Recensione del fumetto: 13 luglio 2068. Yuri è distrutto dalla morte della moglie, avvenuta in seguito ad un terribile incidente spazio-aereo. La sua vita si fa cupa e solitaria. Sei anni dopo è diventato un raccoglitore di debris : spazzatura spaziale. Con lui lavorano altre due persone, Hachimaki e Fee. Ciascuno dei tre ha uno scopo preciso: Yuri cerca di recuperare qualche ricordo della moglie, Hachimaki vorrebbe comperare un'astronave tutta sua (e magari raggiungere Giove per primo), mentre Fee , semplicemente, è orgogliosa del suo lavoro di netturbina dello spazio, per svolgere il quale ha lasciato marito e figlio a casa, sulla Terra.
Con un cast di soli tre personaggi, Makoto Yukimura, dà inizio ad un manga che ben presto si arricchisce di nuove figure e toccherà, senza presunzione o faciloneria, temi come la conquista dello spazio, il terrorismo, l'amore, il rapporto col prossimo, la religione, il pacifismo...PLANETES rientra a pieno titolo nel genere della science fiction, non però in quella "facilona" e iperdinamica, ma nel suo filone più adulto e speculativo, che ha già dato vita a opere immortatali, come per esempio 2001 A Space Odissey.
Yukimura, che firma testi e disegni di PLANETES, è alla sua prima opera importante pur mostrando qualità grafiche e narrative degne di un veterano. I suoi paesaggi spaziali lasciano senza fiato, la cura per la tecnologia è notevole, e in ogni vignetta emerge il rapporto conflittuale tra uomo e spazio, il desiderio di superare i propri limiti per toccare le stelle e la consapevolezza di essere solo tenera carne in balia di fenomeni giganteschi. Non è un caso che dopo due soli volumi pubblicati Sunrise e Bandai abbiano deciso di trasformare il fumetto in una serie animata per la TV. Pur cambiando alcuni dettagli e inserendo nuovi personaggi, l'obiettivo dell'anime è rimasto lo stesso del manga: realizzare un'opera di fantascienza dalla scienza credibile e con forti dosi di umanità. Anche in questo caso si è giunti ad un prodotto di ottima fattura, cha ha saputo incantare il pubblico nipponico.
Attualmente, col quarto volume, la serie pare essersi conclusa in Giappone, anche se il finale lascia sperare che Yukimura prima o poi torni sui suoi passi. La garnde cura riversata sul manga e il calore con cui è stato accolto, hanno spinto Kodansha alla pubblicazione di un volume speciale, un Official Guide Book che fornisce moltissimi dati sul manga e sull'anime, ma anche sulle vere esplorazioni spaziali. Il tutto accompagnato da immagini di Yukimura, alcune delle quali inedite, e da un brevissimo manga in cinque tavole, anch'esso inedito. (Tratto da "L'approfondimento" apparso sul numero10 di Alita Last Order, Planet Manga)
Il mio commento : Ho comprato il primo numero di PLANETES solo per placare la mia curiosità. Sin da piccolo, infatti, son sempre rimasto affascinato dalle storie legate allo spazio e alle astronavi (non c'entra nulla con PLANETES ma, se ne avete occasione, guardatevi COWBOY BEBOP!!!) e devo dire che, nonostante la cura per i dettagli e la grafica davvero curata, nel fumetto sono i personaggi a farla da padroni.
Nei quattro numeri che compongono il fumetto è possibile ammirare tavole davvero notevoli che descrivono sconfinati paesaggi spaziali, stazioni orbitali, astronavi in movimento...eppure la grandiosità del fumetto risiede nella profondità dei personaggi e nella sensibilità dell'autore.
Il fumetto è molto poetico, dal ritmo lento e pacato che ben si allinea al "tempo" in assenza di gravità che si vive al di fuori dell'orbita terrestre. Non mancano episodi di azione e di umorismo ma l'attenzione rimane costantemente sui personaggi. Fuori dal mondo, in orbita e lontani da casa, sono costretti ad una silenziosa ricerca di se stessi e del senso dell'uomo, della vita, del rapporto con il prossimo...L'uomo di fronte allo spazio infinito ricerca se stesso e un luogo o un motivo attorno al quale far ruotare la propria esistenza.
L'amore diviene una forza straordinaria che permette, a seconda della forma, di vivere e di sopravvivere. Non a caso, le parole che Hachimaki pronuncia da Giove, che si perdono nella profondità dello spazio quasi a suggerire che sia proprio l'amore la forza da cui tutto origina e che tutti andiamo cercando, il senso profondo della vita e l'energia che permea ogni cosa, le parole di Hachimaki nel finale dell'opera, dicevo, parlano proprio di questo : " ...per questo decisi di impiegare tutte le mie energie. E mi ripromisi anche di non pensare a nient'altro che a quello...Però...il desiderio di amare, non riesca proprio a metterlo da parte.. ".
In definitiva, Planetes è un fumetto maturo, non adatto a chi ricerca solo l'azione o il puro divertimento: in questo caso la lettura di questo manga obbliga il lettore al confronto con alcune grandi tematiche, ad una riflessione serena su aspetti importanti dell'esistenza umana. Un fumetto rivolto ad un pubblico "adulto" che sappia lasciarsi cullare dai bellissimi paesaggi spaziali disegnati dall'autore e che al contempo sia in grado di apprezzare la profondità delle vicende e delle situazioni umane descritte.