciazione (il 25 marzo, detta "Annunziata Povera") e della prima domenica dopo Pasqua (detta "Annunziata Ricca") unici giorni in cui la chiesa è aperta al pubblico. Per diversi anni la famiglia palesina De Cillis ha avuto la custodia della chiesa, successivamente passata agli abitanti di Bitonto).