S.E.T.I.
(search for extra-Terrestral intelligence)
Nel
1919, Guglielmo Marconi, in un'intervista preconizzò le
comunicazioni radio interstellari, seguito dall'accademia francese delle
scienze e da numerosi altri scienziati. Nel 1959 furono gettate le basi
della moderna ricerca di esseri intelligenti nel cosmo attraverso le onde
radio. Nasce così il SETI.
Il progetto
Cyclops, sviluppatosi nella prima metà degli anni '70, cui prese parte
anche la Nasa, prevedeva di costruire e collegare tra loro mille antenne
radiotelescopiche giganti, integrate da un complesso sistema di computer
per l'analisi dell'enorme mole di dati raccolti: puntando tutte le antenne
verso la stessa sorgente il Cyclops avrebbe potuto captare segnali
provenienti distanti anche 1000 anni luce, purtroppo, il costo elevato, ne
precluse lo sviluppo anche se rappresentò una tappa fondamentale per la
ricerca SETI.
Nel '79 fu varato
un nuovo programma di ricerca che prosegue tuttora esso venne
battezzato SERENDIP: un nuovo dispositivo, applicato a un radiotelescopio
da 100m, era in grado di analizzare 65000 canali al secondo. Altri
dispositivi vennero in seguito installati in altre parti del mondo così
da formare il più grande esperimento di calcolo distribuito mai condotto
al mondo.
In oltre 40 anni
sono state condotte un'ottantina di ricerche SETI, con un investimento
complessivo dell'ordine dei 100 milioni di euro. Il successo della ricerca
SETI dipende dal soddisfacimento delle condizioni che:
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Gli
esseri viventi intelligenti siano curiosi e determinati a
comunicare con altre civiltà aliene.
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Gli
esseri intelligenti prediligano esplorare la galassia anche per
mezzo dello scambio di informazioni.
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Che
esista una rete consolidata di comunicazioni tra civiltà
avanzate disponibile ad a accettare nuovi membri; se ipotetiche
civiltà aliene disponessero di un metodo più progredito per
comunicare, ed usassero solo quello, noi saremmo esclusi (gli
indigeni comunicavano con il Tam - Tam dei tamburi, totalmente
ignari delle onde radio emesse dalle civiltà industriali.
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La comunità
scientifica è profondamente divisa sulle prospettive del SETI ed essa,
continuerà sopratutto per mezzo dei finanziamenti privati anche se a gli
anni contati perché la fame di frequenze per gli usi più disparati
stanno infatti rapidamente erodendo le bande disponibili per la ricerca
radio astronomica, pertanto è inevitabile, che occorrerà spostare le
ricerche nello spazio al riparo dalle interferenze della nostra civiltà.
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