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Consigli sull'arte dello scrivere

Le tecniche e gli strumenti La tecnica di scrivere in prosa si basa sulla parte narrativa propriamente detta e sulla parte descrittiva; l'una e l'altra si integrano e formano l'opera completa. Narrare degli avvenimenti, a seconda dei casi, può essere facile o difficile. La facilità o la difficoltà sta tutta nel fatto che ciò che si narra è "sentito" veramente, se ha un valore individuale o collettivo se un evento lo "sentiamo" e se ha un valore universale può essere interessante, in caso contrario no. Il che è semplice: il dato biografico in sé non ha importanza per gli altri, perciò bisogna essere capaci di trarre da un avvenimento che ha ripercussioni personali una morale dilatabile.

Evitare il turpiloquio e il volgare erotismo: il turpiloquio in un libro è banale che avvilisce lo scrittore che ha osato proporlo come forma nuova d’espressione. Altrettanto dicasi per l’erotismo che spesso di letterario non ha niente e tocca la più volgare pornografia. Inoltre che piacere c’è nell’esternare le proprie perversità? No, essere scrittori non vuol dire offendere i lettori credendoli degli sporcaccioni sottosviluppati.

Un interrogativo che tormenta i dilettanti è come impostare un racconto, un romanzo. Io sono d'accordo con Pavese che diceva di passare dal semplice al complicato, cioè di partire da un inizio semplice e complicare poi le cose. Usare il sistema inverso può degenerare nella superficialità e deludere chi legge. Due strumenti sono fondamentali la parola e l'esperienza a uno scrittore. Un uso appropriato della parola rende agile e scorrevole le pagine di prosa. Ma attenzione il culto della parola per la parola non dev'essere fine a se stessa. E' abbastanza importante scegliere un'espressione, invece che un altra, ma non fondamentale, perché lo stile indubbiamente conta e ha già un suo contenuto, però non dimentichiamo che il contenuto - se valido - di un'opera sorpassa lo stile per la sua ricchezza di fantasia e originalità. Insistere troppo sulla ricerca degli effetti linguistici spesso si riduce l'attività narrativa a una semplice esercitazione stilistica. Avere esperienza della vita è necessario se si vuole scrivere con profonda cognizione, altrimenti si rischia di cadere nella superficialità. Ovviamente bisogna intendersi quando si parla di esperienza, perché è chiaro che non l'esperienza ordinaria di vita che è necessaria, bensì quella straordinaria. E per straordinaria intendo ricchezza e originalità degli eventi di cui siamo partecipi in qualche modo.

La tecnica narrativa è necessaria non potendosi basare sulla primitiva ispirazione: infatti io intendo narrare un commovente episodio, se lo racconto così alla buona come se facessi una modesta relazione informativa, parte di esso sfumerebbe nella noia e nell'indifferenza, invece se gli do una scintillante esposizione esso assume più importata e commuove maggiormente. Ho detto che soltanto una parte dell'episodio commovente narrato alla semplice decade nella noia e nell'indifferenza; e l'ho affermato a ragion ben veduta, poiché sono convinta che il successo di un'opera risiede anche nel contenuto, nella trama. Nonostante ciò è chiaro che anche il modo di esporre deve essere limpido e attraente. La limpidezza è una dote connaturata allo scrittore, che tuttavia può essere imparata, altrettanto dicasi per l'attrattiva. Quest'ultima dote richiede un discorso più lungo che si inserisce nella stessa tecnica di scrivere.

Evitare se è possibile di concludere le storie contrastate con la morte opportuna di uno dei personaggi.