Un buon libro, non c'è che dire. Mi aveva colpito già la prima volta che l'avevo visto in libreria, solo che in quell'occasione avevo optato per Il valzer dell'orrore. Non so esattamente dirne il motivo, ma mi incuriosiva assai. E così, una volta terminato il romanzo di Lansdale sono tornato e l'ho ritrovato.
Si tratta di un romanzo che mescola tra loro generi diversi: è un thriller che strizza l'occhio alla fantascienza ma che non riesce a liberarsi di molti elementi chiaramente legati alla storia. E visto anche l'origine dell'autore credo sarebbe stato assai difficile che così non fosse. In ogni caso si trovava nella sezione fantasy della liberia...
Lo stile è molto buono, scorrevole ed efficace. Avvincente e potente nel descrivere il limbo in cui progressivamente il detective North si ritrova a sprofondare. Ma soprattutto molto valido nella rievocazione di vari episodi "storici", ora al tempo di Nerone, ora al tempo della guerra di Troia, ora alla corte di Rodolfo di Asburgo...
Un romanzo che fino all'ultimo tiene il lettore avvinto, con una giusta combinazione di azione e mistero. Che lo disorienta nel costante passaggio dalla realtà alle allucinazioni che i protaginisti si trovano a vivere, combinando poi brandelli di passato con avvenimenti vividi e reali che si svolgono nel presente. La trama quindi è più che ben sviluppata e l'autore non rivela fino all'ultimo la verità sui protagonisti...ed è forse in questo che poi il romanzo fallisce. Cioè, la parte finale intendo. Secondo me non all'altezza di tutto quanto creato sino a quel momento: rapida, fulminea...e non ben definita a mio avviso.
Senza voler rovinare nulla a chi deve o vuole leggere il testo, semplicemente penso che le cose potevano andare diversamente. Tra i protagonisti intendo. Soprattutto per il fatto che non sono nè l'uno nè l'altro completamente. E che non ho compreso quanto e se effettivamente Athanatos sia così malvagio...
Ad ogni modo, mi sento di consigliarlo ^__^